Il 2016 per l'Italia è stato un anno di crescita al di sotto delle attese (+0,8%, ben lontano dal +1,4% previsto a inizio anno), eccezion fatta per le costruzioni, che invece hanno registrato una decisa crescita della fiducia in questo comparto. Analizzando i dati Cresime, note particolarmente positive arrivano dagli investimenti in costruzioni, in particolare nell'ambito di nuove costruzioni non residenziali private. Il residenziale è atteso in crescita solo a partire dall'anno prossimo, mentre nel 2017 le opere pubbliche dovrebbero riprendersi, grazie ai cantieri banditi negli scorsi mesi. Altro segnale positivo, per le aziende del compatto delle costruzioni, è la riduzione del ricorso alla cassa integrazione, passato da 70 milioni di ore autorizzate a 47 milioni (-34%).
Tuttavia il calo degli occupati rende il quadro difficilmente stabile e suscettibile di cambiamenti nei prossimi mesi. Il valore della produzione del mercato delle costruzioni, nel 2016, (stime fonte Cresme) è stato di 166,2 miliardi di euro, contro i 165,5 miliardi del 2015. Il 73,1% sono derivati da manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente, mentre le nuove costruzioni ora rappresentano il 26% del totale (43 miliardi di euro).
Il Cresme stima un aumento degli investimenti complessivi in costruzioni pari a +0,9%. L'edilizia residenziale nuova vale 13,8 miliardi di euro (quota del 8,3% del totale, in calo), mentre l'edilizia non residenziale nuova segna una ripresa, passando dai 10,4 miliardi del 2015 ai 10,9 miliardi del 2016. Le opere del genio civile salgono a 26,2 miliardi di euro (contro i 24,6 miliardi dell'arino precedente) con le nuove opere che, coi loro 14 miliardi di euro, superano per la prima volta la nuova edilizia residenziale.
La manutenzione straordinaria passa dagli 82,7 miliardi dì euro del 2015 agli 85,7 miliardi del 2016, mentre quella ordinaria ora è pari a 36,2 miliardi di euro (erano 35,9 miliardi nel 2015) e vale come l'84% dell'intero mercato delle costruzioni nuove. Nel 2016, quindi, sono la manutenzione residenziale (+4%) e la nuova edilizia non residenziale (+3,8%) a trainare il mercato edilizio italiano. L'edilizia non residenziale pubblica rallenta e l'aumento delle opere di genio civile (+2,7%) si dimezza rispetto al 2015 (+5,6%). Nessun segnale positivo arriva dall'edilizia residenziale di nuova costruzione (-9,3% nel 2015 e -4,4% nel 2016).
Per quanto riguarda le previsioni, nel prossimo quadriennio gli investimenti in costruzioni sono attesi in crescita di oltre il 13%: il comparto più dinamico sarà quello delle opere pubbliche (+21 % nel nuovo e +27% nelle ristrutturazioni), mentre l'edilizia residenziale nuova inizierà a riprendersi quest'anno fino ad accumulare un +14%, anche se rispetto al periodo pre-crisi il mercato avrà perso oltre il 65% del valore.
Fonte: Cresme
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