martedì 29 dicembre 2020

 

Tutto quello che potrai fare al tuo immobile nel 2021 con la proroga dei bonus casa

GtresNon solo ecobonus 110. Nel 2021 ci sarà la proroga di molti dei bonus casa dalle ristrutturazioni ai bonus mobili. Con l'aiuto degli esperti tributari di Confedilizia, protagonisti di un incontro online sul tema, vediamo quali sono le novità del prossimo anno.

La grande novità del 2020 riguarda sicuramente il superbonus, la detrazione del 110 per cento che riguarda gli interventi di efficientamento energetico che comportano almeno il miglioramento di due classi energetiche. Introdotto dal decreto rilancio è attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2021. Ma il prossimo anno sarà accompagnato dagli altri bonus che hanno ottenuto una proroga nella legge di bilancio 2021.

 Vediamo quali sono:

  • Bonus ristrutturazioni - Il bonus ristrutturazioni è la detrazione fiscale Irpef del 50% delle spese sostenute per i lavori realizzati su condomini e o edifici singoli. Il limite massimo di spesa per i lavori di ristrutturazione è fissato in 96mila euro. A partire dal 2020 i lavori di ristrutturazione che implicano anche un miglioramento energetico devono essere necessariamente accompagnati dall'invio della comunicazione all'Enea.
  • Bonus verde - Introdotto nel 2018, il bonus verde è la detrazione fiscale del 36% per le spese sostenute per i lavori di sistemazione a verde degli edifici esistenti, comprese coperture e giardini pensili. 
  • Bonus facciate - Il bonus facciate è una detrazione del 90% dell'imposta lorda (Irpef o Ires)  per le spese sostenute per il recupero o il restauro della facciata esterna degli edifici esistenti. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento delle spese e in quelle successivi. Per il bonus facciate non sono previsti limiti massimi di spesa né un limite massimo di detrazione
  • Ecobonus - La legge di bilancio 2021 contiene anche la proroga dell'ecobonus, la detrazione irpef per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili. la detrazione va dal 50% al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici
  • Sismabonus - Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, per interventi di adozione di misure antisismiche, le cui procedure di autorizzazione sono state attivate a partire dal 1° gennaio 2017, spetta una detrazione del 50%. La detrazione va calcolata su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi.
  • Bonus mobili - Il bonus mobili ed elettrodomestici è una detrazione Irpef del 50% che spetta per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A + (A se si tratta di forni) destinati a immobili o parti comuni di edifici residenziali che siano stati oggetto di lavori di ristrutturazione. Il tetto di spesa massima è di 10mila euro.

Come spiega Andrea Cartosio, del coordinamento tributario di Confedilizia, la grande novità del 2021 è che la cessione del credito e lo sconto in fattura, introdotte per il superbonus, saranno possibili anche per le detrazioni già conosciute. Non tutti sanno che già nel 2016 era prevista la cessione del credito per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica. Ma l'articolo 121 del decreto rilancio ha esteso questa possibilità a tutti i seguenti interventi

  • efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica
  •  lavori di recupero delle parti comuni degli edifici residenziali e delle singole unità immobiliari
  • lavori per i quali è possibile beneficiare dell'ecobonus o del sismabonus tradizionale;
  • lavori legati al bonus facciate;
  • l'installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici

Inoltre sono caduti i precedenti limiti perché non sono solo gli incapienti, ma tutti i contribuenti a poter cedre il credito a banche e finanziarie.

Lo sconto in fattura presuppone sempre un accordo tra chi fa eseguire i lavori e chi li esegue. Anche in questo caso c'è l'obbligo di comunicazione alle Entrate che deve avvenire entro il 15 marzo dell'anno successivo a quello in cui sono avvenuti i lavori. La complessità dell'ecobonus riguarda il visto di conformità che deve precedere la comunicazione alle Entrate . Per le altre detrazioni invece c'è un processo più semplificato, la comunicazione alle Agenzie delle Entrate deve essere la stessa, ma la differenza riguarda l'esonoro del visto di conformità nel caso di trasmissione dell'opzione di sconto in fattura. Lo sconto in fattura può essere applicato per il valore massimo del corrispettivo dell'impresa per il superbonus, mentre per le altre detrazioni non potrà essere superiore all'ammontare della detrazione stessa.

Secondo Francesco Veroi, anche lui del coordinamento tributario Confedilizia, il giudizio di congruità delle spese, valido per il superbonus, varrà anche anche per gli altri bonus. Non c'è solo il tetto di spesa, ma il professionista asseveratore deve certificare anche che le spese siano congruenti all'intervento effettuato. Per quanto riguarda il visto di conformità che rilasciano i professionisti del Caf, i commercialisti, proprio il Consiglio nazionale dei commercialisti ha stilato una check list di documenti necessari per ottenere il visto di conformità e accedere alle detrazioni con una maggiore serenità.



Redazione: Idealista

lunedì 28 dicembre 2020

 

Piccolo all'esterno, immenso all'interno: è così l'incredibile museo dal design minimalista cinese

Carlos Castanheira"Un museo deve essere grande. All'interno. Un museo deve essere brillante. All'interno. Il museo di Educazione Artistica è un piccolo museo con degli interni immensi"

Con queste parole Carlos Castanheira comincia la descrizione di questo impressionante museo dal design minimalista, vincitore del Premio Pritzker. La sua creazione è stato il frutto della collaborazione con un altro architetto portoghese: Alvaro Siza. 

Il Museo di Educazione Artistica di Huamao (MoEE), questo il suo nome ufficiale, ha una superficie di 5300 m2 e una forma triangolare, suavizzata da contorni curvi. A prima vista sicuramente attrae l'attenzione il metallo nero che ricopre le sue pareti ondulate e senza fineste. La sua carcassa di metallo nero, che si eleva su un piedistallo di calcestruzzo, nasconde interni luminosi e spaziosi che comprendono un labirinto di rampe e gallerie di arte con pareti bianche.

"Nulla è scontato in questo edificio" fa sapere Castanheira. Gli unici accenni di attività all'interno riguardano i cristalli scorrevoli lungo la base di calcestruzzo dell'edificio che contiene un atrio e una cantina". La facciata curva di MoAE lavora assieme al paesaggio esterno per guidare i visitatori e trovare il suo ingresso piccolo e discreto. L'ingresso si apre nel cuore del museo dove c'è un grande spazio vuoto di pareti bianche. Questo si estende in tutta l'altezza dell'edificio ed è circondato da un labirinto di rampe. 

Il suo interno è altrettanto sorprendente. Al piano terra, il volume museale emerge isolato e delimitato sui tre lati da aree piantumate o pavimentate. Gli accessi e i servizi del pubblico si trovano sulla facciata nord-ovest, nello spazio tra il museo e la collina. Questo spazio si estende avvolgendo il museo e collegandosi con la strada di accesso. In tutti i piani, gli spazi interni in una fascia a nord ovest sono occupati da atri, ascensori, scale, servizi e bagni.

Una seconda fascia è occupata da spazi più ampi: hall, biblioteca, amministrazione e sale espositive. Sul lato sud-est si trova un ampio spazio triangolare a tutta altezza circondato da rampe dal primo al quarto piano. Un grande lucernario a livello del soffitto illumina il vuoto. Con l'aiuto delle superfici bianche, filtra la luce naturale negli spazi espositivi senza finestre attraverso aperture geometriche nelle sue pareti.

Al piano seminterrato, l'area corrispondente alla volumetria a vista dell'edificio, con usi e circolazione simili ai piani superiori, si estende anche sotto la strada di accesso a nord-ovest, tra la collina e il museo e sotto una stretta fascia di collina, ospitando aree tecniche. L'illuminazione controllata, specifica per i diversi spazi espositivi, utilizza luci tubolari, sospese sia orizzontalmente che verticalmente a seconda dei casi. Le rampe che circondano il vuoto formano il percorso di circolazione principale del museo e forniscono l'accesso alle gallerie d'arte, che contengono una varietà di dipinti e sculture cinesi antichi e contemporanei. "Questa diversità di percorsi e l'interconnessione degli spazi rende questo piccolo edificio vasto all'interno", sostengono gli autori. Il museo è completato con un'area appartata nella parte superiore dell'edificio, arretrata rispetto al bordo del museo per creare un tetto nascosto con vista sul lago.

giovedì 24 dicembre 2020

 

Sono 586 le strutture alberghiere in vendita in Italia dopo lo scoppio della pandemia

Si trova a Venezia l'hotel in vendita più caro d'Italia / GtresRimane stabile l’offerta di immobili nel settore alberghiero dopo lo scoppio dell’emergenza covid, con 586 strutture in vendita, appena l’1% in meno rispetto a febbraio. È quanto risulta dall’analisi dei dati raccolti dall’Ufficio Studi di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.

Ci sono unità disponibili in tutte le regioni con l’offerta maggiore in Veneto (79), Toscana (76) e Lazio (71). Seguono Emilia-Romagna e Lombardia, rispettivamente con 67 e 54 hotel disponibili. Scendendo nella classifica nazionale troviamo Piemonte (46), Sicilia (34) e Trentino-Alto Adige (25). La maggior parte delle regioni presentano volumi di offerta che vanno dalle 19 unità di Friuli-Venezia Giulia e Liguria al fanalino di coda Molise, con una sola struttura disponibile. Se sommiamo gli importi richiesti dai proprietari il valore complessivo di questi immobili supera i 2 miliardi e trecento milioni di euro.

Nonostante il settore turistico-alberghiero viva uno dei momenti più difficili della storia recente a causa della crisi sanitaria, il numero di hotel alla ricerca di un nuovo proprietario è diminuito dalle 591 unità dello scorso febbraio, alle 586 di novembre.

Il calo maggiore dell’offerta spetta al Molise (-66,7%), davanti a Campania e Valle d’Aosta (entrambe -33,3%). Altre 7 regioni segnano variazioni che vanno dal -26,1% della Sicilia, al -10% della Lombardia. In controtendenza, l'offerta è cresciuta in 6 regioni, guidate da Liguria (26,7%) e Veneto (23,4%), davanti a Lazio (16,4%), Puglia (13,3%), Piemonte (12,2%) e Abruzzo (5,9%). In Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Basilicata il numero di strutture alberghiere disponibili è rimasto invariato.

La provincia di Roma è quella con il maggior numero di proprietà alberghiere in vendita: sono 59. Seguono Venezia (33), Milano (25), Rimini e Torino (entrambe con 22 unità), Siena (20), Trento (18), Lucca (17), Firenze e Padova, a chiudere la top ten delle province con la maggiore offerta di hotel: 16. Altre 5 province presentano un’offerta superiore alle 10 unità disponibili: Forlì-Cesena (13), Belluno (12), Brescia e Bologna (11 a testa) e Udine(10). Tutte sotto questa soglia il resto delle province italiane.

L'hotel più costoso in Italia si trova a Venezia. Si tratta di una struttura di tre piani, per 6.000 m2 costruiti, in vendita per 99 milioni di euro. Roma occupa la seconda piazza con un 5 stelle ubicato tra Piazza del Vaticano e il Colosseo, con 108 camere e 600 m2 di attico per una richiesta di 98 milioni. Sul terzo gradino del podio c’è Milano dove troviamo un edificio di 7 piani, con 170 camere, numerose sale meeting, due ristoranti, SPA e grande parco privato con piscina, in vendita per 55 milioni.

In Toscana, a Forte dei Marmi, troviamo un 4 stelle vista mare, con oltre 50 camere, ristorante e giardino, in vendita per 24 milioni. Il nostro viaggio tra gli hotel più costosi ci porta al Sud, a Polignano a Mare (BA), dove si trova un complesso alberghiero che si estende su un'area costiera di circa 10 ettari, che può essere acquistato per 22 milioni di euro.

L'elenco degli hotel più costosi in vendita in ciascuna regione:


redazione: Idealista