venerdì 31 luglio 2020

Conviene investire in immobili nel 2020: rendimenti in aumento anche nel II trimestre

Conviene investire in immobili nel 2020: rendimenti in aumento anche nel II trimestre


La redditività lorda dell'acquisto di una casa per metterla sul mercato degli affitti è cresciuta nel secondo trimestre del 2020 di 7,4 punti percentuali. Prima dell'inizio della pandemia, questo tasso era del 6,7%. Secondo lo studio condotto da idealista, la redditività ottenuta dall’affitto delle diverse tipologie immobiliari oggetto di analisi si moltiplica di quasi 6 volte, nel peggiore dei casi, rispetto ai tassi offerti dai titoli di Stato decennali.

Secondo questo studio, che mette in relazione i prezzi di vendita e affitto di diversi prodotti immobiliari per calcolare la loro redditività lorda, i locali commerciali rimangono l'investimento immobiliare più redditizio con l’11,4% (un trimestre fa era del 9,9%). L'acquisto di un ufficio in Italia per l'affitto offre un rendimento lordo dell’8,4%, rispetto al 8,2% di tre mesi fa, e nel caso dei garage la redditività resta salda al 6,3%, un livello costante da un anno a questa parte.

Rendimenti nel residenziale

Tra i capoluoghi italiani, Biella è la più redditizia, con il 9,8%. Seguono Novara (8,9%), Siracusa (8,7 %), Gorizia e Vicenza (8,4% in entrambi i casi). A Milano la redditività è scesa al 6,1%, mentre a Roma è salita al 5,8% e a Napoli al 5,5%.

I centri che offrono ai proprietari i ritorni annui più bassi sono Venezia (4%), seguita da Bolzano, Pesaro e Massa (4,3% nelle 3 città).

Rendimenti dei locali commerciali (no capannoni)

I locali commerciali sono il prodotto che ha la massima redditività in quasi tutti i capoluoghi. Il rendimento più elevato si ottiene a Ferrara (16,7%). Seguono i rendimenti di Torino (14,6%), Milano (14,2%), e Treviso (14%. A Roma, ​​il tasso è del 12%, mentre a Napoli si sale al 12,8%.

Trani offre i locali con la minore attrattiva per gli investitori (solo il 7,6% di redditività), seguiti da Ragusa (8%), Lecco (8,3%) e Grosseto (8,7%).

Rendimenti degli uffici

Gli immobili a uso ufficio continuano a offrire ritorni interessanti confermandosi tra i prodotti immobiliari più proficui per i proprietari, con i livelli più elevati di rendimento ad Ancona, dove si tocca il 9%, Torino (8,9%), Perugia (8,6%) e Cagliari (8,5%). Tra i grandi mercati Milano (7,5%) precede Napoli (7,3%) e Roma (7,1%).

Sul lato opposto troviamo i rendimenti di Rimini (5%), Trento (5,6%) e Bari (5,7%). Il mercato degli uffici non è uniforme come quello di altri prodotti, il che rende impossibile ottenere dati statistici su oltre la metà dei capoluoghi italiani.

Rendimento dei box

I garage sono, al contrario, il prodotto meno redditizio per l'investitore in molte città. La redditività più elevata si ottiene a Bologna (6,6%), seguita da Monza (6,3%) Milano e Roma (entrambe con un 6%). A Napoli (5,1%) il tasso di rendimento è tra i più bassi, preceduta da Palermo con il 5,5% e seguita da Genova, fanalino di coda con il 3,7%.

Per la preparazione di questo studio, idealista ha diviso il prezzo di vendita offerto per il prezzo di affitto richiesto dai proprietari nei diversi mercati facendo riferimento agli indici trimestrali di case, locali commerciali, garage e uffici corrispondenti al secondo trimestre del 2020. Il risultato ottenuto è la percentuale lorda di rendimento* che un proprietario ottiene per affittare la sua casa. Questi dati facilitano l'analisi dello stato attuale del mercato ed è un punto di partenza di base per tutti quegli investitori che vogliono acquistare beni immobili al fine di ottenere benefici.

* il rendimento da affitto viene inteso al lordo di imposte (imu, cedolare secca) e le spese di gestione

Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Ecobonus 110 per cento è legge, cosa cambia

Ecobonus 110 per cento è legge, cosa cambia




Con la conversione del decreto rilanciol'ecobonus 110 per cento è legge. Vediamo cosa cambia, come funziona e a chi spetta l'ecobonus o bonus 110%, con le modifiche apportate in Parlamento sul tema delle seconde case e dei tetti di spesa.

Con la conversione del decreto rilancio, l'ecobonus 110 per cento è legge. Vediamo cosa cambia, come funziona e a chi spetta l'ecobonus o bonus 110%, con le modifiche apportate in Parlamento sul tema delle seconde case e dei tetti di spesa.

L'articolo 119 del decreto rilancio stabilisce i soggetti beneficiari delle detrazioni 110:

  • condomini
  • persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari - limitatamente all'ecobonus 110%, questi soggetti possono beneficiare della detrazione per gli interventi realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell'edificio
  • istituti autonomi case popolari (IACP) per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci
  • organizzazioni non lucrative di utilità sociale, organizzazione di volontariato e associazioni di promozione sociale
  • associazioni e società sportive dilettantistiche, limitamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi

Tra le ultime novità che riguardano l'ecobinus 110%, introdotte nel dl rilancio, c'è anche l'estensione delle detrazioni 110% per tutte le seconde case e le villette a schiera, mentre sono escluse dalla fruizione del nuovo ecobonus le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali:

  • A/1 abitazioni di tipo signorile
  • A/8 abitazioni in ville
  • A/9 castelli, palazzi di eminenti pregi storici o artistici

Per l'articolo 119 del dl rilancio ha introdotto la detrazione fiscale del 110% per "interventi di efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici". Restano fermi i tre interventi "trainanti":

  • Isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (novità) che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda;
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione, del 18 febbraio 2013, a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero con impianti di microcogenerazione o a collettori solari, nonché, esclusivamente per i comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente, definiti ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera tt), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102;
  • Interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, a pompa di calore, ivi compresi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici di cui al comma 5 e relativi sistemi di accumulo ovvero con impianti di microcogenerazione, a collettori solari o, esclusivamente per le aree non metanizzate nei comuni non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, con caldaie a biomassa aventi prestazioni emissive con i valori previsti almeno per la classe 5 stelle individuata ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 novembre 2017, n. 186, nonché, esclusivamente per i comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione n. 2014/2147 del 10 luglio 2014 o n. 2015/2043 del 28 maggio 2015 per l’inottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente, definiti ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera tt), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102;
  • Interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche. La detrazione viene prevista anche per sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, purché realizzati congiuntamente a interventi di miglioramento o adeguamento antisismico sull’edificio.

L'installazione di pannelli solari e di colonnine di ricarica rientra nella detrazione del 110% solo se effettuata insieme a uno degli interventi trainanti. Anche gli interventi di riqualificazione energetica tradizionali possono rientrare nel 110% se fatti insieme a uno degli interventi trainanti.

Durante l'iter parlamentare sono stati definiti nuovi tetti di spesa rispetto a quelli previsti dalla prima formulazione del dl rilancio.

Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto Rilancio, dovrà essere emanato un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate e un decreto attuativo del Mise che renderanno davvero operativo l'ecobonus 110% e definiranno le modalità di cessione del credito e sconto in fattura.

Per poter optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito sarà necessario richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d'imposta. Inoltre, la scelta delle due opzioni dovrà essere comunicata telematicamente all'Agenzia delle Entrate. Inoltre per poter accedere alle due opzioni sarà necessario che gli interventi siano asserverati da un tecnico abilitato.

L'asseverazione tecnica degli interventi può essere rilasciata:

  • al termine dei lavori;
  • per ogni stato di avanzamento dei lavori, fino a un massimo di 2 e per una percentuale minima del 30% del medesimo intervento.

Ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2000 a euro 15000 per ciascuna attestazione o asseverazione infedele resa.

 Da Agenzia Farini

viale Gramsci 387

Modena


lunedì 20 luglio 2020

Ecobonus su immobili merce, le novità dall'Agenzia delle Entrate

Ecobonus su immobili merce, le novità dall'Agenzia delle Entrate




Con la risoluzione n. 34/2020, l'Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza in merito all'applicabilità di ecobonus e sismabonus sugli immobili merce. Ecco quanto spiegato.
Pubblicando la risoluzione n. 34/2020, "Detrazioni per riqualificazione energetica (cd.  ecobonus) e per interventi antisismici (cd. sisma bonus) Applicabilità agli interventi eseguiti da titolari di reddito di impresa su immobili diversi da quelli strumentali", l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che "la detrazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica, di cui all'articolo 1, commi da 344 a 347, della legge n. 296 del 2006 (e successive proroghe e modificazioni), spetti ai titolari di reddito d'impresa che effettuano gli interventi su immobili da essi posseduti o detenuti, a prescindere dalla qualificazione di detti immobili come 'strumentali', 'beni merce' o 'patrimoniali'. Analogo  riconoscimento deve essere operato, per ragioni di coerenza sistematica, agli interventi antisismici eseguiti su immobili da parte di titolari di reddito di impresa, ai fini della detrazione di cui all'articolo 16, comma 1-bis e ss., del decreto legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 (cd. 'sismabonus)".
Ricostruendo l'iter normativo che ha accompagnato la discussione relativa all'ambito di applicabilità dell'ecobonus e del sismabonus, l'Agenzia delle Entrate ha dunque ritenuto che i due benefici possono essere applicati anche agli immobili di imprese e società di costruzione e locazione, a prescindere dalla qualificazione di detti immobili come strumentali, beni merce o patrimoniali.
L'Agenzia delle Entrate ha sottolineato: "Emerge l'esigenza di accomunare i due regimi, 'ecobonus' e 'sisma bonus', sotto il profilo dell'agevolabilità degli interventi eseguiti da titolari di reddito di impresa sugli immobili  posseduti o detenuti, a prescindere dalla loro destinazione, anche in considerazione delle finalità di interesse pubblico al risparmio energetico e alla messa in sicurezza di tutti gli edifici".
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Bonus vacanze al via dal 1°luglio ecco chi può richiederlo e come ottenerlo

Bonus vacanze al via dal 1°luglio ecco chi può richiederlo e come ottenerlo








Dal 1° luglio 2020 è finalmente possibile richiedere il bonus vacanze, il contributo fino a un massimo di 500 euro per aiutare famiglie e settore turistico italiano. Vediamo come funziona la richiesta, la app e come ottenerlo.

Bonus vacanze, a chi spetta

Come ha chiarito anche l’Agenzia delle entrate, il bonus vacanze è una misura per cui possono fare richiesta i nuclei famigliari con Isee fino a 40.000 euro, per il sui calcolo è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.
L’importo del bonus vacanze sarà modulato secondo la composizione del nucleo stesso:
  • 500 euro per nucleo composto da tre o più persone
  • 300 euro da due persone
  • 150 euro da una persona.

Come funziona

Il bonus vacanze deve essere richiesto e viene erogato esclusivamente in forma digitale. Per ottenerlo è necessario che un componente del nucleo famigliare sia in possesso di un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE 3.0 (Carta d’Identita Elettonica). Al momento della richiesta per il bonus vacanze, infatti, si dovranno inserire le credenziali SPID e successivamente fornire l’Isee.
Le spese, per essere coperte dal bonus vacanze, devono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast. Non si tratta quindi di un’agevolazione “frazionabile”. Il bonus vacanze si potrà spendere presso una struttura ricettiva italiana dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. Inoltre, il bonus:
  • può essere utilizzato da un solo componente del nucleo familiare, anche diverso dalla persona che lo ha richiesto;
  • può essere speso in un’unica soluzione, presso un’unica struttura turistica ricettiva in Italia (albergo, campeggio, villaggio turistico, agriturismo e bed & breakfast);
  • è fruibile nella misura dell’80%, sotto forma di sconto immediato, per il pagamento dei servizi prestati dall’albergatore;
  • il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene intestato il documento di spesa del soggiorno (fattura, documento commerciale, scontrino/ricevuta fiscale).Come richiedere il bonus vacanze.
Lo sconto applicato come bonus vacanze sarà rimborsato all’albergatore sotto forma di credito d’imposta utilizzabile, senza limiti di importo in compensazione, o cedibile anche a istituti di credito, mediante il modello F24. Con la risoluzione n. 33 del 25 giugno 2020 è stato istituito il relativo codice tributo (6915) da indicare nel modello F24 per usufruire del credito.

Come richiedere il bonus vacanze

La richiesta per il bonus vacanze va effettuata tramite la App Io che prevede una funzione ad hoc inoltrare la richiesta nella sezione "pagamenti". Prima di richiedere il bonus, l'app mostra una pagina di funzionamento con le regole, termini e condizioni e le privacy policy specifiche del bonus.
Attraverso un collegamento con la banca dati dell'Inps, la app verifica se il richiedente è in possesso di tutti i requisiti necessari e comunica al richiedente l'esito del riscontro con un messaggio in app. Se la richiesta per il bonus vacanze è corretta, verrà comunicato l'importo massimo dell'agevolazione e l'elenco dei componenti del nucleo familiare che potranno spendere il bonus. Una volta inoltrata la domanda per il bonus vacanze e rivevuta la conferma, non sarà più possibile annullare la richiesta.
All’avvenuta conferma, nella sezione "pagamenti", apparirà il codice univoco e il Q-code associato, da comunicare al fornitore del servizio turistico al momento del pagamento del soggiorno presso il fornitore stesso. Attraverso la funzione "condividi", presente nella schermata di riepilogo del bonus, l’App IO crea una copia del codice univoco e del realtivo QR-code che il richiedente potrà inoltrare ai componenti del nucleo familiare che non hanno accesso alla app.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Imposta agevolata per imprese di costruzione e ristrutturazione


Imposta agevolata per imprese di costruzione e ristrutturazione 






Imprese di costruzione che acquistano fabbricati interi o quasi entro il 31 dicembre 2021 possono beneficiare delle imposte registro, ipotecarie e catastali in misura fissa
L’Agenzia delle entrate, con risposta agli interpelli nn. 203 e 204 del 7 luglio 2020, fornisce alcuni chiarimenti in merito all’agevolazione prevista a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare, consistente nell’ applicazione dell'imposta di registroipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di interi fabbricati (previste dal decreto Crescita n. 34/2019).
In particolare, l’Agenzia ha specificato che l’agevolazione può essere concessa anche nel caso in cui l'impresa di ristrutturazione acquisti un fabbricato non «per intero» (come richiesto dalla normativa), ma «quasi per intero» (escludendo, nel caso esaminato, due locali del fabbricato).
Ulteriore chiarimento fornito riguarda invece i soggetti che possono usufruire del beneficio. Nello specifico vengono esclusi i fondi immobiliari, in quanto non sono qualificabili come imprese di costruzione e ristrutturazione (come previsto dalla legge).

Per completezza si fa presente che l’agevolazione in questione (prevista dall’ articolo 7 del Dl 34/2019), consente di applicare l’imposta di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di interi fabbricati, a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare.

presupposti essenziali per godere dell’agevolazione sono:
  • che l'acquisto avvenga entro il 31 dicembre 2021 da imprese che svolgono attività di costruzione o ristrutturazione di edifici;
  • che l’acquisto abbia a oggetto un intero fabbricato (a prescindere dalla tipologia);

Inoltre, il soggetto acquirente, entro 10 anni dalla data di acquisto, deve provvedere:
  • alla demolizione e ricostruzione di un nuovo fabbricato anche con variazione volumetrica, ove consentito dalle normative urbanistiche ovvero;
  • ad eseguire interventi di manutenzione straordinaria, interventi di restauro e risanamento conservativo interventi di ristrutturazione edilizia.

Sia nel caso di ricostruzione che in quello di ristrutturazione edilizia, il nuovo fabbricato deve risultare conforme alla normativa antisismica e deve conseguire una delle classi energetiche "NZEB" ("Near Zero Energy Building"), "A" o "B".

Sempre entro 10 anni è necessario che l’impresa provveda ad alienare almeno il 75 per cento del volume del nuovo fabbricato.

La finalità della norma è quella di favorire il processo di rigenerazione urbana, mediante trasferimenti di "interi fabbricati" a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare.

Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Preliminare senza certificato di agibilità: sì al risarcimento


Preliminare senza certificato di agibilità: sì al risarcimento





Cassazione: la mancata consegna del certificato di agibilità non influisce sulla validità del contratto preliminare di compravendita, ma può legittimare la richiesta di risarcimento danni da parte del compratore
Con l’ordinanza n. 10665/2020 la Suprema Corte di Cassazione è intervenuta in merito ad una questione circa la presunta nullità del contratto preliminare di compravendita in caso di mancato rilascio del certificato di agibilità o l’insussistenza delle condizioni affinché possa essere rilasciato.
Accade spesso che il proprietario di un immobile ed il potenziale compratore sottoscrivano un contratto preliminare di compravendita per il trasferimento di un immobile in attesa del rogito notarile.
Ma cosa accade se all’atto definitivo, il futuro compratore si accorge di non aver avuto il certificato di agibilità dell’immobile? E’ possibile avanzare domanda di nullità dei contratti preliminari, sul presupposto tra l’altro della non agibilità degli immobili promessi in vendita?
A queste domande risponde, tra gli altri motivi del ricorso, l’ordinanza in esame.
Il caso
Con due distinti contratti preliminari, una società in liquidazione prometteva di vendere alla società X due diverse porzioni di un proprio fabbricato.
Non essendo le parti pervenute alla stipula dei contratti di alienazione, la società venditrice conveniva la società X in Tribunale.
Dopo un lungo iter processuale, la società X proponeva ricorso in Cassazione: a suo avviso l’inagibilità del bene promesso in vendita giustificherebbe la risoluzione contrattuale per inadempimento del venditore, con conseguente responsabilità risarcitoria di quest’ultimo.
Ordinanza Cassazione
La Corte di Cassazione respinge il ricorso, ribadendo il principio già espresso dalla giurisprudenza di legittimità:
il mancato rilascio della licenza di abitabilità (o di agibilità, secondo la terminologia utilizzata negli articoli 24, 25 e 26 del Testo unico in materia edilizia approvato con il D.P.R. 380/2001) integra un inadempimento del venditore per consegna di aliud pro alio, adducibile da parte del compratore in via di eccezione, ai sensi dell’art. 1460 c.c., o come fonte di pretesa risarcitoria per la ridotta commerciabilità del bene, a meno che egli non abbia espressamente rinunciato al requisito dell’abitabilità’ o esonerato comunque il venditore dall’obbligo di ottenere la relativa licenza. 
Alla luce di tale principio, gli ermellini chiariscono che per i contratti di compravendita e, a maggior ragione per i contratti preliminari di compravendita, la mancata consegna o il mancato rilascio del certificato di agibilità non incide sulla validità del contratto, ma sul piano dell’adempimento del venditore.
In pratica, ai sensi dell’art. 1460 c.c., tale inadempimento del venditore (vendita di una “cosa per un’altra”) comporta che il compratore possa far richiesta di risarcimento per la ridotta commerciabilità del bene, a meno che non rinunci espressamente al requisito dell’abitabilità o esoneri il venditore dall’obbligo di ottenere la relativa licenza.

Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Bonus affitti: al via da oggi la cessione del credito


Bonus affitti: al via da oggi la cessione del credito




Via all’agevolazione sul canone per il credito maturato tra i mesi di marzo e maggio. Chi ne ha diritto ed in quale percentuale.
Da oggi, i titolari di esercizi commerciali, alberghi e ristoranti che svolgono la loro attività in affitto possono cedere ai locatori il credito d’imposta maturato con i canoni di marzo, aprile e maggio, sulla base di quanto previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio. In questo modo, e grazie al bonus affitti, possono ottenere uno sconto sulla mensilità. Da precisare, però, che per il mese di marzo non è possibile cumulare i bonus previsti da entrambi i decreti.
Per accedere alla cessione del credito d’imposta, chi avrà iniziato la propria attività dopo il 1° gennaio 2019 non dovrà avere per forza il requisito che certifica il calo dell’attività, cioè non sarà necessario dimostrare di avere avuto una diminuzione del fatturato o dei compensi di almeno il 50% tra i mesi di marzo e maggio 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La stessa regola vale per chi ha la sede operativa «nel territorio dei comuni colpiti dai predetti eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19».
Hanno diritto al bonus affitti anche i commercianti al dettaglio con ricavi superiori ai 5 milioni di euro nel 2019, anche se l’agevolazione scende dal 60% al 20% nelle ipotesi di locazione, leasing o di concessione di e dal 30% al 10% per i contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto di azienda che abbiano ad oggetto almeno un immobile.
Per chi ha avuto ricavi fino a 5 milioni di euro nel 2019, il bonus resterà invariato, mentre per chi ha incassato più di quella cifra viene ridotto a un terzo rispetto alla misura ordinaria. Il limite dei 5 milioni di euro viene eliminato per le agenzie di viaggio e turismo e i tour operator.
Chi ha già pagato i canoni dei tre mesi che rientrano nel bonus affitti (quindi marzo, aprile e maggio) può trasferire il credito d’imposta in conto pagamento dei canoni successivi anche allo stesso locatore. Il quale, a sua volta, potrà utilizzare il credito, una volta acquisito, con il solo vincolo di farlo entro il 2020, altrimenti sarà perso.
La cessione del credito d’imposta sugli affitti sarà possibile solo in presenza di un contratto registrato.

Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena 

sabato 18 luglio 2020

Come cambia il testo del decreto Rilancio dopo la conversione in Senato

Gtres 
Dopo la conversione in Senato, il decreto rilancio adesso è legge. Vediamo quali sono le misure più importante del testo ufficiale e definitivo (e il pdf) in attesa della pubblicazione in Gazzetta, dall'ecobonus 110 ai contributi a fondo perduto
La conversione in legge del dl rilancio riguarda un pacchetto di misure da quasi 55 miliardi, pari a circa il doppio di una normale legge di bilancio, che hanno lo scopo di rilanciare l'Italia duramente colpita dalla crisi del coronavirus.
Vediamo quali sono le principali misure del dl rilancio, alcune delle quali hanno subito un vero e prorio restyling durante il passaggio in Parlamento.

Bonus affitto 2020

Si tratta della detrazione del 60% per i canoni di locazione di affitti destinati allo svolgimento di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell'attività di lavoro autonomo.

Sconti in bollette

Sono previsti sconti nelle bollette di luce, gas, acqua e uno stanziamento di 600 milioni di euro di agevolazioni per le bollette elettriche di maggio, giugno, e luglio delle piccole attività produttive e commerciali

Bonus colf e badanti

Ai lavoratori domestici con contratti di durata complessiva superiore a 10 ore settimanali è riconosciuto un bonus di 500 euro per ciascun mese. 

Bonus per lavoratori autonomi

Alle partite IVA e ai lavoratori autonomi viene erogato il bonus 600 euro che può ascendere fino a 1000 euro per chi può dimostrare un calo dei redditi del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019.

Decreto rilancio, ecobonus 110%

Si tratta di una delle misure più attese e discusse: ovvero un bonus del 110% per i lavori di efficentamento energetico (specificamente previsti dal decreto) dal 1º luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021.

Bonus vacanze

Un bonus fino a 500 euro per la spesa sostenuta per le vacanze in strutture ricettive italiane dal 1º luglio al 31º dicembre 2020.

Ecobonus auto 2020

Incentivi fino a 3500 euro per chi acquista un'auto Euro 6 e rottama una vettura con almeno 10 anni di antichità. Incentivo dimezzato se non c'è rottamazione di veicoli.

Smart working nel decreto rilancio

Lo smart working per i dipendenti pubblici è prorogato fino al 31 dicembre. I lavoratori del privato con un figlio minore di 14 anni, hanno diritto a svolgere fino al 31 luglio 2020 il lavoro in modalità agile anche in assenza di accordi individuali

Blocco dei licenziamenti

Lo stop dei licenziamenti già introdotto nel decreto Cura Italia è adesso esteso a tre ulteriori mesi rispetto ai 2 mesi iniziali. Quindi il periodo totale di congelamento è di cinque mesi.

Bonus baby sitter e congedo parentale

Viene rinnovato il bonus baby sitter già introdotto dal Decreto Cura Italia. Chi non ne ha mai usufruito può ottenere un voucher di 1200 euro, da impiegare anche per i centri estivi. Il personale sanitario ha diritto ha un bonus complessivo di 2000 euro. Prrogato anche il congedo parentale

Decreto rilancio permessi legge 104

Nel decreto rilancio aumentano i giorni di permesso per la legge 104 che a maggio e giugno 2020 diventano 18 giorni complessivi.

Sospensione dei versamenti fiscali

Slittano al 16 settembre i pagamenti delle ritenute Iva, contributi previdenziali e Inail, atti di accertamento, cartelle esattoriali, avvisi bonari, saldo e stralcio e rottamazione ter.

Zero Iva per mascherine gel e dispositivi di protezione individuale

Quest'anno niente Iva per mascherine, gel disinfettanti e dispositivi di protezione individuale contro il virus.Dal 2021 ci sarà Iva agevolata al 5%.

Debutta nel decreto rilancio il reddito di emergenza 2020

Viene introdotto nel dl rilancio il reddito di emergenza un'indennità economica tra i 400 e gli 800 euro per tre mesi destiata a chi non ha altra forma di sostegno sociale.

Contributo a fondo perduto

Contributo a fondo perduto per le piccole imprese, titolari di partita IVA con un fatturato che nel mese di aprile 2020 sia stato inferiore ai due terzi dell'ammontare del fatturato del corrispettivo mese di aprile 2019.

Proroga della cassa integrazione

Nel dl rilancio viene prorogata la cassa integrazione sia ordinaria che in deroga di altre 9 settimane. La durata massima è di 18 settimane, di cui 14 settimane utilizzabili per periodi dal 24 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e 4 settimane fruibili per periodi decorrenti dal 1° settembre al 31 ottobre 2020.

Esenzione del versamento IRAP

Il Decreto Rilancio introduce l’esenzione dal versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020 per le imprese e i lavoratori autonomi con ricavi/compensi non superiori a 250 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge.

Riduzione Imu decreto rilancio

Tra le ultime novità della versione definitiva del decreto rilancio la possibilità di usufruire di uno sconto del 20% dell'Imu se chi paga opta per la domiciliazione bancaria, ovvero per l'addebito direttamente sul proprio conto corrente.

Scadenza documenti d'identità

I documenti d'identità scaduti o in scadenza rimarranno validi fino al 31 dicembre 2020.

Carta della cultura, bonus 100 euro

Ê stato potenziato lo stanziamento per il contributo di 100 euro per le spese per l'acquisto di libri, sia cartacei che digitali, e prodotti e servizi culturali per persone appartenenti a nuclei familiari svantaggi dal punto di vista economico.

Contributo per le lezioni di musica

Per le famiglie con Isee non superiore a 30mila euro viene stanziato un contributo, non superiore a 200 euro, per la frequenza di corsi di musica presso scuole iscritte ai registri regionali per alunni fino a 16 anni che già le frequentavano alla data del 23 febbraio 2020

Il pdf del Decreto Rilancio

Qui è possibile scaricare il pdf del decreto rilancio presentato alla Camera per la fiducia e approvato senza modifiche anche dal Senato.

Articolo Visto su "Idealista"
Agenzia Immobiliare Farini 
059454227

venerdì 17 luglio 2020

-0,3% la variazione annuale dell'indice ISTAT del mese di giugno 2020

-0,3% la variazione annuale dell'indice ISTAT del mese di giugno 2020
Indice Nazionale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (senza tabacchi)
Mese di giugno 2020
Il numero indice per il mese di giugno (base 2015=100) è pari a: 102,4
Principali variazioni rispetto al mese di giugno 2020:
variazione mensile per il periodo  maggio 2020 – giugno 2020 = +0,1%variazione annuale per il periodo  giugno 2019 – giugno 2020 = -0,3%variazione biennale per il periodo giugno 2018 – giugno 2020 = +0,2%

Notizia di " Camera di Commercio" 
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lunedì 6 luglio 2020

Ville in affitto per le vacanze estive 2020: i trend e le difficoltà dopo il covid

Ville in affitto per le vacanze estive 2020: i trend e le difficoltà dopo il covid





Il settore turistico extra alberghiero rappresenta oltre la metà del totale in Italia: in questo momento di allerta sanitaria una proprietà esclusiva in affitto potrebbe essere la formula giusta per una vacanza in serenità e sicurezza. Anche se le difficoltà per i gestori sono molte. Ne abbiamo parlato con Nicola Pardini, responsabile sales Halldis-Windows on Italy
I due brand gestiscono oltre 1500 proprietà in 25 località italiane ed europee, sia in locazione nelle principali città ad uso, ad esempio, di professionisti in trasferta lavorativa, sia in località di vacanza in cui si propongono case in borghi o ville in campagna o vicino al mare, con diverse tipologie di servizi correlati.


Quali erano, prima del Covid, i servizi più richiesti dai vostri clienti?
I nostri clienti, sia professionali che leisure, sono esigenti e hanno richieste molto variegate. Tra i servizi più richiesti, lo chef (con catering o con cucine allestite nelle proprietà prese in affitto, con possibilità di svolgere lezioni di cucina a beneficio dei clienti stranieri che desiderano imparare la cucina italiana) o la baby sitter (utile per chi si trasferisce in soggiorni approfittandone per fare smart working).
Esistono poi servizi di lavanderia, reception o simili, ma anche di consulenza sui servizi offerti dalla città, cosa che permette ai clienti, che magari provengono da località diverse anche estere, di imparare a conoscere il luogo dove si sono temporaneamente trasferiti. Molti dei nostri clienti ad esempio sono in trasferta di lavoro per periodi medio lunghi, e necessitano quindi di essere indirizzati su tutti quei servizi che possono rendere piacevole e agevole il loro soggiorno.
Attenzione anche per il tempo libero, dove sono gettonati tour sui laghi, gite giornaliere sul mare in yacht o barca a vela, oppure esperienze di wine tasting e visita alle cantine vinicole, alla scoperta enogastronomica dell’Italia, soprattutto della Toscana. In generale siamo poi disponibili a dare una mano nel contattare il fornitore adatto alle esigenze più disparate, dalle mongolfiere ai fuochi d’artificio per le feste.

Dove si trovano le vostre proprietà?
In Europa siamo a Parigi e Bruxelles, in Italia nelle grandi città tra cui Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli. Abbiamo poi acquistato diversi borghi, come Perarolo di Cadore, un paese molto bello e in voga nell’800 ma deserto da quando una diga ha dirottato il corso del fiume usato per il trasporto del legname, determinando uno svuotamento del posto. Noi abbiamo rivitalizzato le strutture antiche per farne delle strutture di soggiorno per coloro che desiderano visitare il Cadore, ridando nuovo impulso all’economia del piccolo paese, fatto di botteghe, edicole, ristoranti.
Altri esempi sono Ponte di Legno o Gressoney, che avevano naturalmente già una buona base economica, ma ora sono ulteriormente rivitalizzati dai nostri residence e ai servizi aperti sia agli utenti del residence che ai residenti della città. Idem per Montalcino, dove abbiamo 25 proprietà in apertura, o a Montarione, nella campagna toscana, dove abbiamo nove ville esclusive.


Come saranno le vacanze quest’anno dopo il Covid?
Quest’anno è l’anno della vacanza responsabile, un momento importante per chi voglia trascorrere una villeggiatura in sicurezza. Si ha bisogno di alloggi che non abbiano troppa condivisione con altri clienti. Le nostre soluzioni sono adatte per le famiglie, essendo composte di ville con piscina in cui tutto è a disposizione dei soli clienti, senza dover essere condivisi con altri.
Come avete gestito la vostra offerta in questo periodo di emergenza?
Noi gestiamo proprietà sia in città che fuori. Le prime stanno molto soffrendo: a Firenze, ad esempio, le vie sono deserte e tutto l’indotto ne sta portando il peso. E l’indotto rappresenta l’80% dell’economia mossa dal turismo, mentre il 20% appena si può imputare al soggiorno. Oltretutto il calo drastico è stato relativo alle presenze straniere, che in estate tornavano spesso. Nelle città abbiamo quindi visto un calo di giro d’affari dell’80%, ma abbiamo riprogrammato le nostre strutture rendendole disponibili sia per affitti brevi che di lungo periodo, rimodulando l’offerta in città anche per soggiorni di mesi o di anni, ad uso di chi si voglia trasferire anche per ragioni non turistiche.
Per quanto riguarda le proprietà leisure, in città siamo a zero business. Le località più prettamente turistiche sono invece ripartite, con prenotazioni al 30% rispetto al livello dello scorso anno, anche grazie ad offerte messe a disposizione last minute che ha implicato l’abbassamento dei margini nostri e dei nostri proprietari. Ciò anche a causa di disdette dell’ultimo momento anche da parte di stranieri, che fino all’ultimo non sanno se potranno effettivamente recarsi in Italia o meno.
Come andrà il mercato nei prossimi tempi?
A Firenze si sente dire che il turismo tornerà nella primavera del 2021. L’autunno e l’inverno saranno mesi critici per la possibile diffusione del virus, quindi si è prudenti a fare prenotazioni per quel periodo. Per chi invece desidera andare in vacanza questi mesi al mare o in montagna, i mesi estivi andranno probabilmente piuttosto bene, ma a settembre si sarà nuovamente fermi.
Quali sono le difficoltà?
Il Governo non ha assistito il settore come avrebbe potuto. Ad esempio, il bonus vacanza è valido solo per il settore alberghiero, mentre di questi tempi il cliente preferirebbe l’appartamento per una maggiore sicurezza. Ma chi prenota in appartamento non potrà godere del bonus. Questa sembra una vera contraddizione che nasce da una errata comprensione del settore turistico. Il turismo porta un 13% di Pil al Paese, ma di questa quota l’extra alberghiero rappresenta oltre la metà. Ignorare questo significa danneggiare il settore, e anche i clienti, che vedono limitata la propria possibilità di scelta, il che è grave in un momento come questo. L’auspicio quindi è che il governo possa rendersi conto di questo e guardare al settore turistico nella sua interezza.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Sanatoria abuso edilizio 2020, le novità

Sanatoria abuso edilizio 2020, le novità



In attesa dell'esame in Consiglio dei ministri della bozza del decreto legge sulle semplificazioni, si discute sulla sanatoria dell'abuso edilizio 2020. Tra le polemiche, vediamo cosa sta succedendo.
Come riportato da un articolo di Italia Oggi, si è parlato di novità nel campo delle demolizioni, delle manutenzioni, dei pareri, delle strutture leggere, della durata dei titoli edilizi, del silenzio assenso e delle sanzioni. Ma, come riportato dall'Ansa, si potrebbe andare "verso lo stralcio della norma sui condoni edilizi inserita nella bozza del decreto semplificazioni". A quanto pare, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ceduto alle richieste relative allo stralcio del condono edilizio. Niente facilitazioni, dunque, per quanto riguarda la sanatoria dell'abuso edilizio.
Per quanto riguarda le demolizioni, per la ricostruzione la bozza ha previsto che sarà sufficiente "rispettare le distanze dai vicini" e non ci sarà "l'obbligo di rispettare sagoma e area di sedime preesistente". Sul fronte delle manutenzioni, "saranno derubricate a manutenzioni straordinarie (e non più ristrutturazioni) le modifiche dei prospetti se indispensabili a garantire l'agibilità o l'accessibilità delle unità immobiliari". In merito ai pareri, sarà prevista "una conferenza di servizi semplificata".
Per quanto riguarda le strutture leggere, queste ultime saranno declassificate a edilizia libera. Sul fronte della durata dei titoli edilizi, si prevederà "una corsia preferenziale per la proroga della validità dei titoli edilizi", nello specifico per il privato sarà possibile prorogare i titoli edilizi "con una semplice comunicazione allo sportello unico comunale". Pevista, inoltre, un'ulteriore proroga "per giustificate ragioni".
In merito al silenzio assenso, viene previsto "il rilascio d'ufficio dell'attestazione dell'avvenuta formazione del silenzio assenso da parte dello sportello unico edilizia". Per quanto riguarda le sanzioni edilizie, si procederà a una completa revisione, dando "ampio spazio alla monetizzazione". Solo in caso di abusi edilizi con incremento del carico urbanistico si dovrà procedere alla demolizione e rimessa in pristino.
Sul fronte della sanatoria, il decreto semplificazioni punta a "rendere sanabili immobili interamente conformi alla pianificazione odierna e dunque passibili, ove demoliti, di essere ricostruiti identicamente". Una sanatoria che però non sarà retroattiva, ma che "si limiterà a riscontrare l'attuale conformità dell'opera".
La bozza del decreto legge sulle semplificazioni ha suscitato polemiche, in particolare per quanto riguarda il condono edilizio, per il quale è stato richiesto lo stralcio.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

L'impatto del lockdown sull'immobiliare italiano e le strategie di ripresa

L'impatto del lockdown sull'immobiliare italiano e le strategie di ripresa



Il difficile momento che stiamo attraversando ha avuto un considerevole impatto sull’immobiliare.  Si stima che l’intero settore abbia chiuso i battenti durante il periodo del lockdown e ora tutte le aziende stanno facendo il possibile per superare questo momento di crisi e tornare alla normalità.
La riapertura delle attività economiche a partire dal 4 maggio segna l’inizio di una nuova fase. Ora la domanda che ci si pone è: come sarà la ritrovata normalità? Ovviamente nessuno può sapere cosa ci riservi il futuro ma, sfruttando le informazioni disponibili, figlie della digitalizzazione e dei Big Data, è possibile analizzare il contesto per prendere migliori decisioni.
Per comprendere l’impatto che il lockdown ha avuto sulle attività economiche presenti nel nostro paese, è stato analizzato l’intero settore immobiliare grazie al contributo di Creditsafe, che di recente ha sviluppato Impact Indicator, l’indicatore che misura l’impatto del lockdown sul business italiano.  Lo scopo? Mitigare i rischi di oggi per mettere in sicurezza il business di domani.

Densità geografica del settore immobiliare

Il settore immobiliare conta 278.884 aziende iscritte presso il registro delle imprese che hanno comunicato la data di inizio della loro attività. In Italia, le regioni con maggiore numerosità sono rispettivamente Lombardia (26,65%), Veneto (11,33%) e Piemonte (11,28%).

A livello geografico aggregato è il Nord Ovest la Macro- Regione con maggiore presenza di imprese all’interno dei propri confini (41% sul totale), seguito dal Nord Est con il 25% ed il Centro con il 22%. Ultimi per densità demografica il Sud (9%) e le Isole (3%).

Nel settore immobiliare si evidenziano principalmente otto categorie di attività economiche, a seconda del codice ATECO di appartenenza.
Il quadro che emerge, sottolinea la prevalenza numerica della compravendita di beni immobili effettuata su beni propri con il 35,97% sul totale delle imprese, seguita dalla locazione immobiliare di beni propri o in leasing (34,27%) e dalle attività di mediazione immobiliare (17,4%).  Seguono, con percentuali minori, l’affitto di aziende (4,23%), l’affitto di gestione di immobili di proprietà o in leasing (4,07%), l’amministrazione di condomini e gestione di beni immobili per conto terzi (2,50%), le attività immobiliari (1,4%) e le attività immobiliari per conto terzi (0,16%).

Lo scenario post lockdown

Nell’aprile 2020 l’Istituto Nazionale di Statistica - ISTAT - ha diffuso una serie di analisi sui settori sospesi al fine di valutare la struttura produttiva regionale per settore economico, in base alla classificazione ATECO, tenendo in considerazione lo stato di prosecuzione o sospensione delle attività così come definite nei provvedimenti normativi emanati fino al 14 aprile 2020. I dati forniti permettono facilmente di analizzare la distribuzione delle aziende in modo da definire specifiche azioni di gestione. Applicando le informazioni già elaborate dell’ISTAT al modello statistico Creditsafe, è stato possibile ottenere il possibile impatto del lockdown sui vari settori merceologici.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

Canoni d’affitto, i quartieri dove sono aumentati di più in Italia da marzo

Canoni d’affitto, i quartieri dove sono aumentati di più in Italia da marzo

Le zone dove sono cresciuti maggiormente i valori nelle principali città .




A maggio, secondo i dati di idealista, si è registrato un aumento del 2,6% rispetto ad aprile con il prezzo medio di un canone d’affitto che si assesta intorno ai 10,30 euro al metro quadro. Per entrare più nel dettaglio, però, idealista/news ha preparato una mappa dei quartieri che hanno visto crescere maggiormente i canoni di locazione nelle principali città italiane nel periodo più duro della crisi, da marzo a maggio.
Il podio è occupato da tre tra le principali città italiane: BolognaRoma e Milano in quest’ordine. Nel dettaglio, il quartiere che ha visto aumentare di più i valori dei canoni di locazione da marzo a maggio è il bolognese Marconi, che è passato da una quotazione di 13,20 euro per mq a una di 16,25, con un balzo del 23,11%.
Roma, invece, appena fuori dal centro di segnala la prestazione del quartiere Appio Claudio, che offre ampi spazi verdi e che potrebbe aver cavalcato l’effetto quarantena. Qui i canoni sono passati da una media di 12,27 euro/mq a 14,17 per metro quadrato, per un aumento complessivo del 15,51% nel periodo che va da marzo a maggio 2020.
Milano (che invece risultava prima con la zona Varesina-Testori nella mappa dei quartieri con l’aumento più significativo nel prezzo delle case) con la zona di Brenta (che è anche la più cara in top ten) occupa la terza piazza nella classifica dei quartieri i cui canoni d’affitto sono cresciuti di più durante il lockdown. Qui il prezzo è passato dai 19 euro/mq di marzo ai 21,66 euro/mq di maggio (+14,04%).
Da segnalare, però, anche i dati che riguardano Sant’Alessandro a Bergamo, con i valori che crescono del 13,33% (da 10,58 euro/mq a 12 euro/mq). Si guadagna una menzione anche un’altra provincia, Sant’Anna a Lucca fa registrare un aumento del canone medio di locazione del 12,67% (da 7,50 a 8,45 euro/mq). La prima città del Sud è Napoli, la zona di Montesanto-Quartieri Spagnoli cresce del 10,15%, da 11,60 a 12,77 euro/mq.
Subito dietro si piazza Masaccio-Oberdan a Firenze, dove i valori passano da 13,07 euro/mq a 14,33 euro/mq (+9,62%). A PalermoMonte di Pietà-Seralcadi, con una crescita dell’8,50% vede aumentare gli affitti da 8,12 a 8,81 euro/mq. A Torino, invece, la zona che aumenta di più è quella del centro storico (+8,31%), mentre a Genova il balzo più significativo è quello della zona di Quinto-Nervi (+6,43%).
Da segnalare, poi, anche Dorsoduro Venezia (+5,49%), Case Bruciate-Fontivegge-XX Settembre a Perugia (+4,42%) e Murat a Bari (+3,28%). 
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena