lunedì 31 maggio 2021

Trasformazione del tetto in terrazza, come si può fare

 

Trasformazione del tetto in terrazza, come si può fare

Gtres
Gtres
Autore:Redazione

E' possibile procedere alla trasformazione del tetto in terrazza? Vediamo quanto chiarito in merito dalla Cassazione, che si è pronunciata con la sentenza n. 2126. Ecco cosa bisogna sapere.

Secondo quanto chiarito dalla Cassazione, si può trasformare il tetto in terrazza ad uso esclusivo del condomino che è proprietario del piano sottostante, a patto però che la modifica del bene comune "preservi la sua funzione di copertura e protezione delle strutture sottostanti".

Via libera dunque alla trasformazione del tetto in terrazza, ma con alcuni limiti. Come chiarito dall'articolo 1102 del Codice civile, "Uso della cosa comune", "ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto". 

La sentenza n. 2126 della Cassazione ha evidenziato, come riportato da Italia Oggi, che "il condomino, proprietario del piano sottostante al tetto comune dell'edificio, può trasformarlo in terrazza di proprio uso esclusivo, sempre che un tale intervento dia luogo a modifiche non significative della consistenza del bene, in rapporto alla sua estensione, e sia attuato con tecniche costruttive tali da non affievolire la funzione di copertura e protezione delle sottostanti strutture svolta dal tetto preesistente, quali la coibentazione termica e la protezione del piano di calpestio di una terrazza mediante idonei materiali".

Per poter procedere alla trasformazione del tetto in terrazza è necessario inannzitutto che la funzione di copertura e protezione degli immobili sottostanti venga garantita. A tal fine, bisogna seguire determinate regole tecniche di costruzione. Non deve inoltre essere arrecato alcun pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell'edificio e la trasformazione del tetto in terrazza deve essere coerente con la linea architettonica dell'edificio.

domenica 30 maggio 2021

Case prefabbricate: la proposta per ripopolare le zone devastate dagli incendi in Australia

 

Case prefabbricate: la proposta per ripopolare le zone devastate dagli incendi in Australia

MillBuilt
MillBuilt
Autore:Vicent Selva (collaboratore di idealista news)

Il 7 febbraio 2009 è una data che è rimasta scolpita nella memoria collettiva australiana. Quel sabato, violenti incendi boschivi hanno devastato diverse aree del Paese. Tanto che quel giorno viene ricordato come Black Saturday.

Nei giorni precedenti le temperature avevano superato di gran lunga i 43ºC in molte parti del territorio. Melbourne ha resistito tre giorni sopra i 43 gradi e la temperatura ha raggiunto il picco il 30 gennaio a 45,1 gradi, uno dei giorni più caldi mai registrati in città. Queste temperature combinate con livelli di umidità estremamente bassi hanno creato le condizioni per lo scoppio degli incendi.

Sono stati 450.000 gli ettari di terreno bruciatiL'esito degli incendi è stato devastante con innumerevoli danni all'ambiente e non solo. Sono molte le perdite umane registrate con la conseguenza di uno spopolamento di diverse aree in cui case e altri edifici erano stati avvolti dalle fiamme.

Più di un decennio dopo, due fratelli stanno sviluppando un interessante progetto basato su case prefabbricate per facilitare il ripopolamento di quelle aree gravemente colpite. MillBuilt, questo è il nome dell'azienda di famiglia, sta lavorando per facilitare il ripopolamento nell'area di Kinglake, una piccola città nello stato di Victoria. Il progetto si basa su un sistema di case modulari personalizzabili e facilmente assemblabili.

La prima commissione che hanno ricevuto consisteva nel trasformare un campo aperto con cespugli in uno spazio adatto da vivere in un solo mese. In un solo mese hanno costruito questo fantastico appartamento prefabbricato con tre camere da letto che è sorto a Yea, a circa 100 chilometri a nord-est di Melbourne.

Il loro modo di lavorare è creare le case modulari in fabbrica, un ex laboratorio di legname nella foresta nazionale di Toolangi. In questo caso, la casa è stata costruita in gran parte con materiali di recupero nella fabbrica da cui è stata portata in moduli nel luogo in cui doveva essere assemblata.

La casa che offrono ha caratteristiche di fascia alta, tra cui un bagno piastrellato con vasca freestanding e una cucina con ripiani in pietra ed elettrodomestici in acciaio inossidabile. Ove possibile sono stati utilizzati materiali eco-compatibili, con pavimenti, pareti e soffitti tutti realizzati con legno di primavera riciclato. Un altro aspetto che è stato preso in considerazione è l'efficienza energetica e la necessità di ridurre l'impatto e l'impronta di carbonio.

Nel tentativo di ridurre i prezzi e renderlo più accessibile, l'azienda offrirà una gamma limitata di design personalizzabili. Questo metodo di lavoro ridurrà al minimo anche i periodi di attesa.

giovedì 20 maggio 2021

 

Una casa in legno e metallo riciclato poco costosa persa nel paesaggio montuoso dell'Ecuador

JRG Taller de ArquitecturaAtahualpa è un luogo interessante situato nella parte centro-settentrionale sia della provincia di Pichincha che del distretto metropolitano di Quito, in Ecuador. La sua storia e la sua natura esuberante fanno di questa zona un luogo speciale, in cui divertirsi e imparare, ma senza rinunciare alla tranquillità, a soli 80 chilometri dalla vivace capitale del Paese.

E' in questo ambiente che si è sviluppato il progetto di JRG Taller de Arquitectura diretto dall'architetto Jorge Ramon Giacometti: la costruzione della Casa Ocal. Il suo sviluppo è stato una sfida per lo studio, sia per il limitato budget a disposizione, sia per le particolari caratteristiche orografiche e geografiche del terreno su cui doveva essere collocata.

"Quando ci è stato proposto di costruire una casa di 110 mq con un budget minimo, in un luogo inaccessibile tra le montagne ecuadoriane, abbiamo pensato a una costruzione semplice, su palafitte per non irrompere nella topografia e proteggere noi stessi dall'acqua, e realizzata con pochi materiali", ha spiegato Giacometti.

La costruzione è avvenuta in tempo record, appena cinque mesi, cosa ancora più sorprendente se si considera il luogo in cui è stata realizzata. Tuttavia, come si può vedere dalle immagini, il progetto è stato senza dubbio realizzato con successo. Lo studio di architettura ha utilizzato legno di eucalipto e metallo riciclato per la struttura a capanna. Per le difficoltà presentate dal luogo, gli architetti hanno deciso di realizzare una struttura semplice, modulare.

Casa Ocal è rialzata su palafitte per consentire all'acqua piovana di fluire senza ostacoli lungo la collina. I pali hanno inoltre consentito la realizzazione di un piano terra livellato senza alcun laborioso e costoso scavo. La parte triangolare superiore del muro è rivolto verso il pendio ed è formato da un ampio portico coperto che incornicia la vista sulle montagne.

Le travi sono realizzate in legno di eucalipto, una specie di albero originariamente portata dall'Australia, ma che ora cresce nelle colline tropicali dell'Ecuador. Lo stesso materiale è stato utilizzato per il rivestimento esterno.

Con il metallo riciclato sono stati realizzati i gradini che conducono al portico, la porta sul retro e una terza porta su un lato. Le grandi finestre che si trovano su entrambi i lati della casa lasciano entrare la luce e offrono una vista sulle montagne. Il portico è interamente riparato dal tetto e presenta una balaustra vetrata.

All'interno la casa è divisa da un corridoio centrale dalla porta anteriore a quella posteriore. Una cucina e un soggiorno a pianta aperta si aprono sul portico. Ci sono poi tre camere da letto e un bagno. Il metallo di recupero è stato utilizzato anche per i mobili da cucina, i controsoffitti e l'alzatina. Un angolo della casa è occupato da una stufa a legna con camino in metallo.

mercoledì 19 maggio 2021

 

Dal MEF nuovi chiarimenti sul Superbonus, dalle barriere architettoniche alle pertinenze

?
Stampa articolo PDF

Durante un’interrogazione parlamentare vengono forniti chiarimenti su barriere architettoniche, unità non residenziali, massimali e pertinenze

Nella seduta della VI Commissione Finanze della Camera del 23 aprile 2021 sono stati posti al Ministero dell’Economia una serie di quesiti sul Superbonus 110.

A rispondere è stato, il 29 aprile, il sottosegretario al MEF.

I quesiti posti al MEF

Gli interpellanti chiedono al Ministero se:

  1. sia confermata la facoltà di fruizione indiretta delle agevolazioni per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche; quale sia la circostanza del dato anagrafico dei sessantacinquenni in riferimento al momento di effettuazione dei lavori; quale sia il limite di spesa da considerare per questa fattispecie; se si debba intendere disapplicato per questa fattispecie il comma 3 del citato articolo 119 che richiede il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio;
  2. al fine di stabilire il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio e il relativo massimale di spesa, se siano da considerare, ai fini dell’articolo 1, comma 66, lettera n), della citata legge di bilancio per il 2021, anche le unità immobiliari con destinazione diversa da quella residenziale;
  3. se sia corretta l’interpretazione secondo la quale sarebbe possibile addebitare la spesa o una quota e la fruizione del relativo beneficio ad un minor numero di proprietari che compongono il condominio.

Barriere architettoniche

Per quanto concerne la prima richiesta il MEF chiarisce che, come chiarito con la Guida Superbonus 110%, relativamente alle spese sostenute dal 1° gennaio 2021, per gli interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, per favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione alle persone portatrici di handicap, di cui all’articolo 16-bis del TUIR, in alternativa alla fruizione diretta del Superbonus, può essere esercitata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Ai sensi dell’articolo 16, comma 1, del DL n. 63/2013, convertito dalla legge n. 90/2013, a tali detrazioni si applica su un ammontare massimo di spesa attualmente pari a 96.000 euro.

Si ritiene che la presenza, nell’edificio oggetto degli interventi, di persone di età superiore a sessantacinque anni, sia, in ogni caso, irrilevante ai fini dell’applicazione del beneficio.

Infatti, come ribadito con la circolare dell’Agenzia delle entrate n. 19/E dell’8 luglio 2020, la detrazione spetta per le spese sostenute per gli interventi che presentano le caratteristiche previste dalla specifica normativa di settore applicabile ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche, anche in assenza di disabili nell’unità immobiliare o nell’edificio oggetto degli interventi.

Il medesimo principio è applicabile anche ai fini del Superbonus, stante l’esplicito richiamo nell’articolo 119, del DL n. 34/2020, agli interventi di cui all’articolo 16-bis, comma 1, lettera e), del Tuir.

Il Ministero della transizione ecologica poi, nel concordare sul fatto che anche per detti interventi sia applicabile l’opzione dello sconto in fattura e cessione del credito, evidenzia che i cennati interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere, in quanto facenti parte degli interventi trainati, sottendono alla condizione del doppio passaggio di classe energetica.

Unità non residenziali

In merito alla seconda richiesta si fa presente che l’articolo 1, comma 66, lettera n), della legge n. 178 del 2020, richiamato dagli interroganti, ha modificato il comma 9, lettera a), dell’articolo 119 del decreto n. 34/2020, inserendo, tra i soggetti beneficiari del Superbonus, anche le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi agevolabili realizzati su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.

In sostanza, a seguito della modifica sopra indicata, l’agevolazione spetta anche se gli interventi sono realizzati sulle parti comuni di edifici non in condominio, in quanto composti da 2 a 4 unità immobiliari di un unico proprietario o di comproprietari persone fisiche ed è riferita alla spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2021.

Si ritiene che, in assenza di specifiche indicazioni nella norma, ai fini del computo delle unità immobiliari, le pertinenze non debbano essere considerate autonomamente, anche se distintamente accatastate, tenuto conto della ratio della modifica operata con la Legge di bilancio 2021.

Pertanto, ad esempio, può fruire del Superbonus anche l’unico proprietario di un edificio composto da 4 unità immobiliari e 4 pertinenze, che realizza interventi finalizzati al risparmio energetico sulle parti comuni del predetto edificio.

Con riferimento, invece, alla determinazione del limite di spesa ammesso al Superbonus, nella circolare dell’Agenzia delle entrate del 22 dicembre 2020, n. 30/E (quesito 4.4.4), è stato precisato che:

conformemente a quanto previsto per l’ecobonus e per il sismabonus spettanti per interventi realizzati sulle parti comuni, anche ai fini dell’applicazione del Superbonus, nel caso in cui l’ammontare massimo di spesa agevolabile sia determinato in base al numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio oggetto di interventi, il calcolo vada effettuato tenendo conto anche delle pertinenze.

In sostanza, in un edificio in condominio con 4 unità abitative e 4 pertinenze, il calcolo della spesa massima ammissibile è fatto moltiplicando per 8.

Condomini con minor numero di proprietari

Con riferimento, in ultimo, alla possibilità di addebitare la spesa o una quota e la fruizione del relativo beneficio ad un minor numero di proprietari che compongono il condominio, si fa presente che, con la circolare delle Entrate dell’8 agosto 2020, n. 24/E, è stato chiarito che:

nel caso di interventi realizzati su parti comuni di edifici in condominio, per i quali il limite di spesa è calcolato in finzione del numero delle unità immobiliari di cui l’edificio è composto, l’ammontare di spesa così determinato costituisce il limite massimo di spesa agevolabile riferito all’intero edificio e non quello riferito alle singole unità che lo compongono.

Ciascun condomino potrà calcolare la detrazione in funzione della spesa a lui imputata in base ai millesimi di proprietà o ai diversi criteri applicabili, ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del Codice civile ed effettivamente rimborsata al condominio anche in misura superiore all’ammontare commisurato alla singola unità immobiliare.

Nel caso, ad esempio, in cui in un edificio in condominio, composto da 5 unità immobiliari, siano realizzati interventi di isolamento termico delle superfici opache, per il quale il limite di spesa è pari a 40.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari (200.000 euro), ciascun condomino potrà calcolare la detrazione anche su un importo di spesa a lui imputata superiore a 40.000 euro.

martedì 18 maggio 2021

 

Una vecchia banca in Louisiana trasformata in una casa con porte blindate

Sean Sullivan/Arklatex 3D

Se pensi costantemente alla sicurezza della tua casa, forse questa vecchia banca è il sogno che si avvera. Nella piccola città di Winnsboro, Louisiana (Stati Uniti), questa particolare casa viene venduta per 700.000 dollari, circa 576.000 euro. Dispone di due porte blindate e muri spessi dai 45 ai 60 cm per una superficie di 700 mq.

"E' solida come una roccia, tutto è di metallo e cemento. Non può accadere nulla all'edificio", ha affermato il venditore di casa, un medico di famiglia. L'ex filiale della Winnsboro State Bank è stata lanciata sul mercato dopo la precedente crisi economica nel 2012. "Volevo un luogo al riparo da tempeste e altri pericoli, naturali o provocati dall'uomo", ha aggiunto questo singolare venditore.

I lavori di ristrutturazione sono costati molto e sono stati aggiunti un paio di camere da letto e bagni. La volta che dà accesso alla cassaforte è suddivisa in due ambienti, con due portoni blindati indipendenti. In un ambiente si trova la camera da letto principale e nell'altro un'altra stanza.