venerdì 28 agosto 2015

Abolizione Tasi e Imu agricola nella manovra di settembre, costo e programma

Abolizione Tasi e Imu agricola nella manovra di settembre, costo e programma

Sarà una manovra da 25 miliardi di euro quella che il governo si appresta a varare per il 2016. Gli obiettivi che l’esecutivo intende raggiungere sono molteplici, a cominciare dall’abolizione della Tasi sulla prima casa, dell’Imu agricola e di quella sui macchinari industriali imbullonati al suolo, per un valore che si aggira tra i 4,2 e i 4,3 miliardi annui.
La cancellazione della Tasi sulla prima casa, dell’Imu agricola e di quella sui macchinari industriali imbullonati al suolo rientra nel piano di riduzione delle tasse annunciato lo scorso luglio dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi
. “Nel 2016 – ha detto il premier - il piano prevede l’eliminazione della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati”. Una mossa con la quale il capo del governo punta a liberare la prima casa dalla tassazione.
Ma come fare? E’ probabile che la Tasi venga abolita con criteri selettivi, in modo da rendere più ampio il bacino delle case di lusso che resterebbero soggette all’imposta. Si parla poi della creazione di una “local tax” a partire dal 2016, che però potrebbe essere rimodulata rispetto a quanto previsto inizialmente.
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giovedì 27 agosto 2015

Tassa sui condizionatori, libretto di impianto e rapporto di controllo. Facciamo chiarezza


Tassa sui condizionatori, libretto di impianto e rapporto di controllo. Facciamo chiarezza

“Tassa sui condizionatori”, facciamo chiarezza su chi deve pagarla, chi deve possedere il libretto di impianto e chi deve effettuare i controlli di efficienza energetica

Ha destato molte preoccupazioni la notizia diffusa dai media nei giorni scorsi, secondo cui il Governo avrebbe introdotto una nuova tassa sui condizionatori.
Prontamente è arrivata la smentita del Ministero dello Sviluppo economico che ha diffuso una nota in cui chiarisce l’esatta portata del nuovo provvedimento.
Si tratta di una novità che è stata introdotta in Italia già nel 2014 in adeguamento alle norme europee sulla tutela dell’ambiente e che comporta l’obbligo, per i possessori di impianti climatizzazione estiva (tra cui i classici condizionatori) con potenza superiore a 12 kW, di sottoporli a controlli periodici.
I proprietari che non si adeguano sono puniti con multe da 500 a 3.000 euro.
Da sottolineare, innanzitutto, che l’obbligo non riguarda tutti i condizionatori: un impianto domestico difficilmente supera i 3 kW.
Di seguito cerchiamo di chiarire la questione che ha generato grande confusione tra libretto di impianto, rapporto di controllo e tassa sui condizionatori.

Tassa condizionatori, libretto di impianto e controlli periodici

Occorre fare alcune precisazioni, visto alcuni fraintendimenti che si stanno generando.
Il libretto d’impianto è obbligatorio per ogni impianto termico.
Pertanto è fondamentale fare riferimento alla definizione di “impianto termico” che nel tempo ha subito vari cambiamenti.
Secondo la versione attualmente in vigore, il D.Lgs. 192/05 (come modificato dalla Legge 90/2013) definisce impianto termico:
  • impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo.Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento.
    Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW.
    Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”
Pertanto, stando alla definizione di impianto termico e al DM 10 febbraio 2014, tutti i condizionatori per la climatizzazione estiva devono essere dotati di libretto di impianto.
Discorso diverso è per i controlli periodici di efficienza energetica (D.P.R. 74/2013).
I controlli periodici di efficienza energetica sono controlli che attestano il grado di efficienza degli impianti e sono obbligatori su impianti di climatizzazione invernale di potenza utile nominale uguale o maggiore a 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza utile nominale uguale o maggiore a 12 kW.
I rapporti di controllo devono essere compilati in occasione degli interventi di manutenzione – secondo quanto disposto dalle istruzioni tecniche per l’uso e la manutenzione delle macchine – oppure durante interventi di riparazione e manutenzione straordinaria.
Occorre comunque rispettare per gli impianti di climatizzazione estiva la periodicità di trasmissione del rapporto di controllo:
  • ogni 4 anni per impianti di potenza compresa fra 12 kW e 100 kW
  • ogni 2 anni per impianti con potenza superiore a 100 kW
L’operatore tecnico avrà l’obbligo di rilasciare al cliente il cosiddetto rapporto di efficienza energetica e di trasmetterlo al catasto regionale di competenza secondo le scadenze temporali previste dal decreto per tipologia di impianto.
In definitiva, per gli impianti di climatizzazione estiva con potenza inferiore a 12 kW non vanno rilasciati i rapporti di controllo di efficienza energetica, ma il libretto di impianto è comunque necessario.

mercoledì 26 agosto 2015

Tassazione immobili, Confedilizia: “In Italia è 2 volte la media Ue”

Tassazione immobili, Confedilizia: “In Italia è 2 volte la media Ue”

In attesa di un effettivo e decisivo intervento del governo, ancora cattive notizie sul fronte della tassazione sugli immobili in Italia. Secondo quanto evidenziato da Confedilizia, il livello nel nostro Paese è più che doppio sia rispetto alla media dei Paesi europei sia rispetto alla media dei Paesi Ocse.
Confedilizia ha spiegato che nel 2014 il gettito di Imu e Tasi è stato di circa 25 miliardi di euro, cui bisogna aggiungere quello dell’imposta di scopo (che è un’addizionale all’Imu). Fino al 2011 il gettito dell’Ici era stato di circa 9 miliardi di euro. Le imposte locali sugli immobili si sono, pertanto, quasi triplicate e i proprietari pagano ormai 16 miliardi di euro in più ogni anno.
L’associaizone ha poi sottolineato che il carico di imposte patrimoniali (Imu e Tasi), nel quadriennio 2012-2015, può stimarsi in 94 miliardi di euro, mentre la tassazione patrimoniale sugli immobili è pari a più del 60% del totale.
Oltre alle imposte di natura patrimoniale, la proprietà immobiliare paga ogni anno almeno altri 20 miliardi circa di altri tributi come Irpef, addizionale regionale Irpef, addizionale comunale Irpef, Ires, Irap, imposta di registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali, imposta di bollo, imposta sulle successioni e sulle donazioni, tassa sui rifiuti, tributo provinciale per l’ambiente, contributi ai Consorzi di bonifica, tassa occupazione spazi pubblici.

 

martedì 25 agosto 2015

Mutui, +35% nel primo trimestre 2015



Mutui, +35% nel primo trimestre 2015

La Banca d’Italia conferma che le banche hanno ripreso a dare i mutui. Il bollettino statistico di fine giugno evidenzia che nel primo trimestre 2015 sono stati erogati alle famiglie 7,072 milioni di finanziamenti finalizzati all’acquisto della casa, con un incremento del 35% rispetto al medesimo periodo del 2014. Il dato è sicuramente molto positivo anche se è meno eclatante di quanto sembri se lo si legge con attenzione; innanzitutto perché è più basso in misura significativa se confrontato al +50% che per lo stesso periodo era stato segnalato dall’Abi. Inoltre sia i dati dell’istituto di vigilanza sia quelli dell’associazione bancaria, che peraltro elabora dati su base campionaria, non distinguono tra mutui concessi ex novo e surroghe. E che queste ultime abbiamo un peso decisivo lo dice indirettamente sempre la Banca d’Italia, con il dato sulla consistenza dei mutui. Si tratta della cifra che in totale le famiglie debitrici dovrebbero rimborsare se chiudessero il finanziamento; questi dati vengono forniti ogni mese e sono aggiornati a tutto aprile, ma consideriamo quelli del mese precedente per un confronto omogeneo con i numeri delle erogazioni: a fine marzo 2015 le banche vantavano crediti per finanziamenti immobiliari alle famiglie di durata superiore ai cinque anni per 357 miliardi di euro, mentre alla fine di marzo 2014 la consistenza era di 2,2 miliardi superiore.
(Il Corriere Della Sera, Gino Pagliuca – www.corriere.it)

lunedì 24 agosto 2015

Costruzioni, la ripresa è lontana: giù imprese, occupati e compravendite



Costruzioni, la ripresa è lontana: giù imprese, occupati e compravendite

La crisi non abbandona il settore delle costruzioni: ad aprile l’indice di attività dell’edilizia segna una flessione del 3,3% su base annua, gli investimenti sono diminuiti del 2,2% rispetto al primo trimestre del 2014 e il valore aggiunto è calato dell’1,6%. Negativo anche il valore delle compravendite immobiliari che nei primi tre mesi dell’anno registrano una diminuzione del 3,4%. A rilevare l’impatto della crisi sull’edilizia e ad indicare le possibili strade per attenuare le difficoltà di imprese e lavoratori è un rapporto di Confartigianato presentato oggi in occasione dell’Assemblea di Aanepa Confartigianato Edilizia, guidata dal presidente Arnaldo Redaelli. Dal rapporto emerge un quadro a tinte fosche, costellato da segni negativi per quanto riguarda le imprese e l’occupazione: nel primo trimestre 2015 il numero delle aziende di costruzioni è calato dell’1,4% e gli occupati hanno visto una diminuzione dell’1,2%. Complessivamente da marzo 2008 a marzo 2015 le costruzioni hanno perso un quarto della forza lavoro, pari a 460.400 occupati in meno, di cui 87.053 imprenditori e 373.374 lavoratori dipendenti.
(La Repubblica, Redazione – www.repubblica.it)

sabato 22 agosto 2015

Casa, perde oltre 1 miliardo di valore ma le tasse salgono di un terzo



Casa, perde oltre 1 miliardo di valore ma le tasse salgono di un terzo


Da "casa dolce casa" a "cara e povera casa": secondo l’Ufficio studi della Cgia, in questi ultimi 5 anni il valore economico degli immobili è crollato di circa 1.200 miliardi di euro (-14,2 per cento), ma nel contempo le tasse sono salite in misura esponenziale: + 31,2 per cento. In termini assoluti, il carico fiscale sul mattone è aumentato di ben 12,3 miliardi di euro: se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi di euro, nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi. Intanto, anche in questa prima parte di 2015, il valore continua a scendere, come ha mostrato l'Istat. "Siamo meno ricchi, ma paghiamo di più – sintetizza il segretario Giuseppe Bortolussi -: due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a spingere il settore dell'edilizia nella crisi più pesante mai registrata negli ultimi 70 anni".
(La Repubblica, Redazione – www.repubblica.it)

venerdì 21 agosto 2015

Morosità e manutenzione le insidie del rent to buy



Morosità e manutenzione le insidie del rent to buy

La formula del rent to buy (affitto con riscatto) per gli immobili piace sempre di più perché è un pratico sistema che consente a chi vuole acquistare una casa di cominciare a condurla in locazione versando un canone comprensivo di una quota che vale come acconto sul prezzo di vendita. Quest’ultimo da subito viene determinato in modo immutabile. Ma può nascondere qualche insidia che è bene affrontare fin dalla stesura del contratto.
La formula contrattuale. Il rent to buy è un nuovo tipo di “patto” in cui si fondono un contratto di locazione e un preliminare di vendita di un immobile. Si formalizza con la sottoscrizione di un contratto che ha trovato specifico riconoscimento con il Dl 133/2014 (il cosiddetto decreto Sblocca Italia) convertito nella legge 164/2014. Si tratta, secondo la definizione di legge, del “contratto di godimento in funzione della successiva alienazione del bene”, da stipularsi per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e da trascriversi nei registri immobiliari con efficacia sino a dieci anni, termine quest’ultimo entro il quale, sotto pena di perdita di ogni effetto della trascrizione stessa, deve intervenire l’atto definitivo di compravendita dell’immobile. Nel caso di inadempimento del concedente, ferma la possibilità per il promissario acquirente di ottenere una sentenza sostitutiva del rogito (articolo 2932 del Codice civile), questi deve restituire la parte dei canoni imputata al corrispettivo, più gli interessi legali. La vera criticità sorge però quando è il conduttore-promissario acquirente a non rispettare i patti e ad interrompere il versamento dei canoni per un numero minimo determinato dalle parti e comunque non inferiore a 1/20 del loro complessivo ammontare. In questo caso, l’immobile deve essere immediatamente rilasciato, con diritto del concedente a trattenere, a titolo di indennità, quanto versatogli. Ed è proprio la liberazione del bene che può penalizzare il promissario venditore, vuoi per i tempi di rilascio e vuoi per lo stato manutentivo in cui è rilasciato.
(Augusto Cirla)

giovedì 20 agosto 2015

-0,1% la variazione annuale dell'indice ISTAT del mese di luglio 2015



-0,1% la variazione annuale dell'indice ISTAT del mese di luglio 2015


Indice Nazionale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (senza tabacchi)

Mese luglio 2015
Il numero indice per il mese di luglio (base 2010=100) è pari a: 107,2
Principali variazioni rispetto al mese di giugno 2015
variazione mensile per il periodo giugno 2015 - luglio 2015: -0,1%
variazione annuale per il periodo luglio 2014 - luglio 2015: -0,1%
variazione biennale per il periodo luglio 2013 - luglio 2015: 0,0%
Prossimo comunicato relativo all'indice di agosto 2015: 14 settembre 2015