domenica 29 dicembre 2013

nuda proprietà: il bisogno di liquidità spinge sempre più anziani a vendere casa

Il fenomeno marginale fino a poco tempo fa, la nuda proprietà sta prendendo sempre più piede. in aumento gli anziani che decidono di vendere la propria casa, per bisogno di liquidità, mantendendone però l'usufrutto. secondo un'analisi di confabitare,infatti, nei primi mesi del 2013, si è registrato un vero e proprio boom delle vendita di immobili in nuda proprietà, con un aumento del 12,5% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno

se prima era un fenomeno circoscritto ad atti familiari per motivi successori e fiscali, adesso la ragione principale è il bisogno di liquidità, in un momento economico in cui la crisi bussa forte alla porta degli anziani che non possono sostenere una tassazione sempre più asfissiante. secondo confabitare, in tutta italia, ottantacinquemila  anziani hanno già scelto questa formula, soprattutto nelle grandi città, a partire da bologna, questi pensionati hanno un’età media di 75 anni e percepiscono  una pensione media  mensile di poco superiore ai 1.100,00 euro

le ragioni
le transazioni in nuda proprietà (che rappresentano il 7,3 % del totale  delle transazioni), vedono  un calo degli atti tra familiari (per motivi successori e fiscali) e un aumento di quelli propriamente di mercato. a vendere, nella maggior parte dei casi (soprattutto al nord e nelle grandi città) sono persone anziane che hanno scarsi legami con la famiglia, oppure sono privi di eredi diretti, e hanno bisogno di liquidità per continuare a mantenersi, conservando la disponibilità dell'immobile

secondo confabitare, il fenomeno della vendita della nuda proprietà rappresenta il segno tangibile di una crisi che avanza sempre di più e che  rischia di aumentare ulteriormente a fronte di un potere d'acquisto delle pensioni drasticamente in calo e del costante aumento del costo della vita, dei servizi, dei prezzi e delle tariffe.  il costo sempre maggiore che registra  la gestione di un immobile a causa dell’appesantimento della tassazione che grava sulla casa, costringe   di conseguenza gli anziani a dover ricorrere alla vendita della propria  abitazione

altrettanto determinante nella decisione dell'anziano di vendere il proprio immobile in nuda proprietà è la possibilità di avere le risorse con le quali aiutare figli e nipoti alle prese con la crisi occupazionale o con le difficoltà ad accedere al mercato del lavoro





i vantaggi

il ricorso alla vendita della nuda proprietà consente di monetizzare dalla cessione dell'immobile senza perdere il diritto abitativo (usufrutto) e, quindi, permette di mantenere la stessa qualità di vita integrata da una nuova liquidità, ottenuta senza ricorrere a indebitamenti

dall'altra parte, chi acquista ha la possibilità di effettuare un investimento a medio- lungo temine e, inoltre, entra in possesso di un immobile senza dover pagare l'imu, in quanto l'imposta ricade sull'usufruttuario

mappa delle zone
tra le regioni, il primato del ricorso degli anziani alla vendita in nuda proprietà spetta all’emilia romagna  con oltre il 35%, segue il lazio  con il 12%, il piemonte  e lombardia con il 10%,  la toscana con il  8% e la liguria  con il 7%
 

anche  per quanto  riguarda l’analisi riferita alle grandi  città emerge che al nord questo sia un fenomeno  più diffuso   rispetto alle altre  zone di italia .






Da idealista

Depositi cauzionali per affitto e ravvedimenti operosi: scende il tasso di interesse legale per il 2014

Con il D.M. 12 dicembre 2013 il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha ridotto la misura del saggio degli interessi legali, che passa da 2,5% a 1%.
L’art. 1284 del Codice Civile attribuisce al Ministro dell’Economia la facoltà di modificare annualmente il tasso d’interesse legale, con Decreto da pubblicare in Gazzetta Ufficiale entro il 15 dicembre dell’anno precedente.

La determinazione del nuovo tasso d’interesse avviene sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e tenuto conto del tasso d’inflazione registrato nell’anno. Qualora entro il 15 dicembre non venga fissata una nuova misura del saggio, questo rimane invariato per l’anno successivo.
Ricordiamo ai lettori che il tasso di interesse legale si applica a:

ravvedimento operoso, di cui all'art. 13 del D.Lgs. 18.12.97 n. 472, "breve" o "lungo" in caso di omessi o tardivi versamenti depositi cauzionali relativi agli affitti

Da notare che sino alla data del 31 dicembre 2013 continua ad applicarsi il saggio di interesse legale 2013 nella misura del 2,5%. In allegato proponiamo, oltre al Decreto, una Tabella con le variazioni del saggio di interesse legale dal 1942 ad oggi. 




Ripresa!

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imu seconda rata: come si calcola la mini imposta sulla prima casa

imu seconda rata: come si calcola la mini imposta sulla prima casa


a meno di interventi dell'ultimo minuto, a cui peraltro il governo ci ha già abituato,entro il 16 gennaio quasi 10milioni di case dovranno pagare quella che è già stata ribattezzata come mini imu. i contribuenti dovranno infatti versare il 40% della differenza tra le aliquote deliberate e quella standard del 4 per mille. ma come si calcola l'imposta?

- individuare la base imponibile- prima di tutto bisogna partire dal valore catastale dell'immobile posseduto. la rendita deve essere rivalutata del 5% e moltiplicata per il coefficiente (per le abitazione è 160)

- applicare l'aliquota deliberata dal comune- il valore così ottenuto deve essere moltiplicato l'aliquota deliberata dal comune di residenza per la prima casa. alla cifra devono essere poi applicate le detrazioni ( 200 euro fisse per la prima casa più 50 euro per ogni figlio)

- applicare l'aliquota standard- adesso bisogna calcolare il valore dell'imposta con l'aliquota standard, del 4 per mille, con un procedimento analogo al precedente

idealista ti aiuta ad effettuare questi calcoli con la sua calcolatrice

- calcolare la differenza- a questo punto bisogna sottrarre l'imposta ottenuta applicando l'aliquota standard con quella ottenuta applicando l'aliquota deliberata dal comune

- la mini imu- a questo punto per calcolare l'importo è sufficiente determinare il 40% della differenza suddetta (che secondo il decreto emanato dal governo è la parte che spetta al contribuente). il restante 60% verrà corrisposto dallo stato

tutte le novità sull'imposta sulla casa nella guida imu 2013


Da idealista.it





venerdì 27 dicembre 2013

la casa al centro del nuovo isee: dalle detrazioni affitto al valore dell'immobile cosa cambia con il riccometro

la casa al centro del nuovo isee: dalle detrazioni affitto al valore dell'immobile cosa cambia con il riccometro


il nuovo isee elaborato per mettere fine "allo scandalo dei finti poveri" introduce novità importanti anche per il settore casa.  l'indicatore della situazione economica equivalente approvato dal consiglio dei ministri prevede infatti una valorizzazione maggiore della componente immobiliare con modifiche che riguardano sia il calcolo del valore degli edifici che le detrazioni sull'affitto

valorazione dell'immobile- la valutazione del patrimonio immobiliare non sarà più calcolato sull'imponibile ici, ma su quello imu. questo si potrebbe tradurre in una penalizzazione per gli immobili più piccoli. basti pensare che il peso di un appartamento che vale 800mila euro ai fini imu cresce dell'11,7%, mentro uno di 160mila euro il nuovo indice varrà  il 53,4% in più

la componente immobiliare - si terrà conto degli eventuali immobili all'estero posseduti dai componenti il nucleo, mentre si considerà patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere. inoltre viene riservato un trattamento particolare alla prima casa: chi vive in un'abitazione di proprietà potrà sottrarre 52.500 euro dal suo valore fiscale con l'aggiunta di 2500 per ogni figlio convivente successivo al secondo

detrazioni affitto- aumenta l'importo massimo dei costi dell'affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell'isee. l'importo aumenta da 5165 a 7000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo


lunedì 16 dicembre 2013

Istat di novembre

  Indice Nazionale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati 
+0,6% la variazione dell'indice istat del mese di novembre 2013 
Il numero indice per il mese di novembre (base 2010=100) è pari a: 106,8% 
Principali variazioni rispetto al mese di novembre 2013 
variazione mensile per il periodo ottobre 2013 - novembre 2013: - 0,3% 
variazione annuale per il periodo novembre 2012 - novembre 2013: + 0,6% 
variazione biennale per il periodo novembre 2011 - novembre 2013: + 3,0% 


tares, ecco quando e come si paga la tassa sui rifiuti

tares, ecco quando e come si paga la tassa sui rifiuti


con la risoluzione 10/df del 2 dicembre, il dipartimento delle finanze ha finalmente chiarito tutti i dubbi che riguardano la tares, la tassa sui rifiuti che l'anno prossimo sarà già sostituita dalla tari. ecco tutte le informazioni sulle scadenze e le modalità di pagamento

scadenza
per quanto riguarda la data di scadenza, non ci sono sconti per i cittadini e la data scelta è il prossimo 16 dicembre. scartata l'ipotesi di lasciare ai comuni la possibilità di decidere di posticipare al 2014 il saldo del tributo e che era stata invece espressamente prevista dalla precedente risoluzione 9/df

modalità di pagamento
il pagamento può avvenire solo tramite modello f24 o tramite ccp. il problema più grosso, ora, è che i comuni hanno meno di due settimane di tempo per inviare ai contribuenti il modello f24 o il bollettino postale precompilati per il pagamento

immobili dei residenti all'estero
per quanto riguarda gli immobili dei residenti all'estero, gli interessati devono contattare direttamente il comune dove è ubicato l'immobile per avere comunicazioni riguardo l'entità precisa del versamento da effettuare e la tariffa da corrispondere




lunedì 2 dicembre 2013

LE 6 PROPOSTE DEL NOTARIATO PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE

 

LE 6 PROPOSTE DEL NOTARIATO
PER IL RILANCIO DEL SETTORE IMMOBILIARE

Roma, 22 novembre 2013 - Il Consiglio Nazionale del Notariato ha presentato oggi, nell’ambito del 48° Congresso Nazionale del Notariato, sei proposte di legge per il rilancio del settore immobiliare e la ripresa economica del Paese: l’introduzione di una disciplina civilistica e tributaria specifica per il “rent to buy”; la possibilità di cartolarizzare i crediti derivanti dai contratti di vendita a rate con riserva di proprietà; la riduzione del carico fiscale dell’ipoteca legale a garanzia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite; la riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli immobili rimasti invenduti; l’esenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali; una soluzione normativa al problema relativo alla tassazione di registro proporzionale per il contratto preliminare.

Il patrimonio immobiliare residenziale italiano ammonta a 6.355 miliardi di euro pari a 4.2 volte il PIL e 3 volte il debito pubblico nazionale, si tratta di una significativa porzione della ricchezza e del reddito nazionale che può essere un motore importante per la crescita economica del Paese spiega Maurizio D’Errico, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato per questo il Notariato vuole contribuire al rilancio del mercato immobiliare attraverso riforme che possano da una parte aiutare i cittadini a comprare casa e dall’altra le imprese-costruttrici a far ripartire la propria attività limitando l’invenduto”.

Il Notariato prosegue nel percorso iniziato nel 2011 al Congresso di Torino e continuato nel 2012 con il Congresso di Napoli, mettendo a punto, anche quest’anno, proposte concrete, che rispondono alle più moderne esigenze della società, senza pregiudicare la certezza e la sicurezza dei rapporti giuridici.

La prima proposta riguarda l’introduzione nel nostro ordinamento di una disciplina dei “contratti di godimento in funzione della successiva vendita di immobili” meglio noti come “rent to buy”. Si tratta, nella sostanza, di dare disciplina civilistica e tributaria adeguata ad una serie di fattispecie contrattuali, oggi prive di regolamentazione specifica, che nella pratica si presentano in modi diversi e che possono contribuire a fare incontrare - in modo sicuro - domanda ed offerta di abitazioni in un momento come quello attuale, caratterizzato da una consistente quantità di immobili invenduti a fronte di una richiesta che si scontra con la carenza di liquidita e la difficolta di accesso al credito. La tutela civilistica si esplica nei confronti sia dell’acquirente sia del venditore fin dalla fase di godimento, rispetto al rischio di reciproco inadempimento degli obblighi relativi al futuro trasferimento di proprietà, quella tributaria prevede incentivi anche sul piano fiscale attraverso un meccanismo di recupero dei tributi già assolti durante la fase di godimento, limitatamente ai canoni imputati in tutto o in parte al corrispettivo dovuto per la successiva compravendita.

La seconda proposta riguarda l’attribuzione al venditore, nel contratto di vendita a rate con riserva di proprietà (nella quale il passaggio di proprietà è legato al saldo del prezzo), della facoltà di cedere ad una banca il credito relativo al pagamento delle rate. A sua volta la banca potrà cedere il credito nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.

La terza proposta consiste nella riduzione del carico fiscale dell’ipoteca legale a garanzia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite. Data la contrazione del mercato creditizio, spesso i venditori sono disposti ad accettare il rischio di concedere una dilazione nel pagamento del prezzo all’acquirente a fronte di adeguate garanzie. Una di queste è l’iscrizione dell’ipoteca legale, inutilizzata a causa del suo costo elevato.

La quarta proposta prevede la riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli immobili destinati alla vendita, rimasti invenduti e temporaneamente locati per consentire alla imprese costruttrici di far fronte alle spese di gestione.

Con la quinta si vuole introdurre lesenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali, per dare maggiore slancio e incisività alle politiche di dismissione di beni pubblici finalizzate alla riduzione del debito pubblico, nonché in generale al riordino, alla gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.

Infine, la sesta e ultima proposta prevede una soluzione al problema relativo alla tassazione di registro proporzionale per il contratto preliminare, che al fine di consentire una piena detrazione in sede di definitivo non possa eccedere quanto sarà dovuto al momento della vendita. La proposta è finalizzata a risolvere un problema che oggi, oltre a creare contenzioso, contribuisce ad accrescere i fenomeni di occultazione dei contratti preliminari conclusi con scrittura privata.


 


 


sabato 23 novembre 2013

I RAPPORTO 2013 SUL MERCATO IMMOBILIARE

COMUNICATO STAMPA

20 Marzo 2013

I RAPPORTO 2013 SUL MERCATO IMMOBILIARE

Pietro Modiano, presidente di Nomisma

«Nonostante i mutui alle famiglie siano ai minimi storici, gli investimenti per acquisto di abitazioni diverse dalla prima casa mostrano una migliore tenuta. Il parziale di spostamento di ricchezza dal comparto mobiliare a quello immobiliare non è tuttavia in grado di arginare il drastico calo dei livelli di attività».

Sergio De Nardis, chief economist di Nomisma

«La rarefazione del credito alle famiglie trova nell’aumento dell’avversione al rischio da parte delle banche la principale motivazione. Effettivamente il rapporto tra sofferenze e impieghi è in costante rialzo dalla fine del 2008 e la pro-ciclicità delle scelte creditizie è accresciuta dalla regolamentazione bancaria che, imponendo più severi requisiti patrimoniali a fronte di incagli e sofferenze, contribuisce a scoraggiare gli impieghi».

Luca Dondi, responsabile settore immobiliare di Nomisma

«Il ridimensionamento dei prezzi non è, in assenza di un ripensamento delle politiche creditizie, un elemento sufficiente a riportare verso il comparto una quota significativa della domanda potenziale. Nonostante il quadro recessivo e la continua erosione del reddito disponibile, l’interesse per l’acquisto immobiliare delle famigli italiane risulta più che doppio rispetto agli attuali livelli di attività».


 Permangono gli elementi di fragilità, preoccupazione per il sostegno al ciclo economico in ripartenza dalla fine 2013

Comunicato stampa

I Rapporto 2013 sul Mercato Immobiliare

L’economia italiana si è nuovamente contratta in misura significativa negli ultimi tre mesi del 2012 (-0,9% sul periodo precedente), facendo registrare il sesto tri- mestre consecutivo di riduzione dell’attività produttiva. Nella media del 2012, il PIL è sceso del 2,4% rispetto all’anno prima, risentendo della caduta senza prece- denti della domanda interna (-5,2%). L’impatto delle misure di consolidamento fi- scale, l’inasprimento delle condizioni di credito e la perdita di fiducia degli opera- tori hanno inciso, tanto sui consumi privati (-4,3%) che sugli investimenti fissi lordi (-8% nel complesso e -6,4% nelle costruzioni). Il favorevole andamento delle esportazioni nette ha frenato la caduta del PIL e favorito il miglioramento del sal- do commerciale con l’estero, tornato in territorio positivo per la prima volta in ot- to anni.

Se il settore manifatturiero potrebbe progressivamente stabilizzarsi, grazie allo stimolo proveniente dal commercio mondiale in via di rafforzamento tra fine 2012 e inizio 2013, rimangono negative le dinamiche nei servizi di mercato, nella distri- buzione e nelle costruzioni, vale a dire nei settori pienamente esposti al ripiega- mento della domanda interna.

Lo scenario previsivo di consenso prospetta un lento miglioramento a partire dalla metà dell’anno, con un rialzo dell’attività economica a ritmi medi trimestrali dello 0,2-0,3%.

Italia – Mutui erogati a famiglie consumatrici per l’acquisto dell’abitazione




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L’inasprimento dei criteri di erogazione del credito e la crisi economica hanno pro- dotto una nuova e più pesante contrazione nelle erogazioni finalizzate all’acquisto di abitazioni che, a preconsuntivo del 2012, si sono attestate nell’ordine di 25,8 miliardi di euro, con una flessione del 47,4% rispetto al 2011.

Diversamente da quanto accaduto nella prima ondata di credit crunch risultato di una crisi finanziaria internazionale e di forti vincoli alla liquidità sui mercati in- terbancari – l’attuale inaridimento del canale creditizio (-4,8% nel 2013, rispetto a un 2012 ai minimi storici) è riconducibile ai più elevati rischi percepiti riguardo alle prospettive dell’attività economica e, in particolare, di taluni settori come quello immobiliare.

Tra le pesanti eredità di una recessione, nei confronti della quale non è valso alcun esercizio di discriminazione del merito creditizio, si annovera sicuramente il cre- scente deterioramento della qualità del credito. In assenza di eccezionali interven- ti normativi, la gran parte degli istituti di credito dovrà procedere a pesanti rettifi- che di valore e a gravosi accantonamenti prudenziali.

L’inesorabile scivolamento verso la sofferenza di una quota non trascurabile di crediti, associato ad una più stringente regolamentazione che impone alle banche 






 Il ridimensionamento dell’attività transattiva registrato lo scorso anno induce, con ogni probabilità, a ritenere ormai esaurito il margine di adeguamento del mercato sul lato delle quantità, delegando i residui necessari aggiustamenti alla componen- te di prezzo.

Da questo punto di vista gli ultimi segnali registrati paiono, tuttavia, incoraggianti. Il calo tendenziale delle quotazioni rilevato nelle 13 città intermedie appartenenti al campione Nomisma è risultato di gran lunga il più intenso dall’inizio della crisi ad oggi, ricalcando per omogeneità e consistenza l’andamento registrato sul finire del 2012 in corrispondenza delle aree urbane di maggiori dimensioni.

Il ridimensionamento dei prezzi, però, non è di per sé un elemento sufficiente a riportare verso il comparto una quota significativa della domanda potenziale. L’interesse potenziale delle famiglie più che doppio rispetto agli attuali livelli di at- tività induce a ritenere che è dal settore bancario, prima ancora che dal repricing, che dipendono le possibilità di rilancio a medio termine del mercato immobiliare al dettaglio.

Già nel 2011 si era assistito ad un allungamento dei tempi maggiore rispetto a quello che si poteva prevedere in base al trend che aveva caratterizzato questo in- dicatore nel corso degli anni 2000. Nel 2012 e nei primi mesi del 2013 si è avuto un ulteriore balzo in avanti, con incrementi nell’ordine dei 2 mesi per le abitazioni nuove, dei 2,5 mesi per quelle usate, dei 2,7 mesi per uffici, capannoni e box auto















 


giovedì 14 novembre 2013

Istat novembre 2013

Indice Nazionale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati 
+0,7% la variazione dell'indice istat del mese di ottobre 2013 
Il numero indice per il mese di ottobre (base 2010=100) è pari a: 107,1% 
Principali variazioni rispetto al mese di ottobre 2013 
variazione mensile per il periodo settembre 2013 - ottobre 2013: - 0,1% 
variazione annuale per il periodo ottobre 2012 - ottobre 2013: + 0,7% 
variazione biennale per il periodo ottobre 2011 - ottobre 2013: + 3,4% 
Prossimo comunicato relativo all'indice di novembre 2013: 12 dicembre 2013 



lunedì 4 novembre 2013

compravendite immobiliari e mutui erogati

rallenta, ma non si ferma il calo delle compravendite immobiliari e dei mutui erogati nel primo semestre del 2013. a confermarlo è l'istat che certifica come nel periodo in esame la variazione tendenziale negativa dei rogiti è stata del 8,3%, rispetto allo stesso periodo del 2012 quanto la contrazione era stata del 20,6%. per quanto riguarda i finanziamenti erogati, la flessione è stata del -4,3%, rispetto al -40,3% dell'anno precedente

l'istat conferma i dati dell'agenzia del territorio, certificando un rallentamento del calo, ma non una vera e propria ripresa. i dati restano in terreno negativo. se si somma infatti la variazione negativa di 2013 e 2012 , si capisce come il comparto abbia perso quasi il 30% delle transazioni rispetto al 2011. stessa cosa per i mutui, anche se qui si notano i primi deboli segnali di effettiva ripresa, anche se limitati al nord-est (+2,6%) e al centro (+0,2%) e solo per il secondo trimestre dell'anno

in totale nel secondo semestre dell'anno, le transazioni immobiliari, come si evince dai rogiti, sono state 295.785, di cui 275.437 nel settore residenziale (il 93,1%) delle convenzioni, 18.146 nel settore economico (6,1%) e ulteriori 2.2012 per trasferiemnti di unità immobiliari ad uso speciale e per multiproprietà (0,8% delle convenzioni)








Da idealista.it

sabato 2 novembre 2013

Ecobonus e certificazione energetica!

Ecobonus 65%, detraibili le spese per compilare l’APE

Enea: dal 4 agosto 2013 in alcuni interventi l’Ape è obbligatorio per accedere alle detrazioni  

22/10/2013 - Dal 4 agosto 2013 per accedere al bonus fiscale del 65% è necessario l’Ape, attestato di prestazione energetica, e le spese per la sua compilazione sono detraibili. Lo ha spiegato all’interno delle sue faq l’Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha ripercorso l’evoluzione normativa del settore.

 

Quando è richiesto l’Ape
In realtà, l’Ape è obbligatorio solo per ottenere gli incentivi in seguito ad alcuni interventi indicati dalla Finanziaria 2007, come quelli grazie ai quali si consegue un risparmio energetico del 20% nella climatizzazione invernale, la coibentazione delle strutture opache e la sostituzione degli infissi in contesti diversi dalle singole unità immobiliari.
 
Sono invece esclusi dall’obbligo di presentazione dell’Ape l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e i lavori per la sostituzione di infissi nelle singole unità immobiliari.
 
Come si è evoluta la normativa di settore
L’Enea ha ricordato che, in base al Dlgs 192/2005, modificato dal Dlgs 311/2006, per accedere agli incentivi e alle agevolazioni previste per gli interventi che migliorano la prestazione energetica degli edifici, in alcune tipologie di lavori era richiesto l’Ace, Attestato di certificazione energetica.
 
Fino al 25 luglio 2010, cioè dopo dodici mesi dall’emanazione delle Linee guida nazionali sulla certificazione energetica degli edifici, è stato possibile sostituire l’Ace con l’Aqe, Attestato di qualificazione energetica.
 
L’Ace è stato utilizzato dal 26 luglio 2010 fino al 3 agosto 2013. Il 4 agosto, infatti, è entrata in vigore la Legge 90/2013, che ha sostituito l’Ace con l’Ape.
 
Anche se il modulo per la redazione dell’Ape è cambiato, si può continuare ad usare quello dell’Aqe solo se la certificazione serve a richiedere le detrazioni fiscali.
 
In questi casi, il modulo può essere compilato e sottoscritto anche da un tecnico abilitato coinvolto nei lavori, mentre nella norma il tecnico che redige l’Ape non deve aver preso parte agli interventi eventualmente realizzati in precedenza.
 
L’Enea ha infine spiegato che l’Ape va conservato e le spese per la sua compilazione sono detraibili perché obbligatorie per ottenere l’agevolazione fiscale.


Se volete fare la certificazione chiamateci, il nostro ing. è rapido e con un ottimo rapporto qualita prezzo!

Il DL Imu è legge, cancellata la prima rata sulla prima casa

Il magazzino di impresa non paga la seconda rata; agevolazioni all’acquisto e all'affitto di immobili energeticamente efficientidi Paola Mammarella

25/10/2013 - Diventa legge il ddl Imu, approvato ieri mattina dal Senato in via definitiva. Il testo conferma la cancellazione della prima rata per le prime case e della seconda rata per il magazzino delle imprese di costruzione. 

Imu
Confermata la cancellazione della prima rata dell’Imu per le abitazioni principali e le loro pertinenze, per gli immobili appartenenti alle cooperative edilizie, i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Fanno eccezione gli immobili di lusso, accatastati nelle categorie A1, A8 e A9. In questi casi bisognerà pagare la prima rata dell’Imu anche se l’immobile è utilizzato come prima casa. 

I Comuni possono inoltre decidere se equiparare alla prima casa anche le abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito ai figli, che le utilizzano come abitazioni principali, determinando la soglia di reddito al di sotto della quale è possibile usufruire dell’agevolazione.
 
Imu per gli immobili invenduti appartenenti alle imprese di costruzione
La legge elimina la seconda rata dell’Imu per gli immobili invenduti appartenenti alle imprese di costruzione. L’esenzione si applica a partire dal primo luglio 2013, mentre non verrà rimborsata la prima rata.
 
Chi intende usufruire dell’esenzione deve presentare la dichiarazione per variazioni rilevanti. Si tratta di una domanda che va inoltrata entro 90 giorni dal momento in cui si è verificata una variazione tale da implicare una modifica nell’importo dell’imposta.
 
Sostegno all’acquisto e all’affitto di immobili efficienti
La Cassa Depositi e Prestiti, con uno stanziamento di 2 miliardi di euro, sosterrà l’affitto e garantirà i mutui per l’acquisto di abitazioni in classe energetica A, B e C. Le misure di sostegno sono rivolte esclusivamente all'acquisto o alla locazione di immobili esistenti. Gli immobili di nuova costruzione potranno invece accedere alle agevolazioni solo se appartenenti alle classi energetiche A e A+.

Politiche abitative
La legge contiene nuove misure per la casa. Al Fondo istituito dal DL 112/2008 per consentire l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa a giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali e under 35 con contratti di lavoro atipico, saranno destinati 20 milioni, cioè 10 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015. 

Altri 100 milioni, da ripartire tra il 2014 e il 2015, andranno al Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione. Il Fondo a sostegno degli inquilini morosi incolpevoli potrà contare su 20 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.
 
Debiti Pubblica Amministrazione
La legge ha sbloccato altri 7,2 miliardi di euro per consentire i pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione a professionisti e imprese.
 
Cosa resta fuori dalla legge
Nonostante le sollecitazioni durante la discussione, la norma non affronta il problema dell’Imu dovuta su capannoni e altri immobili strumentali delle imprese. Confindustria aveva chiesto che non fossero considerati come patrimonio da tassare, ma come fattori utilizzati nel processo produttivo e che quindi l’Imu fosse completamente deducibile dal reddito di impresa (Leggi Tutto).
 
Il Senatore Pd Federico Fornaro ha inoltre manifestato preoccupazione per la nuova Tasi (uno dei due bracci che compongono la Trise introdotta dal ddl di Stabilità per il 2014) per la quale non è previsto un sistema di detrazione analogo a quello pensato per l’Imu. Possibili soluzioni potrebbero quindi essere proposte come emendamenti al ddl Stabilità.

L'Ance, Associazione nazionale costruttori edili, si è detta soddisfatta per le misure approvate, che daranno aiuto alle famiglie e alle imprese. Allo stesso tempo, però, l'Ance spera che le novità non vengano vanificate dalla Legge di Stabilità, che prevede nuove imposte dall'esito incerto.



Condominio, non si pagano in anticipo le opere straordinarie

Condominio, non si pagano in anticipo le opere straordinarie

Confedilizia: il fondo previsto dalla riforma serve a garantire la trasparenza ma non è obbligatorio      di Paola Mammarella

25/10/2013 - Il fondo previsto dalla riforma del condominio per la realizzazione di opere straordinarie e innovazioni non è obbligatorio, ma serve solo a garantire la trasparenza attraverso la contabilità separata. E' la posizione espressa nei giorni scorsi da Confedilizia.

Secondo l’avvocato Carlo del Torre, delegato di Confedilizia per gli incarichi speciali, la riforma del condominio non prevede obbligatoriamente che l’amministratore

 possa chiedere prima della realizzazione delle opere il versamento di somme che poi rimarrebbero giacenti per mesi sul conto del condominio.
 
Si tratta, sostiene Del Torre, di un’interpretazione distorta, mentre la riforma mira a garantire esigenze di trasparenza, chiarezza e precisione nella gestione finanziaria e nella redazione del bilancio condominiale, che deve consentire l’immediata verifica di ogni aspetto contabile.
 
Il fondo, che eventualmente può essere costituito, ha il compito di tutelare i condomini rendendo trasparenti il rendiconto e la gestione finanziaria del condominio.
 
In altre parole, spiega Del Torre, si prevede una contabilità separata e specifica per i lavori straordinari e le innovazioni, che di solito implicano spese considerevoli, ma non esiste l’obbligo di versare anticipatamente la liquidità prima che i lavori deliberati abbiano inizio.
 
Non è quindi accettabile, conclude Del Torre, un’interpretazione diversa perché l’assemblea condominiale continua ad essere l’unico organo col potere di deliberare le opere da effettuare e di decidere se istituite il fondo o meno. Il fondo andrebbe infatti costituito con i soldi dei condomini e non si può imporre loro di fare dei versamenti.


Novita 2014 registro


Ecco le novità
















Iva e promessa di vendita

L'iva va corrisposta subito come ci segnala questo bell'articolo di Legislazione tecnica



venerdì 1 novembre 2013

Casa.governo e agevolazioni!

Il Governo lancia il portale www.casa.governo.it, dove sono disponibili tutte le informazioni sulle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+ per immobili soggetti a ristrutturazione e l'adeguamento antisismico


giovedì 24 ottobre 2013

Ecobonus


Trise

ancor prima che nasca, la service tax va in pensione. o almeno ci va il suo nome. secondo alcune anticipazioni della legge di stabilità, la nuova imposta si chiamerà trise e sarà un tributo sui servizi che sostituirà per le prime abitazioni sia l'imu che la tares. l'imposta nasce una e trina, perché formata da due componenti, la tari, per la gestione dei servizi urbani e la tasi (relativa ai servizi indivisibili)

nella bozza della legge di stabilità si legge: "è istituito in tutti i comuni un tributo sui servizi comunali, denominato trise che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani ( tari); la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni (tasi)"

la tasi

secondo le anticipazioni diffuse l'aliquota di base della tasi, relativa ai servizi indivisibili, sarà fissata all'1 per mille, o a scelta del comune di un euro per metro quadrato. la nuova imposta che sostituirà l'imu sulle prime abitazioni dovrebbe essere gestita completamente dai comuni che avranno la facoltà di modificarla o di azzerarla per la prima casa, e di introdurre delle detrazioni relative al numero dei figli e al reddito

la tari

la tari sarà dovuta da chi occupa a qualsiasi titolo l’immobile e verrà calcolata sulla base della superficie calpestabile. in pratica è la vecchia tassa sui rifiuti, che adesso in italia si chiama in molti modi diversi (tares, tarsu, tau...)

proprietari e inquilini

nel caso di abitazioni locate la trise si ripartirà tra proprietario e inquilino, in una quota che oscillerà per quest'ultimo tra il 10 e il 30%. in particolare saranno i comuni a determinare la proporzione




Il calcolo


la trise, la nuova arrivata nell'affollato regno delle tasse italiane, sostituisce l'imu sulle prime abitazioni non di lusso e in teoria dovrebbe riequilibrare il peso fiscale della casa in cui si vive. dopo l'annuncio del nome tocca adesso fare i calcoli sulla sua reale incidenza

sebbene l'imposta, che ingloba due componenti, la tasi (servizi indivisibili) e la tari (raccolta e smaltimento rifiuti), nella maggior parte dei casi costerà meno dell'imu prima casa, riduce la portata delle detrazioni per chi ha figli a carico. vi presentiamo le elaborazioni al riguardo della cgia di mestre

queste le proiezioni:

abitazione categoria a2

abitazione di tipo civile (categoria a2), con una superficie di 114 metri quadrati (valore medio nazionale) e una rendita catastale di 625 euro, nel 2014 il proprietario dovrebbe versare 369 euro (264 euro di rifiuti più 105 euro di tasi)

si tratta di 71 euro in più rispetto al 2013, ma 147 euro in meno di quanto pagato nel 2012. se si tiene conto anche della composizione familiare, il beneficio rispetto al 2012 diminuisce al crescere del numero dei figli, in quanto l’imu prevedeva una detrazione di 50 euro per ogni figlio residente

abitazione categoria a3

nel caso di una abitazione di tipo economico (categoria a3) con una superficie di 80 metri quadrati e una rendita catastale di 423 euro, nel 2014 il proprietario potrebbe pagare 257 euro (186 di rifiuti e 71 euro di tasi). vale a dire 47 euro in più rispetto al 2013 e 35 euro in meno di quanto dovuto per il 2012

se si tiene conto della composizione familiare, emergono sempre degli aggravi rispetto al 2012: con un figlio pagherebbe 15 euro in più, con due avrebbe un aggravio di 65 euro e con tre addirittura di 81 euro

“se fosse confermato l’impianto della trise, così come abbiamo avuto modo di leggere nella bozza circolata in queste ore – afferma il segretario della cgia giuseppe bortolussi – rischiamo di fare entrare dalla porta quello che abbiamo lanciato dalla finestra. insomma, dopo esserci liberati dell’imu sulla prima casa, con la trise corriamo il pericolo di ritrovarci una nuova patrimoniale che in questo caso colpirebbe, a differenza di due anni fa, anche gli inquilini”la trise è la nuova imposta che sostituisce l'imu sulle prime abitazioni non di lusso





Da idealista.it