Caparra
Penitenziale
La caparra
penitenziale [1] presenta
una differenza
rispetto
alla più conosciuta
caparra confirmatoria.
Mentre nella caparra
cofirmataria difatti si tutela l’inadempimento di uno dei due
contraenti, nel caso della caparra penitenziale il corrispettivo
è finalizzato a garantire la facoltà
di recesso dal
rapporto anche in
maniera unilaterale,
anche in assenza cioè dell’accordo dell’altra parte [2].
Quando si
usa la caparra penitenziale?
Nella pratica la
caparra penitenziale si utilizza quando le due parti
vogliono concordare
sin da subito sulla
possibilità di poter recedere dal contratto, sapendo sin dal
principio quanto
costerà questa scelta.
Se ad esempio nella
cessione di un immobile, tra un compratore ed un venditore si prevede
una caparra penitenziale, il compratore sa che versando una
certa somma potrà recedere unilateralmente dal contratto entro
una certa data. Si presentano quindi 3 condizioni:
- Se l’acquirente non recede il prezzo della caparra sarà decurtato dal prezzo di acquisto;
- Se l’acquirente recede perderà la caparra penitenziale;
- Se il venditore recede allora l’acquirente potrà richiedere il doppio della caparra versata.
Mentre, come abbiamo
descritto, da un punto di vista operativo non vi sono grandi
differenze tra la caparra penitenziale e la caparra
confirmatoria, una vera e profonda distinzione esiste negli effetti
che i due istituti generano: in caso di caparra penitenziale,
la parte
adempiente,
difatti, non
ha facoltà di richiedere né il maggior danno, né l’esecuzione
del contratto.
note
[1] art.
1386 cod.civ.
[2] Cass.
Sent. n. 6577/1988.
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