Stop ai canoni di locazione durante il lockdown di
un esercizio commerciale:
Lo ha stabilito il tribunale di Bologna con un
provvedimento d’urgenza. Un caso analogo anche a Venezia.
Un
negozio rimasto chiuso per il lockdown stabilito durante l’emergenza
Coronavirus non deve pagare l’affitto per il locale in cui esercita
l’attività: lo ha stabilito il tribunale di Bologna [1] con un
provvedimento d’urgenza emesso in favore di un centro fitness ed
estetico.
La
società titolare si era rivolta ai giudici rappresentando
l’impossibilità di versare i canoni di locazione per il periodo da
aprile a luglio 2020 proprio a causa della forzata inattività: le misure
restrittive avevano ordinato la chiusura del centro dal 24 febbraio
scorso e la riapertura programmata avverrà non prima del 18 giugno.
A
connotare l’urgenza di provvedere, accelerando l’iter della decisione
giudiziale, c’era la necessità di bloccare l’incasso di alcuni assegni
bancari che erano stati rilasciati al locatore in garanzia del pagamento
dei canoni: se questi titoli fossero stati messi all’incasso dal
proprietario dei locali, si sarebbe registrato il difetto di provvista
sul conto e l’emittente sarebbe stata segnalata al Cai, la Centrale di
Allarme Interbancario, con conseguenze pregiudizievoli a suo carico.
Inoltre,
l”inquilina ha rappresentato la pendenza di concrete trattative con il
proprietario per concordare una temporanea riduzione del canone.
Così
il giudice ha deciso inaudita altera parte, cioè emanando il suo
provvedimento – con il quale ha ordinato di non mettere all’incasso gli
assegni dati in garanzia del pagamento dei canoni – sulla base della
versione sostenuta dalla sola parte ricorrente e senza sentire, per il
momento, il proprietario in contraddittorio.
Il
decreto ora emesso dal tribunale è però provvisorio e potrà essere
confermato, oppure revocato, con una successiva ordinanza, che stavolta
il tribunale adotterà soltanto dopo aver ascoltato le ragioni della
controparte. In questa prossima fase, quindi, il proprietario potrà
formulare e spiegare la sua eventuale opposizione al provvedimento
adottato d’urgenza che gli impedisce di incassare i canoni.
La
pronuncia odierna dei giudici bolognesi fa il paio con quella adottata
pochi giorni fa dal tribunale di Venezia in una vicenda molto simile: in
quel caso il provvedimento era stato emesso d’urgenza e in assenza di
contraddittorio con la controparte per il concreto e imminente pericolo
di incasso di una garanzia fideiussoria rilasciata dalla banca in favore
del proprietario.
Si
moltiplicano, dunque, i provvedimenti in favore del locatario che
dicono, sia pur provvisoriamente, stop al pagamento dei canoni di
locazione per le attività imprenditoriali e commerciali durante i
periodi di lockdown e dunque di forzata chiusura per un periodo di tempo
apprezzabile e non dovuto alla volontà delle parti ma esclusivamente
per effetto dei Decreti emanati nel periodo emergenziale.
Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena
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