Cedolare secca su affitti
commerciali: ok del Governo
L’Esecutivo accoglie le
proposte di Confedilizia. Ora, si cerca di ridurre l’importo per i
canoni già contrattualizzati. In vista anche un abbattimento
dell’Imu.
C’è l’ok del Governo e in
particolare del presidente del Consiglio Giuseppe Conte
all’estensione della cedolare secca del 10%
sugli affitti commerciali. La conferma arriva ora dal
sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, che in una nota
diramata dall’Adnkronos dice: «Ringrazio il presidente Conte per
aver valutato positivamente la possibilità, che ho rappresentato nei
giorni scorsi, di estendere la cedolare secca agli affitti
commerciali».
Ora il sottosegretario spiega che
«stiamo studiando una modalità applicativa che possa consentire
anche una riduzione dell’importo degli affitti già
contrattualizzati». L’idea, aggiunge Villarosa, «nasce a
seguito di un ciclo di incontri con le imprese ed i rappresentanti
delle categorie interessate. Ringrazio Confedilizia per la fiducia
riposta e sono certo che la misura contribuirà a stimolare,
nuovamente, il settore immobiliare e tutti gli altri gravemente
colpiti dall’emergenza Covid-19».
Proprio Confedilizia, infatti, era
stata il fautore della proposta, avviando un confronto con il Governo
attraverso il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, che è
relatore del Decreto Rilancio. L’associazione della proprietà
edilizia auspica, come riferisce il suo presidente, Giorgio Spaziani
Testa, «un potenziamento del credito d’imposta del
60 per cento previsto dall’articolo 28 attraverso un incremento
delle mensilità interessate, attualmente circoscritte a marzo,
aprile e maggio».
Ma Confedilizia sollecita anche
l’emanazione di un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate «per
consentire la cessione del credito, in primis al
locatore». Per Spaziani Testa, la via maestra per la ripresa delle
attività economiche «è prevedere una cedolare secca per
tutti i contratti di locazione ad uso non abitativo. In alternativa,
potrebbe essere introdotta – in analogia con quanto efficacemente
in essere per gli affitti abitativi ‘concordati’ – una cedolare
del 10 per cento, accompagnata da un abbattimento del
25 per cento dell’Imu, in caso di riduzione del canone del
20-25 per cento rispetto a quello previsto in contratto».
Proprio quest’ultima è la strada
seguita dal Governo: «Oltre alla cancellazione dell’Irap,
escludiamo, almeno per l’intero 2020, il pagamento dell’Imu
sui capannoni ed estendiamo la cedolare
secca agli affitti commerciali», scrive su
Facebook il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia (M5S). Per
la cedolare è stimato un intervento pari a 160 milioni di euro,
mentre per l’Imu ammonterebbe a circa 4 miliardi.
Ora, Confedilizia commenta così
l’esito della vicenda: «L’annuncio, da parte dei sottosegretari
Villarosa e Sibilia, dell’intenzione del Governo di estendere la
cedolare secca agli affitti commerciali, è una buona notizia. È
quanto abbiamo chiesto al presidente del Consiglio Conte in occasione
degli Stati generali, ricevendo un primo riscontro positivo dal
ministro Gualtieri al termine della riunione».
«Vedremo – si legge ancora- in quale
forma l’Esecutivo intenderà introdurre questa misura, anche se la
somma che sarebbe stato previsto di stanziare non pare rilevante.
Quel che è certo è che per salvare le attività commerciali è
indispensabile ridurre la tassazione sulle locazioni per
i contratti in corso. Quanto all’Imu, auspichiamo che
l’intervento preannunciato dai due sottosegretari sia il più
possibile esteso e non limitato a specifici settori».
Secondo le proposte in atto, infatti,
la misura non sarebbe generalizzata, ma circoscritta alle attività
turistico-alberghiere, a quelle degli eventi e dello spettacolo, del
commercio e della produzione agricola e industriale, lasciando fuori
alcuni settori, come quello dei servizi.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena
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