domenica 31 luglio 2022

Superbonus: ultime notizie sullo sblocco dei crediti

 

Sblocco cessione dei crediti

Superbonus: ultime notizie sullo sblocco dei crediti

?
Stampa articolo PDF

Approvato in Camera dei Deputati un emendamento che sblocca la cessione dei crediti prima del 1 maggio 2022

Da svariati mesi il mondo dell’edilizia ha focalizzato la sua attenzione sulla cessione del credito. Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto semplificazioni (dl 73/2022) recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali.

Prima di entrare nel merito della notizia ti consiglio un software che può aiutarti nella gestione delle detrazioni fiscali e tutti i bonus edilizi.

Proposta 40.0502

La proposta emendativa n. 40.0502 ha ottenuto 418 voti favorevoli, 14 astenuti e 1 contrario.

La proposta è finalizzata a consentire alle banche di cedere tutti i crediti fiscali da Superbonus 110% e da altri bonus ai loro clienti dotati di partita IVA, anche quelli comunicati all’Agenzia delle Entrate prima del 1 maggio 2022.

Il nuovo testo, dispone che il regime facilitato introdotto dal decreto Aiuti convertito in legge si applicherà anche alle cessioni e agli sconti in fattura comunicati al fisco prima di quella data.

Tale agevolazione porterebbe un sospiro di sollievo per tutte quelle imprese, aziende ecc. che si sono ritrovate con problemi di liquidità a causa dei vari blocchi legati con i crediti dei bonus edilizi.

Ricordiamo che a maggio 2022, la sottosegretaria al Ministro dell’Economia e Finanze Maria Cecilia Guerra annunciò che i crediti bloccati presenti nei cassetti fiscali ammontavano a 5,2 miliardi di euro.

Ora bisognerà solo attendere l’ulteriore step da parte del Senato per l’approvazione definitiva.

Per avere certezza, ad ogni modo, si dovrà attendere la conversione in legge entro il 20 agosto.

La mappa dei quartieri più cari per affittare casa nelle principali città

 

La mappa dei quartieri più cari per affittare casa nelle principali città

Autore:Flavio Di Stefano

Nel secondo trimestre i canoni delle case in locazione in Italia sono aumentati del 7%, a una media di 12 euro/mq. Ma quali sono i quartieri più cari per affittare casa nelle principali città italiane? idealista/news ha preparato una mappa e una tabella con la top 100 delle zone in cui costa di più prendere in affitto un immobile.

Come è facile immaginare, i primi posti della classifica dei quartieri più cari d’Italia per affittare casa sono occupati quasi tutti da zone di Milano. Il podio è tutto meneghino, composto nell’ordine, da: Brera-Montenapoleone (33,3 euro/mq), Zona Sant`Ambrogio-Università Cattolica (28,3 euro/mq) e Duomo-Castello (27,4 euro/mq).

L’unico “intruso” nella top ten è il centralissimo quadrante romano di Piazza del Popolo-Piazza Navona-Quirinale (all’ottavo posto), dove la richiesta media si aggira intorno ai 25 euro/mq per chi cerca case in affitto. Per il resto le prime 10 posizioni vedono presenti i quartieri milanesi di Vittorio Emanuele-Augusto, Moscova-Repubblica, Monforte-Palestro, Vetra-Missori, Ariosto-Magenta e Garibaldi-Isola (tutte comprese tra i 23 e i 27 euro/mq al mese).

Proseguendo la classifica della top 100, le prime città diverse da Milano e Roma che piazzano un quartiere nel ranking sono Firenze e Bologna, la piazza è a pari merito visto che sia a Marconi che a Oltrarno-San Frediano-Santo Spirito il canone medio di locazione richiesto è di 18,3 euro/mq.

Richieste sopra i 15 euro/mq anche nei quartieri di Savonarola-Ferrovia a Padova (16,8 euro/mq), Castello a Venezia (16,7 euro/mq) e San Ferdinando a Napoli (15,6 euro/mq).

Il quartiere più caro per affittare casa a Palermo è Tommaso Natale-Sferracavallo (14,1 euro/mq), mentre a Torino è il Centro Storico (11,8 euro/mq). Sopra la soglia dei 10 euro/mq si segnala anche San Vincenzo-Portoria a Genova (10,7 euro/mq).

Mentre sotto la soglia dei 10 euro/mq ci sono i quartieri di Murat a Bari (9,8 euro/mq), e le zone nei centri storici di Catania e Perugia, entrambe intorno agli 8,7 euro/mq.

domenica 24 luglio 2022

Il decreto Aiuti è legge. Ecco le novità in edilizia

 

Legge "Aiuti": novità in edilizia, rinnovabili, cessione del credito unifamiliari, caro materiali

Il decreto Aiuti è legge. Ecco le novità in edilizia

?
Stampa articolo PDF

In vigore dal 16 luglio 2022 le novità in materia di: ristrutturazione edilizia, cessione del credito, rinnovabili, caro materiali e formazione 4.0

Il decreto legge 17 maggio 2022, n. 50, recante “misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina“, è stato convertito in legge.

Dopo aver incassato la fiducia da parte del Senato, con l’approvazione in via definitiva del testo licenziato dalla Camera giovedì scorso, il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n. 164 del 15 luglio 2022): parliamo della legge 15 luglio 2022, n. 91.

Decreto Aiuti e nuove misure in edilizia: Superbonus, definizione di ristrutturazione, rinnovabili e caro materiali

Ecco una sintesi di tutte le novità, dalla modifica della definizione di ristrutturazione edilizia, alle semplificazioni che riguardano l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, alle modifiche al meccanismo della cessione del credito, fino all’aggiornamento dei prezzari e misure di compensazione in materia di caro materiali e tanto altro.

Nuova definizione di ristrutturazione edilizia

Una modifica importante tra le novità inserite nel provvedimento riguarda, ancora una volta, la definizione di ristrutturazione edilizia del testo unico edilizia (dpr n. 380/2001): si allarga la platea delle ristrutturazioni edilizie (pesanti) agli immobili vincolati ai sensi del dlgs 42/2004 articolo 136.

In sede di conversione in legge, all’art. 14 del decreto Aiuti è stato aggiunto il comma 1-ter che ha modificato i seguenti articoli del Testo:

  • l’art. 3, comma 1, lettera d);
  • l’art. 10, comma 1, lettera c).

Tali modifiche hanno determinato la necessità di richiedere il permesso di costruire anche per gli interventi di ristrutturazione edilizia che abbiano ad oggetto beni immobili tutelati ai sensi dell’art. 136, comma 1, lettere c) e d) del dlgs. 42/2004, qualora detti interventi comportino demolizione e ricostruzione con modifiche della sagoma o dei prospetti o del sedime o delle caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente oppure incrementi di volumetria.

Gli interventi di demolizione e ricostruzione e di ripristino di edifici crollati o demoliti sono classificati come ristrutturazione edilizia anche se riguardano immobili ricadenti in aree tutelate come «bellezze d’insieme» e se, rispetto alla preesistenza, non vengono mantenuti: sagoma, prospetti, sedime, caratteristiche planivolumetriche e tipologiche e anche se c’è un incremento del volume.

In particolare, per “bellezze d’insieme” si fa riferimento all’articolo 136, comma 1, lettere c) e d) del dlgs n. 42 del 2004, ossia:

  • complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;
  • bellezze panoramiche e dai punti di vista o belvedere, accessibili al pubblico, dai quali è possibile godere lo spettacolo di quelle bellezze.

Detti interventi riguardanti le bellezze d’insieme, quindi, non rientrano più tra quelli di nuova costruzione ma di ristrutturazione edilizia; ciò comporta che potranno essere autorizzati tramite permesso di costruire e potranno anche accedere ai vari bonus edilizi.

Pertanto, tra gli interventi sottoposti al permesso di costruire rientreranno anche gli interventi di:

  • ristrutturazione edilizia che comportino la demolizione e ricostruzione di edifici ricadenti in aree sottoposte a tutela paesaggistica come bellezze d’insieme;
  • ripristino di edifici, crollati o demoliti, ricadenti nelle medesime aree;

anche qualora (in entrambi i casi) siano previste modifiche della sagoma o dei prospetti o del sedime o delle caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente oppure siano previsti incrementi di volumetria. (Leggi anche: “Testo unico edilizia, aggiornato il nuovo dpr 380/2001“)

Vista la difficoltà che caratterizza intrinsecamente le pratiche edilizie, è fondamentale individuare correttamente il titolo abilitativo richiesto in funzione dell’intervento da realizzare; a tal fine ti consiglio il software per i titoli abilitativi che ti permette di avere a disposizione tutti i modelli che ti occorrono sempre aggiornati e una guida per la compilazione semplificata del modello.

Superbonus, ampliata la possibilità di cessione per le banche

In riferimento alla cessione del credito, rimane confermata la possibilità di consentire sempre la cessione banca-correntista, e non solo al quarto passaggio; viene, inoltre, allargata la platea dei cessionari: le banche potranno cedere il credito a tutti i soggetti loro clienti e non più ai soli clienti “professionali”.

All’articolo 14: al comma 1, lettera b), numeri 1) e 2), le parole: «a favore dei clienti professionali privati di cui all’articolo 6, comma 2-quinquies, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58» sono sostituite dalle seguenti: «a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti, come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera a), del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206»;

In pratica, le banche (o le società appartenenti ad un gruppo bancario) potranno sempre cedere il credito acquisito a favore di soggetti (anche a società, professionisti e partite Iva, con la sola eccezione dei consumatori o utenti) che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa o con la capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.

La nuova misura è retroattiva ma non illimitatamente: si applica alle comunicazioni relative alla prima cessione inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022.

Superbonus, confermata la proroga per le villette

Viene anche confermata la proroga del Superbonus per le ville unifamiliari e le unità indipendenti con accesso autonomo: la maxi detrazione potrà essere applicata alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Per beneficiare dell’agevolazione è condizione necessaria che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Precisato, inoltre, che nel computo della soglia del 30% possono essere compresi anche i lavori non agevolati (vedi articolo: Superbonus unifamiliari e altre novità in arrivo).

Molte le detrazioni fiscali in edilizia! Al fine di orientarsi correttamente ti consigliamo di consultare le tabelle specifiche per ogni bonus e di scaricare la guida PDF per rispondere ai diversi dubbi in materia.

Semplificazioni per rinnovabili

Due le novità di rilievo che riguardano il settore delle rinnovabili:

  • i lavori per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili autorizzati con il procedimento di cui all’articolo 12 del dlgs n. 387/2003 potranno essere iniziati entro tre anni dal rilascio del permesso di costruire (modifica all’articolo 15, comma 2 del Testo Unico dell’Edilizia);
  • l’ampliamento dell’elenco delle aree considerate idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, comprendendo anche quelle aree che non ricadono nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici e nemmeno nella fascia di rispetto dei beni culturali o bellezze d’insieme.

Per tali aree si rendono applicabili le procedure autorizzative semplificate previste per tali aree dal dlgs n. 199/2021, secondo cui, nei procedimenti di autorizzazione (inclusa la Via), l’autorità competente in materia paesaggistica si esprime con parere obbligatorio non vincolante e, inoltre, i termini delle procedure autorizzative sono ridotti di un terzo.

Autorizzazione paesaggistica ordinaria o semplificata? Ecco il software per la redazione dell’istanza di autorizzazione paesaggistica ordinaria o semplificata.

Le misure per il caro materiali: aggiornamento dei prezzari e misure di compensazione

L’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia verificatosi negli ultimi tempi ha compromesso la realizzazione delle opere pubbliche avviate e le nuove gare da aggiudicare; a tal riguardo, il provvedimento in esame dispone:

  • l’aggiornamento dei prezzari,
  • misure di compensazione per i lavori eseguiti nel 2022,
  • l’adeguamento ai nuovi listini dei bandi pubblicati nell’anno in corso.

In base a quanto previsto, le Regioni devono aggiornare i prezzari delle lavorazioni entro il 31 luglio 2022; nelle more di questa revisione, le stazioni appaltanti possono applicare un incremento del 20% rispetto ai prezzari in vigore al 31 dicembre 2021.

Per maggiori approfondimenti vedi anche un precedente articolo: Caro prezzi: come procedere correttamente all’adeguamento.

Per far fronte all’aumento dei costi di realizzazione delle opere, il Governo mette a disposizione risorse complessive per circa 10 miliardi (di cui 9,5 aggiuntivi rispetto a quanto già stanziato) sia per le compensazioni, sia per le nuove gare, a cui possono accedere le stazioni appaltanti che non dispongono di risorse proprie sufficienti a compensare le imprese sulla base dei prezzari rivisti.

Nel complesso sono stanziati:

  • 3 miliardi di euro per l’anno 2022,
  • 2,55 miliardi per il 2023,
  • 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

Per redigere in modo veloce e corretto un capitolato, con i dati aggiornati secondo le disposizioni vigenti puoi utilizzare il software per i capitolati speciale d’appalto, in maniera gratuita per 30 giorni.

Investimenti in beni immateriali 4.0, maggiorazione del credito di imposta

Viene aumentata dal 20 al 50% la misura del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022.

Credito di imposta formazione 4.0: potenziamento della misura

Parliamo, infine, del bonus “Formazione 4.0” per le piccole e medie imprese.

La misura dell’agevolazione, con riferimento alle spese di formazione del personale dipendente volte ad acquisire o consolidare competenze nelle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale, viene così elevata:

  • dal 50 al 70% per le medie imprese;
  • dal 40 al 50% per le piccole imprese.

 

In allegato il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Contratto di locazione compilabile: tutti i passaggi

 

Contratto di locazione compilabile: tutti i passaggi

contratto_locazione_compilabile

canva.com
Autore:Redazione

Quando si sceglie di affittare un immobile, è necessario stipulare un contratto di locazione e registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate. Per velocizzare la procedura, è disponibile online il contratto di locazione compilabile. Ecco di cosa si tratta.

Chi decide di dare o prendere in affitto un immobile sa bene che il primo passo da compiere è la scelta del contratto di locazione. Fatto ciò, è necessario compilarlo in ogni sua parte senza commettere errori. Infine, se la tipologia di accordo lo richiede, il contratto deve essere registrato. Scopriamo insieme cos’è un contratto di locazione compilabile, dove scaricarlo e come registrarlo.

Contratto di locazione compilabile: cos’è

Quando si intende affittare un immobile, una volta scelto il modello di contratto di locazione da stipulare, il consiglio è di scaricare quello in formato compilabile per velocizzare la procedura. Quando si parla di contratto di locazione compilabile, infatti, si fa riferimento ad un fac simile, in parte già compilato, all’interno del quale è sufficiente inserire i propri dati e quelli del futuro inquilino.

Le tipologie di contratto che è possibile redigere sono numerose. Allo stesso modo, esistono differenti tipologie di contratto di locazione compilabile. Quelli più diffusi sono:

  • contratto a canone libero 4+4: questo contratto offre al locatore la possibilità di stabilire l’ammontare del canone che l’inquilino è tenuto a versare mensilmente;
  • contratto a canone concordato 3+2: in questo caso, il canone viene concordato tra il proprietario dell’immobile e l’inquilino;
  • contratto transitorio: la particolarità di questo contratto è dovuta alla brevità del periodo che copre, che va da un minimo di 30 giorni fino a un massimo di 18 mesi.

A tutti questi contratti è possibile aggiungere l’opzione della cedolare secca, che consiste in un’imposta sostitutiva dell’Irpef. Aderendo al regime di cedolare secca non si è tenuti al versamento dell’imposta di registro e di bollo in fase di registrazione del contratto.

Dove trovare il contratto di locazione compilabile?

Il contratto di locazione compilabile è facilmente reperibile online. Dopo averlo scaricato, è possibile compilarlo in modo autonomo. Vi sono molte tipologie di contratto di locazione compilabile online: se si ha poca dimestichezza con la materia e non si ha la certezza di seguire la procedura nel modo corretto, è consigliabile farsi assistere nella compilazione del contratto di locazione da parte di un esperto del settore immobiliare.

Come registrare il contratto presso l’Agenzia delle Entrate

Una volta compilato il contratto di locazione online, è necessario registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate. Per fare ciò, è indispensabile presentare il modello RLI. Questo documento deve essere obbligatoriamente accompagnato dal contratto di locazione compilato.

Si può procedere con la registrazione del contratto di locazione presentando tutti i documenti presso l’ufficio preposto dell’Agenzia delle Entrate oppure online, tramite l’apposito software. È bene registrare il contratto di affitto il prima possibile, altrimenti l’accordo stipulato tra le due parti risulta nullo e si può incorrere in sanzioni economiche.

Potrebbe anche interessarti

Dove scaricare il contratto di affitto?

Il contratto di affitto compilabile è reperibile facilmente online e può essere compilato in tempi brevi.

Come scaricare il contratto di locazione Agenzia delle Entrate?

Dal sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare e compilare il modello RLI, un documento obbligatorio da allegare al contratto di locazione stipulato.

Come scrivere un contratto di affitto privato?

È possibile creare un contratto di affitto privato in maniera autonoma, utilizzando uno dei fac simile disponibili online. Questi modelli possono poi essere compilati insieme da locatore e conduttore, in base agli accordi pregressi.

Qual è il contratto di affitto più conveniente?

Ogni contratto di affitto comporta vantaggi sia per il locatore che per l’inquilino. Non è possibile stabilire quale sia il più conveniente, perché molto dipende dalle necessità delle parti coinvolte. Per esempio, per il conduttore conviene il contratto a canone concordato 3+2, in quanto la somma da versare è minore, mentre per il locatore conviene il contratto a canone libero 4+4, perché ha una durata maggiore.

domenica 17 luglio 2022

Caro prezzi: come procedere correttamente all’adeguamento

 

Adeguamenti prezzi

Caro prezzi: come procedere correttamente all’adeguamento

?
Stampa articolo PDF

Caro prezzi, incremento 20%, prezzari infrannuali, conguaglio. Come procedere alla contabilità in 8 step

Il decreto aiuti (DL 50/2022) nasce con l’obiettivo di attenuare l’impatto provocato dall’aumento eccezionale dei prezzi dei materiali da costruzione, carburanti e prodotti energetici, nel settore dei lavori pubblici.

Al riguardo, l’art. 26 stabilisce che le regioni debbano procedere con l’adeguamento infrannuale dei prezzari entro il 31 luglio 2022. Questo significa che le regioni dovranno pubblicare più prezzari nel corso dell’anno.

Le disposizioni valgono esclusivamente per l’anno 2022 ed i prezzari aggiornati cessano di avere validità entro il 31 dicembre 2022, anche se possono essere usati transitoriamente fino al 31 marzo 2023 (nel caso di progetti a base di gara approvati entro questa data).

Nell’attesa dell’aggiornamento dei suddetti prezzari, è possibile incrementare fino al 20% le risultanze dei prezzari approvati alla data del 31 dicembre 2021 e corrispondere all’appaltatore il 90% dell’importo derivante. Successivamente, si procederà al conguaglio degli importi riconosciuti in occasione del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori, conseguenti l’adozione del nuovo prezzario.

Il pagamento è effettuato con:

  • risorse accantonate per imprevisti nel limite del 50%;
  • eventuali somme a disposizione della stazione appaltante;
  • somme derivanti da ribassi d’asta;
  • somme relative ad altri interventi già ultimati e collaudati.

Qualora il direttore dei lavori abbia già adottato il SAL e il responsabile unico del procedimento abbia emesso il certificato di pagamento, relativamente alle lavorazioni effettuate tra il 1° gennaio 2022 e la data di entrata in vigore del presente decreto (18 maggio 2022), entro 30 giorni deve essere emanato un Certificato di Pagamento straordinario (CPbis) in conformità ai prezzari aggiornati.

Calcolo dei maggiori importi? Ecco come fare con PriMus

Il nuovo meccanismo di aggiornamento dei prezzi porta con sé non poche difficoltà applicative in materia di contabilità, in quanto la norma non fornisce precise indicazioni sulle modalità pratico-operative da seguire per determinare i maggiori importi.

Dallo studio e dal confronto quotidiano tra i tecnici del servizio assistenza di ACCA e quelli delle P.A., è stata individuata una possibile modalità operativa che il RUP o il DL può scegliere di seguire al fine di calcolare i maggiori importi, in ottemperanza alle prescrizioni del decreto aiuti.

Di seguito ti illustro una possibile procedura per il calcolo dei maggiori importi, da considerarsi esclusivamente come mero esempio in quanto non è l’unica, ma certamente quella più accreditata dai tecnici impegnati nella questione. 

L’iter procedurale, con l’ausilio di un software per il computo e la contabilità dei lavori, ti permetterà di operare correttamente seguendo 8 semplici step.

Scarica la guida completa:

Caro prezzi: STEP 1 – duplicato del file di contabilità originario

Nell’attesa della pubblicazione dei prezzari infrannuali, è possibile incrementare fino al 20% le risultanze di quelli approvati alla data del 31 dicembre 2021. Nel caso in cui i prezzi adottati fossero desunti da prezzari di anni precedenti, prima di attuare la suddetta procedura, bisogna adeguarli ai prezzari aggiornati al 31 dicembre 2021.

A tal proposito sarà necessario duplicare il documento di contabilità originario incrementando i relativi prezzi unitari del 20%.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. eseguire un duplicato del documento di contabilità originario assegnandogli un nome adeguato all’utilizzo (ad es.: Contabilità_prezzi_aumentati_20) che, di fatto, diventerà il 2° file;
  2. attivare la funzione “Variazioni Prezzi…” dall’editor “Elenco Prezzi” del documento;
  3. Scegliere “Prezzo1” come prezzo di partenza e “Prezzo1” come prezzo di arrivo;
  4. Scegliere “Aumento del..” come tipo di operatore e nel rispettivo campo indicare direttamente il valore “20”, o la percentuale di incremento se diversa dal 20%. In questo modo gli importi delle lavorazioni contabilizzate fino a quel momento saranno automaticamente ricalcolati con i prezzi maggiorati.
Duplicazione del documento di contabilità originario e incremento dei prezzi del 20%

Duplicazione del documento di contabilità originario e incremento dei prezzi del 20%

Guarda il video dello Step 1

Caro prezzi: STEP 2 – importi maggiorati del 20%

Selezionare l’importo delle sole voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 (contenute in SAL già emessi) nei due file di contabilità (file originario e 2° file) e produrre il relativo report.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. accedere alla sezione “Strumenti” della toolbar e scegliere la funzione “SuperView”;
  2. personalizzare opportunamente la vista per filtrare/visualizzare le sole voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 e contenute in SAL già emessi;
  3. stampare il report.
Prezzi di progetto (importo B)

Prezzi di progetto (importo B)

 

Prezzi maggiorati del 20% (importo A)

Prezzi maggiorati del 20% (importo A)

Guarda il video dello Step 2

Caro prezzi: STEP 3 – 90% maggior importo

Determinare il maggiore importo, considerarne la quota del 90% e detrarre il ribasso d’asta; descrivere infine i passaggi eseguiti nell’apposito documento di accompagnamento.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. calcolare il maggiore importo come differenza degli importi totali desunti dai report ottenuti dai 2 file di contabilità (file originario e 2° file);
  2. considerare la quota del 90% del maggiore importo;
  3. applicare il ribasso d’asta;
  4. descrivere i passaggi eseguiti nel documento di accompagnamento cui allegare anche i report ottenuti dai due file.
 Procedura per il calcolo del maggiore importo

Procedura per il calcolo del maggiore importo

Guarda il video dello Step 3

Caro prezzi: STEP 4 – Certificato di Pagamento BIS

Predisporre il “Certificato di Pagamento BIS” (Certificato Straordinario) per il pagamento dei maggiori importi delle lavorazioni eseguite dal 1° gennaio 2022 e già contabilizzate secondo il file originario.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. accedere all’editor “Lista STAMPE” del 1° file;
  2. selezionare la voce “Certificato di Pagamento BIS” e aggiungere una stampa;
  3. modificare la voce lavori e somministrazioni, con una descrizione che richiami il decreto aiuti (ad es.: Maggiore importo – art.26 D.L. 50/2022)ed indicare il maggiore importo già ribassato;
  4. scegliere eventualmente di applicare sull’importo ritenute e recupero anticipazione;
  5. eseguire la stampa definitiva nello “STORICO” del “Certificato di Pagamento BIS” il cui importo sarà poi sommato ai pagamenti emessi nel Riepilogo Finale dello Stato Finale Lavori;
  6. predisporre il documento di accompagnamento per descrivere la modalità scelta dal Tecnico (RUP e/o DL) al fine di determinare il 90% del maggiore importo al quale applicare il ribasso d’asta e ottenere l’importo da indicare:
    • nel “Certificato di Pagamento BIS n.1” (Certificato Straordinario) per il pagamento del maggiore importo delle voci contabilizzate successivamente al 1° gennaio 2022 e contenute in SAL già emessi;
    • nei “Certificati di Pagamento BIS” successivi al primo, per il pagamento dei maggiori importi riferiti ai SAL che si andranno ad emettere successivamente.
Esempio Certificato di Pagamento bis n.1

Esempio Certificato di Pagamento bis n.1

Nei Certificati di Pagamento BIS (straordinari) che si andranno a predisporre successivamente al primo occorrerà indicare sempre la somma dei maggiori importi fino a quel momento valutati, ossia l’importo progressivo pari alla somma dell’importo del certificato di pagamento in esame e quelli precedenti (maggiore importo + maggiori importi precedenti).

Esempio Certificato di Pagamento bis successivo al n.1

Esempio Certificato di Pagamento bis successivo al n.1

Guarda il video dello Step 4

La modalità descritta negli STEP 1-4, può essere adottata fino alla pubblicazione del prezzario infrannuale che le Regioni devono emanare entro il 31 Luglio 2022.

Caro prezzi: STEP 5 – prezzario infrannuale

Una volta emanato il prezzario infrannuale, occorrerà adottare i prezzi unitari aggiornati per calcolare i maggiori importi. Successivamente, dovrà essere calcolata la differenza (conguaglio) fra il maggiore importo fino a quel momento corrisposto e quello derivante dall’adozione dei prezzi unitari del prezzario aggiornato. I prezzi unitari aggiornati con le voci del prezzario infrannuale saranno riportati in un 3° file di contabilità.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. eseguire un duplicato del documento di contabilità originario assegnandogli un nome adeguato all’utilizzo (ad es.: Contabilità_prezzi_infra-annuali) che, di fatto, diventerà il 3° file;
  2. aprire in contemporanea al 3° file anche il nuovo prezzario infrannuale;
  3. selezionare la funzione “Aggiorna voci EP” dall’editor “Elenco Prezzi” del documento di contabilità (3° file);
  4. scegliere come documento di riferimento il nuovo prezzario infrannuale e, a parità di codice di tariffa, aggiornare il campo “Prezzo1”. Di conseguenza, gli importi delle lavorazioni contabilizzate fino a quel momento, saranno automaticamente ricalcolati con i prezzi del prezzario infrannuale.
Aggiornamento prezzi con le voci del prezzario infrannuale

Aggiornamento prezzi con le voci del prezzario infrannuale

Guarda il video dello Step 5

Caro prezzi: STEP 6 – importi a seguito di aggiornamento prezzario infrannuale

Selezionare l’importo delle sole voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 (contenute in SAL già emessi) nei due file di contabilità (2°e 3° file) e produrre il relativo report.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. accedere alla sezione “Strumenti” della toolbar e scegliere la funzione “SuperView”;
  2. personalizzare opportunamente la vista per filtrare/visualizzare le sole voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 e contenute in SAL già emessi;
  3. stampare il report.
Voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 con prezzario infrannuale

Voci contabilizzate dal 1° gennaio 2022 con prezzario infrannuale

Guarda il video dello Step 6

Caro prezzi: STEP 7 – conguaglio

Determinare l’importo del conguaglio, considerarne la quota del 90% e detrarre il ribasso d’asta; descrivere infine i passaggi eseguiti nel documento di accompagnamento.

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. calcolare il delta (Δ), ossia la differenza fra gli importi totali dei lavori contabilizzati dal 1° gennaio 2022 (contenuti in SAL già emessi), desunti rispettivamente dai report ottenuti dal 3° file (prezzi da prezzario infrannuale) e dal 2° file (prezzi di progetto aumentati del 20%);
  2. considerare la quota del 90% del Δ calcolato (Δ x 0,90);
  3. applicare il ribasso d’asta;
  4. descrivere i passaggi eseguiti nel documento di accompagnamento cui allegare anche i report ottenuti dai due file (3° file e 2° file).
Procedura con prezzi maggiorati del 20% (2° file)

Procedura con prezzi maggiorati del 20% (2° file)

 

Conguaglio (differenza tra gli importi ottenuti applicando il prezzario infrannuale e quelli precedentemente maggiorati del 20%)

Conguaglio (differenza tra gli importi ottenuti applicando il prezzario infrannuale e quelli precedentemente maggiorati del 20%)

Guarda il video dello Step 7

Caro prezzi: STEP 8 – riepilogo finale

Ai fini del pagamento del conguaglio predisporre il “Certificato di Pagamento BIS” (Certificato Straordinario).

OPERAZIONI DA SVOLGERE:

  1. accedere all’editor “Lista STAMPE” del 1° file;
  2. selezionare la voce “Certificato di Pagamento BIS” e aggiungere una stampa;
  3. modificare la voce lavori e somministrazioni con una descrizione che richiami il decreto aiuti (ad es.: Maggiore importo – art.26 D.L. 50/2022) ed indicare l’importo del conguaglio, già detratto del ribasso d’asta;
  4. scegliere eventualmente di applicare su tale importo ritenute e recupero anticipazione;
  5. eseguire la stampa definitiva nello “STORICO” del “Certificato di Pagamento BIS” il cui importo sarà poi sommato ai pagamenti emessi nel Riepilogo Finale dello Stato Finale Lavori;
  6. predisporre un documento di accompagnamento che sintetizzi la modalità adottata dal Tecnico (RUP e/o DL) per determinare il conguaglio.

In sede di conguaglio quindi il maggiore importo, all’emissione di ogni SAL e rispettivo CP, sarà calcolato come differenza degli importi desunti dai report ottenuti dal 3° file (prezzi unitari aggiornati al prezzario infrannuale) e il 1° file (prezzi originari di progetto).

Esempio Certificato di Pagamento bis finale

Esempio Certificato di Pagamento bis finale

Guarda il video dello Step 8

Seguendo l’iter appena illustrato, al termine dei lavori, nella pagina di riepilogo dello Stato Finale saranno elencati tutti i certificati di pagamento emessi:

  • Certificati di Pagamento (emessi per liquidare gli importi desunti dai SAL)
  • Certificati di Pagamento BIS (emessi per liquidare i maggiori importi dovuti ai prezzi aumentati del 20%)
  • Certificato di Pagamento BIS (emesso per liquidare il conguaglio)
  • Certificati di Pagamento BIS (emessi per liquidare i maggiori importi dovuti a seguito dell’applicazione dei prezzi infrannuali).
Stato finale dei lavori

Stato finale dei lavori

Guarda il video del riepilogo finale

Modulistica per l’adeguamento prezzi

Ti ricordo che, per seguire l’iter procedurale sopra descritto in modo corretto e lineare, puoi utilizzare un software per il computo e la contabilità dei lavori, all’interno del quale troverai anche una vasta gamma di modelli precompilati ai fini della redazione dei certificati di pagamento.

Modulistica Power Pack

Modulistica Power Pack