sabato 30 maggio 2020

Visite agli immobili abitati, modificata la Faq sulle agenzie immobiliari

Visite agli immobili abitati, modificata la Faq sulle agenzie immobiliari



Novità per le agenzie immobiliari. Sono consentite le visite agli immobili abitati, nel rispetto delle misure precauzionali e di sicurezza volte a evitare rischi di contagio da Covid-19.
E' stata infatti apportata una modifica alle "Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo" relative alla Fase 2 e nella sezione "Pubblici esercizi e attività commerciali", alla domanda "E' possibile effettuare un sopralluogo presso un immobile da acquistare o da locare?", si legge: "Sì. Tuttavia le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo con l'utilizzo, da parte dell'agente immobiliare e dei visitatori, delle mascherine e dei guanti monouso e mantenendo in ogni momento la distanza interpersonale di almeno un metro e, preferibilmente, quando le abitazioni siano disabitate".
Via libera dunque alle visite agli immobili abitati, a patto di rispettare determinate regole:
  • utilizzo, da parte dell'agente immobiliare e dei visitatori, di mascherine e guanti monouso;
  • mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro.
La notizia è stata accolta con favore dalla Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare, che nei giorni scorsi aveva proposto al governo la modifica della risposta alla Faq che di fatto consentiva le visite solo agli immobili disabitati.

Come specificato da una nota della Consulta, "la rettifica del governo ha chiarito che sono consentite le visite anche agli immobili abitati ovviamente nel rispetto delle misure precauzionali e di sicurezza, oramai note, orientate a evitare rischi di contagio da Covid-19 (utilizzo di mascherina, guanti monouso e mantenimento del distanziamento interpersonale di almeno un metro)".
Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Decreto rilancio, quando arriva ciascuno dei bonus previsti?

Decreto rilancio, quando arriva ciascuno dei bonus previsti?

Le tempistiche per l'invio delle domande e l'erogazione degli assegni



Il decreto rilancio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, oltre a prorogare alcuni bonus già previsti dal Cura Italia, introduce nuove misure a sostegno di imprese e cittadini messi in crisi dall’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Ma come fare richiesta e quando arriva ciascun bonus?
Dalle aziende colpite dalla crisi, alle famiglie in difficoltà, il decreto rilancio ha introdotto diversi aiuti e sussidi per l’economia del Paese. Per molti bonus è già scattata l’ora per fare domanda, mentre per altri c’è una data di scadenza per presentare le domande per i bonus, vediamo quando arriva il via per le richieste caso per caso.

Ecobonus al 110%

Partirà dal 1° luglio (e durerà fino al 31 dicembre 2021) l’ecobonus al 110% per ristrutturare casa. La nuova detrazione fiscale prevista dal decreto rilancio si applicherà alle spese documentate sostenute per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e della propria abitazione. Il bonus è da suddividere tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

Reddito di emergenza

Il decreto rilancio istituisce anche il tanto atteso reddito di emergenza, le cui domande per riceverlo sono partire lo scorso 22 maggio e per inoltrare la richiesta all’Inps c’è tempo fino al prossimo 30 giugno 2020. L’importo varia a seconda di determinati parametri stabiliti da appositi coefficienti.

Bonus partite Iva

Per quanto riguarda le aziende e gli autonomi che ne abbiano già fatto richiesta l’erogazione del bonus da 600 euro (passato a 1.000 euro per alcuni) è automatica. Per chi, invece, non ha fatto la richiesta dell’indennità per marzo, il decreto rilancio stabilisce che c’è tempo fino al 3 giugno per effettuare la richiesta direttamente online tramite il sito dell’Inps.

Cassa integrazione

L’Inps per agevolare i lavoratori messi in cassa integrazione anticiperà una parte dell’assegno del 40% entro 30 giorni. La velocizzazione della procedura vale sia per la cassa in deroga che per quella normale, e sarà messa in campo dal 19 giugno compatibilmente con i tempi tecnici necessari per intervenire con le modifiche apportate dal testo del decreto rilancio.

Bonus bici e monopattini

Il bonus bici copre fino al 60% (per un massimo di 500 euro) della spesa sostenuta per l’acquisto di biciclette, ebike, monopattini elettrici. Il bonus vale per gli acquisti effettuati a partire dal 4 maggio ed è riservato ai residenti delle città metropolitana e dei comuni con più di 50mila abitanti.

Bonus vacanze

Possono fare richiesta per il bonus vacanze le famiglie con un Isee fino a 40mila euro. Il bonus, che è valido dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 e va da 150 a 500 euro a seconda dei membri del nucleo famigliare, è uno sconto dell’80% quando si paga la vacanza, mentre il 20% si traduce in uno sconto fiscale.

Bonus baby sitter

È già possibile fare richiesta per il bonus baby sitter da 1.200 euro alle le famiglie con figli al di sotto dei 12 anni. Inoltre, la somma può essere utilizzata anche per pagare la retta dei centri estivi che riapriranno a partire dal 15 giugno. La richiesta va inoltrata online all’Inps.

Bonus colf e badanti

Il decreto rilancio introduce anche il bonus per colf e badanti da 500 euro per aprile e maggio. possono farne già richiesta all’Inps le persone che, al 23 febbraio, avevano uno o più contratti per almeno 10 ore settimanali complessive e non conviventi presso il datore di lavoro.
 Agenzia Farini 
viale Gramsci 387,
Modena 
 
 
 

Le aliquote Imu 2020 per i Comuni italiani

Le aliquote Imu 2020 per i Comuni italiani


Con l'addio alla Tasi 2020, al posto della tradizionale imposta municipale unica è arrivata la nuova Imu 2020, anche ribattezzata come Super Imu 2020. Vediamo quali sono le aliquote di Imu 2020 per i Comuni Italiani, in base alle indicazioni dettate dal Mef.

Acconto Imu, si usano le aliquote dell'anno precedente

L'acconto Imu 2020, ovvero la prima rata Imu del 16 giugno, si pagherà con le aliquote imu stabilite dai Comuni per il 2019. La prima rata Imu 2020 sarà uguale al 50% di quanto versato per Imu e Tasi nel 2019.
La seconda rata o saldo di dicembre 2020 si verserà sulla base delle aliquote che i Comuni potranno approvare entro il 28 ottobre. Come specificato dalla circolare del Mef del 18 marzo 2020 "in caso di mancata pubblicazione delle delibere sul sito www.finanze.gov.it, si applicano le aliquote e le detrazioni Imu vigenti nel comune per l'anno 2019"

Circolare mef Imu 2020

Aliquote imu 2020, le indicazioni del Mef

Nella suddetta circolare, per quanto riguarda le aliquote Imu o Nuova Imu 2020, il Mef ha stabilito che nel caso in cui il comune non abbia mai deliberato in materia di aliquote Imu, si applicano l'aliquota dello 0,76% per gli immobili diversi dall'abitazione principale e quella dello 0,4% per le abitazioni principali di lusso. 
Per i fabbricati rurali strumentali e i fabbricati merci, che non erano soggetti all'Imu nel 2019, si applica, in seguito all'abolizione della Tasi, l'aliquota di base pari allo 0,1%.  Infine, per quanto riguarda le fusioni di comuni avvenute nel 2020, per le quali, in assenza di delibera delle aliquote IMU 2020 da parte del comune risultante da fusione, si applicano, ai fini del saldo 2020, le aliquote di base previste dalla legge n. 160 del 2019.
Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena 

Spese di installazione condizionatori e detrazioni fiscali, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate

Spese di installazione condizionatori e detrazioni fiscali, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate




Con la risposta n. 140, l'Agenzia delle Entrate è intervenuta in materia di spese di installazione condizionatori e detrazioni fiscali. Ecco quanto chiarito.
Il caso in esame riguarda un contribuente che ha istallato un condizionatore nella propria abitazione "detenuta con contratto di locazione stipulato con un Ente regionale che gestisce il patrimonio edilizio residenziale pubblico". La richiesta di chiarimento riguarda la possibilità di detrarre dall'Irpef, "sulla base della normativa in materia di detrazioni per le ristrutturazioni edilizie (art. 16-bis del D.P.R. 22.12.1986, n.917)", la spesa sostenuta.
Vediamo dunque quanto è disposto in materia e quali sono i casi in cui è possibile la detrazione delle spese di installazione del condizionatore.
Con la risposta n. 140, l'Agenzia delle Entrate ha innanzitutto chiarito che, "ai sensi dell'art. 16-bis del citato TUIR, spetta una detrazione dall'imposta lorda - attualmente pari al 50 per cento delle spese sostenute, calcolata su di un ammontare massimo delle spese stesse pari a 96.000 euro per immobile, ripartita in dieci quote annuali di pari importo - a fronte degli interventi di recupero del patrimonio edilizio ivi elencati. Tra gli interventi agevolabili effettuati sulle singole unità immobiliari e/o sulle relative pertinenze rientrano - ai sensi del comma 1, lett. h) del citato articolo 16-bis del TUIR - anche i lavori finalizzati al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia".
Secondo quanto spiegato dall'Agenzia delle Entrate con la risposta n. 140, inoltre, "con la circolare 31 maggio 2019 n. 13/E (cfr. pag. 265) è stato, da ultimo, precisato - confermando, tra le altre, la circolare 24 febbraio 1998 n. 57 - che le tipologie di opere ammesse ai benefici fiscali possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia. Nella medesima circolare n. 13/E del 2019 è, altresì, riportato un elenco non esaustivo di interventi riconducibili alla efficienza energetica e all'utilizzo di fonti di energia rinnovabili - ammessi al beneficio fiscale in questione se realizzati nel rispetto dei limiti e dei requisiti previsti dalle leggi vigenti - tra i quali è indicata anche l'installazione di pompe di calore per la climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell'impianto".
Ricordato quanto sopra, l'Agenzia delle Entrate ha sottolineato che la detrazione spetta "a condizione che le spese siano sostenute per l'acquisto e l'installazione di una pompa di calore per la climatizzatore invernale degli ambienti - anche reversibile e, quindi, per il condizionamento estivo - e sia acquisita idonea documentazione comprovante le predette caratteristiche". La detrazione, inoltre, spetta "a tutti i contribuenti che possiedono o detengono, in base ad un titolo idoneo, l'immobile oggetto degli interventi agevolabili e che sostengono le relative spese".
Le Entrate hanno poi evidenziato che la circolare n. 13/E del 2019 ha confermato che "la detrazione spetta anche ai detentori dell'immobile a condizione che la detenzione stessa risulti da un contratto di locazione o di comodato regolarmente registrato al momento di avvio dei lavori, o al momento del sostenimento delle spese ammesse alla detrazione se antecedente il predetto avvio, e che siano in possesso del consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario".
Nell'esprimere il suo parere, l'Agenzia delle Entrate ha affermato che il diritto alla detrazione è precluso se al momento di inizio dei lavori non c'è un titolo di detenzione dell'immobile risultante da un atto registrato, anche se si provvede alla successiva regolarizzazione.
Per quanto riguarda il consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario, l'Agenzia delle Entrate ha affermato che esso può essere acquisito in forma scritta anche successivamente all'inizio dei lavori, ma deve essere formalizzato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale si intende fruire della detrazione medesima.
Rispondendo in particolare al caso presentato dal contribuente, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la detrazione delle spese di installazione del condizionatore è possibile in quanto l'istante è in possesso dell'autorizzazione in forma scritta dell'Ente proprietario, però le spese devono essere state sostenute per l'acquisto e l'installazione di una pompa di calore per la climatizzatore invernale degli ambienti, ancorché reversibile per la climatizzazione estiva, devono essere stati effettuati tutti gli adempimenti previsti e si deve essere in possesso della documentazione richiesta, compresa quella attestante le caratteristiche tecniche dell'apparecchio installato.
La detrazione delle spese di installazione del condizionatore è possibile per l'anno di sostenimento della spesa. Se la spesa non è stata indicata nella dichiarazione dei redditi relativa a tale periodo d'imposta, è possibile presentare una dichiarazione integrativa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta successivo.
Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Detrazione degli interessi passivi del mutuo nel 2020, come fare con il 730 precompilato?

Detrazione degli interessi passivi del mutuo nel 2020, come fare con il 730 precompilato?


Dal 14 maggio è possibile presentare il 730 precompilato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Ecco come detrarre gli interessi passivi del mutuo 2020
Con il modello 730 si possono indicare gli interessi passivi del mutuo prima casa da portare in detrazione. Chi aspetta lo sconto fiscale sotto forma di restituzione in busta paga deve sapere che riceverà prima il conguaglio quanto prima invierà la dichiarazione: chi la invierà entro la fine di maggio potrà ricevere la restituzione entro luglio. C’è comunque tempo fino a settembre per inviare il modello.
Le detrazioni di interessi passivi per l’anno fiscale 2018 hanno raggiunto i 70 miliardi di euro e sono composte prevalentemente da: detrazioni per redditi da lavoro dipendente e pensione (61,6%), carichi di famiglia (17,7%), oneri detraibili al 19% (8,8%), spese per recupero edilizio (9,7%) e spese per il risparmio energetico (2,4%). Nella voce degli oneri detraibili ci sono anche quelle per i mutui che ammontano da sole a oltre 4 miliardi.
Chi può detrarre gli interessi passivi? Lo sconto fiscale è pari al 19% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 4 mila euro, sotto forma di interessi passivi, oneri accessori e quote di rivalutazione legate a clausole di indicizzazione per i mutui prima casa. A detrarre è colui che è contemporaneamente intestatario della casa e del mutuo, mentre per quanto riguarda i coniugi cointestatari, questi detraggono in parti uguali a meno che uno dei due non sia fiscalmente a carico dell’altro, che in questo caso detrae il 100% degli interessi.
Come fare a portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo? Gli importi pagati nel 2019 per i mutui, a prescindere dalla scadenza della rata, vanno indicati nel rigo e7 (codici 8, 9, 10 e 11) e nei righi da e8 a e10.
 Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

venerdì 29 maggio 2020

Come funziona la detrazione del 110% e le novità per le seconde case

Come funziona la detrazione del 110% e le novità per le seconde case


L'ecobonus al 110 è una detrazione del 110 per cento delle spese effettuate dal 1º luglio al 31 dicembre 2020 per i lavori di efficientamento energetico e adeguamento sismico che danno diritto a un rimborso Irpef in cinque anni, o, in alternativa, alla cessione del credito o a uno sconto in fattura. Vediamo come funziona la detrazione 110% anche per la seconda casa, secondo le ultime modifiche al decreto rilancio.

Detrazione 110 dal condizionatore alla caldaia?

La detrazione 110 per cento è ammessa per queste tipologie di lavori, come deciso dall'articolo 119 del decreto rilancio:
  • Isolamento termico superfici opache verticali e orizzontali
  • Materiali isolanti in rispetto ai criteri minimi ambientali
  • Impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda
  • Impianti a pompa di calore
  • Impianti ibridi o geotermici abbinati ad impianti fotovoltaici
Se tutti gli interventi oggi incentivati con l'ecobonus sono abbinati ai lavori maggiori elencati prima possono usufruire anch'essi della detrazione del 110% e non di quella "standard" del 65%. Quindi la detrazione 110 per cento può valere anche interventi quali la sostituzione degli infissi, della caldaia o del condizionatore.

Ecobonus da certificare

I lavori dovranno portare a un miglioramento di due classi energetiche o almeno una se l'immobile si trova già in classe A. Un miglioramento che dovrà essere attestato attraverso un attestato di prestazione energetica (APE).
In caso di false attestazioni o dichiarazioni non veritiere si andrà incontro a una sanzione da duemila a 15mila euro, oltre alla decadenza immediata da tutti i benefici.

Detrazione 110 per cento fotovoltaico

La detrazione del 110 per cento delle spese spetta anche le spese sostenute dal 1º luglio 2020 al 31 dicembre 2020 per l'installazione di un impianto fotovoltaico.  In questo il tetto delle spese di 48mila euro, con un vincolo di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di
pari importo.
L'installazione di un impianto fotovoltaico deve essere collegato ai lavori maggiori elencati prima o anche agli interventi relativi al sismabonus.
Per quanto riguarda la detrazione del 110 per i lavori del sismabonus, in caso di cessione del credito a un'impresa di assicurazione con contestuale stipula di una polizza, si avrà diritto alla detrazione del 90% della polizza stessa.

Seconda casa, novità in un emendamento

La detrazione 110 vale per gli interventi eseguiti sui condomini e sulle villette unifamiliari. Secondo una prima formulazione del decreto rilancio, quella pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la detrazione 110 o bonus 110 era valida anche per i lavori eseguiti sulle seconde case se facenti parti di condomini. Ad essere escluse erano quindi le villette unifamiliari adibite a seconde case. 
Secondo un emendamento voluto da Italia Viva, e attualmente in discussione nella maggioranza, la detrazione del 110 sarebbe estesa a tutte le seconde case comprese le villette unifamiliari.
Agenzia Farini
Viale Gramsci 387
Modena

Locazioni commerciali nel decreto Rilancio, come potenziare la misura

Le proposte di Confedilizia


Come migliorare il sostegno per le locazioni commerciali 
Tra gli interventi previsti dal decreto Rilancio c'è anche un sostegno per le locazioni commerciali. Ma la misura può essere potenziata, vediamo in che modo.
Il decreto Rilancio, all'articolo 28, ha previsto un "credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda". Nello specifico: "Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, spetta un credito d'imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell'attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell'attività di lavoro autonomo".
Chi si batte però per un potenziamento della misura è Confedilizia. Tramite una nota, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha affermato: "Nel corso della sua audizione parlamentare, il Ministro Gualtieri ha auspicato – anche in risposta a una sollecitazione proveniente dalla stessa maggioranza, in particolare da Italia Viva – il potenziamento della misura sugli affitti commerciali contenuta nel decreto rilancio. In effetti, il credito di imposta previsto dal Governo – come diremo in Parlamento venerdì prossimo in occasione della nostra audizione – necessita di interventi sia di rafforzamento sia di miglioramento".
Quali sono gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti? In merito, il presidente di Confedilizia ha affermato: "Anzitutto, occorre estendere la durata della sua applicazione, attualmente limitata ai tre mesi di maggiore crisi, essendo chiaro a tutti che le difficoltà degli esercenti si stanno manifestando anche dopo il blocco e perdureranno ancora a lungo.
Inoltre, va perfezionato il meccanismo della cessione del credito, favorendo quella nei confronti del proprietario-locatore attraverso uno specifico meccanismo.
Infine, vanno introdotte misure per accompagnare la ripresa, riducendo la tassazione sui redditi da locazione in modo da facilitare eventuali accordi fra proprietari e inquilini.
Per salvare le attività commerciali è indispensabile proteggere i rapporti di locazione sottostanti. Altrimenti, lo sfitto e la desertificazione già presenti prima della pandemia saranno la regola in tutte le nostre città".

Riassumento, dunque, gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti sono:
  • estensione della durata della sua applicazione;
  • perfezionamento del meccanismo della cessione del credito;
  • introduzione di misure per accompagnare la ripresa con la riduzione della tassazione sui redditi da locazione.

    Articolo  visto su " Idealista" 
    Agenzia Immobiliare Farini 
    059454227

giovedì 28 maggio 2020

Decreto rilancio e locazioni, cambiano ancora le regole. Diritto 4.0

25.05.2020 – 16.47 – Il Governo ha nuovamente cambiato le regole relative ai contratti di locazione e, con l’ultimo Decreto-legge “del Rilancio” ha modificato, esteso, precisato e riscritto la disciplina del “Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda”. Si tratta dell’articolo 28 del D.L. 34 del 2020. Sicuramente non è la versione definitiva, perché il Decreto-legge, per sopravvivere più di 60 giorni, deve essere convertito in Legge e, durante la conversione, molti articoli vengono aggiustati. Ma è comunque un testo organico che possiamo esaminare.
Premetto che viene previsto un beneficio economico nella forma del “Credito d’imposta”. Cioè, non vengono elargiti finanziamenti (come, ad esempio, ha fatto la Regione Friuli Venezia-Giulia), ma si potranno pagare meno tasse in futuro. Chi beneficia del Credito d’Imposta? La platea dei potenziali beneficiari è ampia, perché comprende i “soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione”. Tutti? No, non tutti: quelli che l’anno scorso hanno avuto ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro sono esclusi. Si tratta di grandi realtà produttive che, evidentemente, hanno canali differenti per trattare il proprio “rilancio” col Governo. Tutti quelli sopra i 5 milioni sono esclusi? Di nuovo no: le strutture alberghiere e agrituristiche hanno diritto al Credito indipendentemente dal fatturato dell’anno precedente. E se l’inquilino non fa un’attività commerciale? Il Credito spetta anche agli enti non commerciali, quelli del “terzo settore” e quelli religiosi.
Quant’è il Credito d’imposta? Ammonta al 60 per cento del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili destinati allo svolgimento di un’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o professionale. La stessa percentuale vale per tutti? No, non per tutti i tipi di contratto. Infatti, nel caso di affitto d’azienda o di “contratti di servizi a prestazioni complesse”, la percentuale è ridotta al 30%. Qual è il periodo di riferimento? Il credito è commisurato al canone dei mesi marzo, aprile e maggio 2020 e, per le strutture turistico ricettive con attività solo stagionale, ai mesi di aprile, maggio e giugno.
Restano da chiarire due aspetti fondamentali. Il Credito d’imposta è dovuto anche se non pago il canone di locazione perché ho trovato un accordo col proprietario, che mi fa uno sconto? NO! Il Credito d’imposta è una percentuale del canone VERSATO nei mesi sopra indicati. Pertanto, il conduttore che non paga il canone, non ha diritto al Credito d’imposta. E, infine: tutti gli inquilini, che rispettino le regole sopra indicate hanno diritto al credito d’imposta? Di nuovo NO: se l’inquilino svolge un’attività economica, avrà diritto al Credito solo se ha subito una diminuzione del fatturato (o dei corrispettivi) di almeno il 50 per cento nel mese di riferimento. Cioè, se ad aprile 2020 ho incassato meno della metà di aprile 2019, ho diritto al credito per quel mese, altrimenti no.

Articolo visto su "Triestall News" 
Agenzia Immobiliare Farini 
059454227

mercoledì 27 maggio 2020

Classe energetica e mercato immobiliare

Classe energetica e mercato immobiliare:

buoni risultati nel 2019


In forte aumento nel 2019 l’attenzione verso standard energetici elevati nella

compravendita e ristrutturazione di immobili. Lo afferma uno studio dell’Enea

L’Enea in collaborazione con I-Com (Istituto per la Competitività) e Fiaip (Federazione

italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha reso noto uno studio nel quale si evince la

forte ascesa d’interesse verso standard energetici elevati nell’ambito del mercato

immobiliare e delle ristrutturazioni.

Lo studio Enea sulle prestazioni energetiche degli edifici

L’indagine, condotta su un campione di oltre 800 agenti immobiliari, ha evidenziato due

dati importanti per il 2019:

• l’incremento fino all’ 80% delle transazioni immobiliari relative a nuove abitazioni di

classe energetica A o B;

• l’incremento fino al 36%, rispetto al 22% del 2018, per quel che riguardo gli standard

più elevati di efficientamento energetico relativo alle ristrutturazioni.

Nel 2019 continuano a ridursi le compravendite di immobili ricadenti nella classe

energetica più scadente (G) la cui percentuale è attestata intorno al:

• 40% per monolocali e bilocali e al 37% per i trilocali;

• 34% per le ville unifamiliari;

• 24% per le villette.
Ma nonostante questo trend positivo verso una classe energetica più performante è pur
vero che la percentuale degli immobili appartenenti alle ultime classi (D-G),
movimentata nel mercato immobiliare, è ancora marcata:
• circa l’85% per i monolocali, bilocali e trilocali;
• intorno al 73% per le villette e unifamiliari.
Per quel che riguarda gli immobili di pregio nelle classi energetiche più alte (A1-4 e
B), le compravendite sono salite di quasi 10 punti rispetto al 2018, passando dal 28% al
37%.
Incoraggianti anche i risultati relativi alle abitazioni situate in zone centrali (16%), e per
le zone semicentrali e di estrema periferia il cui dato oscilla dal 14 all’8%.
Dall’I-Com giunge grande soddisfazione per questi risultati che evidenziano come
l’efficienza energetica si stia affermando come elemento sempre più indispensabile per
l’offerta immobiliare, almeno per alcuni segmenti del mercato. Ma è anche vero che
bisognerà attendere come questo dato positivo si evolverà prossimamente in 
concomitanza con l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e di una probabile
mutazione delle esigenze abitative.

Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

lunedì 25 maggio 2020

Decreto rilancio, dall'Agenzia delle Entrate la guida (vademecum) sui bonus

Decreto rilancio, dall'Agenzia delle Entrate la guida (vademecum) sui bonus


22 maggio 2020

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida al decreto rilancio 2020. Un vademecum per sapere come accedere ai principali bonus e contributi previsti dall'ex decreto maggio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Anche il nuovissimo ecobonus 2020 nella guida dell'Agenzia delle Entrate sul decreto rilancio è disponibile in formato pdf.
Con una presentazione schematica, la guida vademecum dell'Agenzia delle Entrate illustra le disposizioni contenute nel decreto rilancio. In particolare, sono sintetizzate tutte le novità di carattere fiscale e descritti i bonus e le agevolazioni introdotte dal decreto rilancio per aiutare famiglie e imprese a fronteggiare i disagi causati dall’emergenza del coronavirus.
Sanificazione dei luoghi di lavoro – Il vademecum illustra come imprese e lavoratori autonomi che esercitano la loro attività in luoghi aperti al pubblico possono usufruire del credito d’imposta pari al 60% delle spese sostenute per l’adeguamento alle prescrizioni sanitarie e alle misure di contenimento contro la diffusione da COVID-19, la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale atti a garantire la salute di lavori ed utenti.

Ecobonus 110 spiegato dall'Agenzia delle Entrate

Ecobonus 110 e bonus vacanze – Spazio anche alle detrazioni del 110 per cento per interventi di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico e per l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, che passano al 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Come spiega l'Agenzia delle Entrate l'ecobonus 110 può essere fruito in 5 rate annuali di pari importo oppure si può optare per la trasformazione in credito d’imposta o sconto per l’importo corrispondente alla detrazione.
I nuclei familiari con ISEE in corso di validità non superiore a 40mila euro possono usufruire anche del bonus vacanze di un credito, fino a 500 euro, utilizzabile per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive, bed&breakfast e agriturismi. Per i nuclei familiari composti da due persone l’importo del credito è di 300 euro, per quelli composti da una sola persona è 150 euro.
Mascherine senza Iva - Fino al 31 dicembre di quest’anno sono esenti da Iva, con diritto alla detrazione dell’imposta pagata sugli acquisti, le cessioni di mascherine e di altri dispositivi medici e di protezione individuale. A partire dal 1° gennaio 2021 verrà applicata un’aliquota Iva pari al 5%.
Contributi a fondo perduto per le imprese e niente Irap – Piccole e medie imprese e autonomi titolari di partita Iva che nel mese di aprile 2020 hanno avuto un fatturato inferiore ai 2/3 di quello di aprile 2019 possono richiedere dei contributi a fondo perduto. Il contributo riconosciuto non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, né alla formazione del valore della produzione netta, ai fini Irap.
Gli imprenditori e i lavoratori autonomi con ricavi o compensi che non hanno superato i 250 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente non dovranno versare il saldo 2019 e la prima rata dell’acconto 2020 dell'Irap. Occhio anche al bonus per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo: è previsto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione versato per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020.
Sospensione cartelle di pagamento e attività di riscossione –  Nella guida dell'Agenzia delle Entrate sul decreto rilancio, vengono elencati i provvedimenti fiscali che riguardano la sospensione fino al 31 agosto dei termini di versamento derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione. La sospensione riguarda anche la notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione.
Le rate 2020 della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio”, se non versate alle relative scadenze, potranno essere pagate entro il 10 dicembre senza perdere le agevolazioni previste e senza oneri aggiuntivi. Scatta anche lo sblocco dei pignoramenti di stipendi e pensioni e arrivano regole più soft per le rateizzazioni in essere o richieste entro il 31 agosto. È inoltre consentita la possibilità di rateizzare i debiti relativi a piani di pagamento della “rottamazioni-ter” o del “saldo e stralcio” decaduti per mancato versamento delle rate scadute nel 2019.
L’Agenzia delle Entrate nella guida dedicata al decreto rilancio chiarisce che pur emettendo entro il 31 dicembre gli atti relativi a controlli in scadenza nel 2020, li notificherà ai contribuenti solo nel 2021, senza l’addebito degli interessi.
Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

sabato 23 maggio 2020

Prezzi delle case e coronavirus: le previsioni di S&P fino al 2022

Prezzi delle case e coronavirus: le previsioni di S&P fino al 2022

Il rapporto di S&P vede l'Italia tra i Paesi più colpiti



L’impatto del coronavirus sui mercati real estate europei sarà quello di un calo dei prezzi delle case. Tuttavia, secondo S&P Global, entro il 2022 tutto dovrebbe tornare ai livelli precedenti la pandemia grazie alle politiche economiche.
Secondo il report “Government Job Support Will Stem European Housing Market Price Falls”, l’Europa affronterà quest’anno la più profonda recessione da lungo tempo. Ma allo stesso modo, la ripresa attesa per il 2021, seppure più graduale, sarà più rapida di quella che normalmente segue una fase recessiva in un ciclo economico. E anche molto più forte dell’ultima ripresa, seguita alla crisi finanziaria del 2008.

S&P
S&P

I prezzi immobiliari in Europa 

Cosa significa questo per il mercato immobiliare europeo? Secondo S&P, il calo delle transazioni durante il lockdown mostrerà i suoi effetti solo tra qualche mese.  Nel frattempo le attività di compravendita saranno deboli anche a causa del calo dell’occupazione, e quindi di reddito disponibile, dovuto alla pandemia, che provocherà il rinvio di molte decisioni di acquisto.
Tuttavia, gli analisti non si aspettano un tracollo dei prezzi immobiliari in Europa: a impedirlo saranno le misure di sostegno al reddito messe in campo dai governi, che faranno in modo che le attività possano limitare il numero di licenziamenti.

S&P
S&P

Calo prezzi immobiliari 2020, i Paesi più colpiti

Tuttavia tutto ciò non avverrà in maniera uniforme in tutti gli Stati: l’Italia sarà ad esempio uno dei Paesi maggiormente colpiti. Meno colpiti saranno invece i Paesi la cui offerta immobiliare era già scarsa, sostenendo strutturalmente i prezzi e mantenendo i rendimenti interessanti per chi intenda investire, in particolare per i mercati svizzero, tedesco, irlandese e del Regno Unito. Ulteriori fattori che sosterranno i prezzi saranno il calo dell’attività edilizia e i maggiori costi da sostenere a causa del distanziamento sociale e del maggiore costo dei materiali.
Quanto ai prestiti per l’acquisto di casa, se pure si può verificare qualche restrizione in più da parte degli istituti di credito, ciò avviene in maniera molto moderata grazie al sostegno della Bce e della politica monetaria che manterrà ancora per diverso tempo i tassi di interesse favorevoli a chi desideri stipulare un mutuo.
Agenzia Farini
Viale Gramsci 387
Modena

venerdì 22 maggio 2020

Mercato e agenzie immobiliari dopo il Covid: le previsioni di RE/MAX





L’attività delle agenzie immobiliari è ripresa da alcuni giorni e già ci si confronta con le nuove sfide della fase 2. Dario Castiglia, Ceo di RE/MAX Italia, ha condiviso quelle che sono le sue prospettive sulla domanda e offerta immobiliare e sul mestiere di agente nei prossimi mesi e a lungo termine.
Cosa aspettarsi dalla fase 2 per l’economia?
In questo momento tutti stanno brancolando nel buio essendo questa una crisi atipica, non dettata da un fattore economico ma da un evento straordinario improvviso di cui l’uguale si vide solo con la spagnola del 1918, anche se non si trattò di pandemia in quanto il mondo era diverso e meno interconnesso. Ma anche meno resiliente. All’epoca, dopo la fine dell’epidemia, ci furono i “roaring Twenties”, quindi per analogia si potrebbe pensare che anche dopo questo momento potrebbe esserci una buona ripresa. In ogni caso dalla survey è emerso lo scenario di una situazione bene impostata che improvvisamente ha subito uno stop e che sicuramente avrà un impatto non positivo, come dopo ogni evento catastrofico.
Come cambieranno domanda e offerta di immobili con la fase 2?
Qualcosa cambierà, ad esempio la domanda si orienterà probabilmente verso soluzioni abitative più ampie e più periferiche. A Milano ad esempio l’hinterland era ancora piuttosto snobbato poiché a fronte di un maggiore potere di acquisto delle famiglie era considerato più vantaggioso vivere il centro città, con i suoi servizi e le sue iniziative. Ora potrebbe verificarsi una inversione di tendenza: a parità di prezzo sono disponibili spazi più ampi con disponibilità di aree esterne come giardini e balconi, ma in zone meno centrali che a questo punto potrebbero essere preferite. Ciò anche alla luce dalla riscoperta dello smart working, modalità di lavoro che richiede minori spostamenti e maggiore necessità di spazi domestici da adibire all’attività professionale. La differenza la farà la qualità delle soluzioni proposte. Gli immobili ben ubicati e con le qualità e caratteristiche richieste, alla luce di quanto sopra, saranno più gettonati e terranno meglio il prezzo di altri che verranno più penalizzati.
Casa vacanza, vale la pena investire con l’emergenza ancora in atto?
Settori come turismo, ristorazione, mobilità e trasporti dovranno davvero reinventarsi per fare fronte alla nuova situazione, almeno finchè non si troverà una cura per il virus. Dal punto di vista dei canoni delle case vacanza, questi sono in aumento, da un lato perché cresce la domanda di una location per le ferie, non appena  saranno possibili; d’altro canto, gli affitti dovranno necessariamente tenere conto dei costi dei protocolli di sicurezza che includono ad esempio la sanificazione degli ambienti. Sotto il profilo dell’acquisto della seconda casa, ora potrebbe quindi diventare un’opzione interessante, sia per uso personale che per uso investimento.
Cosa si prevede per il mercato immobiliare 2020-2021?
Prevediamo una flessione del 10% circa nel numero delle transazioni, ma abbiamo fiducia che l’andamento possa essere a V o a U, con un periodo di rallentamento che duri anche qualche mese ma poi sia seguito da una ripresa intorno al terzo-quarto trimestre 2021. Un tempo relativamente breve se confrontato con la crisi del 2008-2011. Ovviamente tutto dipende dagli sviluppi futuri della situazione e delle misure governative. Se qualcosa questa pandemia ci ha insegnato è di non dare più nulla per scontato e di farsi trovare pronti, anche finanziariamente, per quanto possibile, a situazioni impreviste.
Cosa hanno imparato gli agenti immobiliari dal lockdown?
Tra i professionisti ci sono alcuni che hanno preferito aspettare immobili che la bufera passasse, e questi avranno difficoltà al momento della riapertura perché non si sono preparati. Altri, che invece hanno cavalcato il momento per cogliere i nuovi stimoli che ci hanno portato avanti almeno di dieci anni nell'uso della tecnologia, sicuramente saranno più pronti ad affrontare cambiamenti che saranno a lungo termine. E questi avranno l’opportunità di sottrarre clienti a chi è rimasto inerte, perché il lavoro certo non manca. In questi mesi si è infatti accumulata molta domanda pregressa di transazioni, ma si sono create anche nuove opportunità legate al lockdown. Chi vuole cambiare casa per una più adatta alle nuove esigenze di spazio o, di contro, chi per mutata disponibilità economica è costretto ad un downsizing; chi, in coppia, ha scoperto di volersi separare e quindi ha necessità di una nuova casa, o chi desidera trovare sistemazioni anche in affitto, nuovi uffici, ricollocazioni di locali legati ad attività ormai chiuse eccetera. Tutte situazioni che più che mai richiedono la mediazione di un agente.
Su cosa dovrà puntare l’agente immobiliare nella fase 2 dell’emergenza?
La tecnologia in questo momento è molto importante non per sostituire ma per potenziare il lavoro dell’agente immobiliare. Strumenti come visite virtuali, perizie a distanza eccetera renderanno più produttivi gli agenti, nel momento in cui le visite a vuoto si ridurranno, il cliente sarà meglio profilato rispetto alle proprie preferenze, definite già attraverso la visita virtuale, e come risultato si avranno meno visite ma più mirate alla conclusione effettiva del contratto, con meno perdita di tempo per tutti e maggiore guadagno anche per l’agente, a parità di ore spese. Una situazione in cui tutti hanno da guadagnare. L’obbligo che ora abbiamo di affidarci alla tecnologia ha superato la diffidenza culturale che molti avevano nell’utilizzarla, ma sono davvero convinto che l’uso di questi strumenti diventerà abituale anche in futuro, almeno nella fase iniziale della selezione dell’immobile.
Come cambierà in futuro il rapporto con il cliente dell’agenzia immobiliare?
Fondamentale sarà instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con il cliente, fargli comprendere che il virtual tour non è un modo per dare una rappresentazione falsa della casa, mostrando solo i lati positivi e omettendo quelli negativi, ma un modo per valorizzare la transazione e per dare un aiuto in più nella scelta. Con la mediazione tecnologica poi l’agente dovrà diventare sempre più abile a creare fidelizzazione con il cliente, dal momento che l’interazione di persona, porta a porta, sarà limitata per lungo tempo. Qui interviene quindi l’uso dei social, attraverso cui raggiungere le persone e risultare comunque convincenti.
 Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena