giovedì 30 maggio 2019

Ristrutturazione: meglio mutuo o prestito?

Ristrutturazione casa, mutuo o prestito? 



Se serve liquidità per ristrutturare casa l’alternativa è chiedere un mutuo oppure un prestito. Con la possibilità di detrarre le spese grazie ai bonus.

Ristrutturare casa, aumentano le richieste di prestiti

Secondo l’Osservatorio PrestitiOnline, aggiornato al 30 aprile 2019, gli italiani continuano ad avere al centro dei propri desideri e delle proprie spese la casa. Nei primi mesi del 2019 gli investimenti immobiliari si sono infatti tenuti vicini al picco storico toccato lo scorso anno, mentre c’è stata una contestuale accelerazione di quelli per i mobili. Il 37,3% del totale finanziamenti richiesti è stata orientata all’abitazione, tra ristrutturazione (20,7%) arredamento (16%).

I bonus per ristrutturare casa

 A dare ancora la spinta a questo capitolo di spesa è la proroga (a tutto il 2019) dei bonus di vario genere decisa dal Governo, sia per gli interventi di riqualificazione energetica sia per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici. Nel dettaglio, entro il 31 dicembre i cittadini potranno beneficiare delle detrazioni fiscali maggiorate (fino al 65%) per chi effettua ‘manutenzione’ dell’immobile all’insegna del risparmio energetico. Le agevolazioni fiscali per l’acquisto di mobili e/o di grandi elettrodomestici (di classe almeno di A+) arrivano al 50%, fino a un massimo di 5mila euro (spalmabile in dieci anni).

Come ottenere un mutuo ristrutturazione

Per ristrutturare casa è possibile chiedere un prestito, personale o finalizzato, per facilitarsi la spesa e poterla poi detrarre  in caso si tratti di interventi sull'abitazione principale. Un’alternativa è il mutuo per ristrutturazione. Ottenerlo dalla banca richiede, oltre ai documenti che si presentano anche per la richiesta di un mutuo acquisto, la presentazione dei preventivi dei vari interventi previsti. In particolare:
  • per la manutenzione ordinaria basta un preventivo di spesa da parte dell’impresa o del professionista che svolgeranno i lavori;
  • per la manutenzione straordinaria serve, oltre al preventivo, anche il progetto edilizio unito alla domanda di autorizzazione edilizia al Comune, o la denuncia di inizio attività;
  • per le grandi opere serve, oltre ai documenti di cui sopra, la ricevuta del versamento del contributo all’ camministrazione comunale.

Da "Idealista"
Agenzia Farini
059 454227

mercoledì 22 maggio 2019

Spese casa detraibili nel 2019 dal modello 730


Spese casa detraibili nel 2019 dal modello 730




A partire dal 2 maggio e fino al 23 luglio sarà possibile accettare, modificare e inviare il modello per la dichiarazione dei redditi. Anche quest'anno sarà possibile detrarre le spese sostenute a vario titolo per la casa nel modello 730 2019.
  • Come detrarre l'affitto di casa dal modello 730/2019
  • Detrazioni per le provvegioni per l'agenzia immobiliare
  • Detrazione mutuo dichiarazione redditi
  • Le detrazioni per il risparmio energetico
  • Detrazione 730 lavori ristrutturazione
  • Bonus verde, le detrazioni per il modello 730
  • Cedolare secca nella dichiarazione dei redditi
  • Detrazione acquisto immobile ristrutturato
  • Detrazione affitto abitazione principale
  • Detrazioni per il bonus mobili

Come detrarre l'affitto di casa dal modello 730

Anche quest'anno sarà possibile detrarre dal modello 730 l'affitto della casa. I contribuenti possono indicare le spese da portare in detrazione nel rigo E71-E72 del Modello 730 dove, in primis, sarà necessario inserire i dati della locazione, degli inquilini e la tipologia contrattuale.

Detrazione agenzia immobiliare 730 2019

Anche quest'anno tra le spese che è possibile detrarre dal modello 730 ci sono le provvigioni pagate all'agenzia immobiliare. I compensi pagati a soggetti di intermediazione immobiliare per l'acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale sono detraibili nella misura del 19%, su un importo massimo di 1000 euro.

Detrazione mutuo dichiarazione redditi

Anche nel 2019 chi sta pagando un mutuo ha la possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori, con un tetto massimo di 4 mila euro (e quindi di 760 euro di detrazione), se il finanziamento serve all’acquisto dell’abitazione principale. L’importo va segnato nel Rigo E7.

730/2019, le detrazioni per il risparmio energetico

Nel modello 730 per il 2019 è ammessa la detrazione per le spese di risparmio energetico di un immobile sostenute nel corso dell'anno di imposta 2018.

Detrazione 730 dei lavori di ristrutturazione

Anche quest'anno sarà possibile detrarre dal 730 2019 le spese per i lavori di ristrutturazione eseguite sul proprio immobile durante l'anno di imposta 2018.

Bonus verde, le detrazioni 2019 nel 730

Nel modello 730 2019 è possibile effettuare le detrazioni per il bonus verde. Si tratta di una detrazione del 36% delle spese sostenute per la sistemazione di aree verdi scoperte di pertinenza di unità immobiliari, quali giardini, terrazzi, balconi, privati e condominiali, anche con impianti di irrigazione e recupero del verde storico. 

Cedolare secca nella dichiarazione dei redditi

Chi affitta un immobile e decide di optare per il regime alternativo della cedolare secca deve indicarlo nel modello 730 2019.

Detrazione per l'acquisto di un immobile ristrutturato

All'acquirente o all'assegnatario di un immobile oggetto di un lavoro di ristrutturazione spetta una detrazione pari al 25 per cento del prezzo di vendita o di assegnazione dell’immobile.

Detrazione per l'affitto dell'abitazione principale

Nel modello 730 per il 2019 sarà possibile detrarre anche le spese sostenute per l'affitto di una casa adibita ad abitazione principale.

Detrazioni per il bonus mobili 

Anche per il 2019 sarà possibile detrarre nel modello 730 le spese sostenute per il bonus mobili ed elettrodomestici, sempre e quando l'acquisto sia destinato a un immobile oggetto di lavori di ristrutturazione.



Da "idealista"
Agenzia Farini
059 454227

lunedì 13 maggio 2019

Imposta di registro

Imposta di registro azzerata per l'acquisto di fabbricati da demolire e ricostruire



Imposta di registro pressoché azzerata per gli acquisti di fabbricati destinati a demolizione al
fine della ricostruzione: è quanto dispone l’articolo 7 del decreto crescita, al fine incentivare
(afferma la relazione illustrativa) «un reale processo di rigenerazione urbana».
Se un’impresa compra un edificio con un atto fuori campo Iva (oppure un edificio residenziale
in esenzione da Iva), l’imposta di registro è pari al 9 per cento del prezzo d’acquisto (salvo che
l’agenzia delle Entrate non pretenda di calcolare l’aliquota sul valore del bene oggetto di
compravendita, perché ritenuto superiore rispetto al prezzo pattuito); nella misura fissa di
complessivi cento euro sono poi applicate le imposte ipotecaria e catastale.
Con l’agevolazione prevista dal Dl Crescita l’imposta di registro viene dunque abbattuta alla
misura fissa di 200 euro (mentre le imposte ipotecarie e catastali sono aumentate all’importo
complessivo di 400 euro), a condizione che:

a) l’acquisto sia effettuato entro il 31 dicembre 2021 da un soggetto imprenditore (individuale o
societario) che svolga attività di costruzione o di ristrutturazione di edifici;

b) l’acquisto abbia a oggetto un «intero fabbricato» (di qualsiasi natura esso sia: residenziale,
commerciale, artigianale, industriale, agricola); probabilmente, potrà essere agevolato anche
l’acquisto che avvenga non in “un sol colpo”, ma anche in più tranche;

c) il soggetto acquirente, entro dieci anni dall’atto di acquisto, provveda alla demolizione
dell’edificio, alla «ricostruzione» di un nuovo edificio anche volumetricamente non coincidente
con il manufatto preesistente (ove la normativa locale lo consenta) e alla sua (integrale) vendita;

d) la ricostruzione sia effettuata «in chiave antisismica»: espressione che intende significare il
rispetto della applicabile normativa nazionale e locale in tema di costruzioni resistenti ai
terremoti;

e) il nuovo edificio sia classificato in una delle classi energetiche “A” o “B”.

La normativa presenta un evidente défaillance, perché non concerne l’acquisto di interi
fabbricati che poi non vengano demoliti, ma “solamente” ristrutturati, anche se in modo
radicale.

Altresì, presenta il difetto di non ricordare che se si tratta dell’acquisto di un fabbricato
strumentale in regime di esenzione da Iva o di imponibilità a Iva, l’imposta di registro è bensì
già oggi dovuta nella misura fissa di 200 euro, ma le imposte ipotecaria e catastale sono da
applicare con l’aliquota complessiva del 4%, calcolata sul prezzo pattuito (anche qui, salvo
rettifiche in aumento per il maggior valore ritenuto dall’Amministrazione).
Pure questo caso ben si presterebbe dunque a essere contemplato dalla norma agevolativa
contenuta nel Dl Crescita, in ragione della sua “filosofia”. Infatti, lo stesso fabbricato, se venduto
da un soggetto non imprenditore, sconta, per effetto del Dl Crescita, un’imposizione totale di
soli 600 euro.


Di Angelo Busani 
"Il Sole 24 Ore" 


Agenzia Farini
059 454227