venerdì 21 agosto 2015

Morosità e manutenzione le insidie del rent to buy



Morosità e manutenzione le insidie del rent to buy

La formula del rent to buy (affitto con riscatto) per gli immobili piace sempre di più perché è un pratico sistema che consente a chi vuole acquistare una casa di cominciare a condurla in locazione versando un canone comprensivo di una quota che vale come acconto sul prezzo di vendita. Quest’ultimo da subito viene determinato in modo immutabile. Ma può nascondere qualche insidia che è bene affrontare fin dalla stesura del contratto.
La formula contrattuale. Il rent to buy è un nuovo tipo di “patto” in cui si fondono un contratto di locazione e un preliminare di vendita di un immobile. Si formalizza con la sottoscrizione di un contratto che ha trovato specifico riconoscimento con il Dl 133/2014 (il cosiddetto decreto Sblocca Italia) convertito nella legge 164/2014. Si tratta, secondo la definizione di legge, del “contratto di godimento in funzione della successiva alienazione del bene”, da stipularsi per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e da trascriversi nei registri immobiliari con efficacia sino a dieci anni, termine quest’ultimo entro il quale, sotto pena di perdita di ogni effetto della trascrizione stessa, deve intervenire l’atto definitivo di compravendita dell’immobile. Nel caso di inadempimento del concedente, ferma la possibilità per il promissario acquirente di ottenere una sentenza sostitutiva del rogito (articolo 2932 del Codice civile), questi deve restituire la parte dei canoni imputata al corrispettivo, più gli interessi legali. La vera criticità sorge però quando è il conduttore-promissario acquirente a non rispettare i patti e ad interrompere il versamento dei canoni per un numero minimo determinato dalle parti e comunque non inferiore a 1/20 del loro complessivo ammontare. In questo caso, l’immobile deve essere immediatamente rilasciato, con diritto del concedente a trattenere, a titolo di indennità, quanto versatogli. Ed è proprio la liberazione del bene che può penalizzare il promissario venditore, vuoi per i tempi di rilascio e vuoi per lo stato manutentivo in cui è rilasciato.
(Augusto Cirla)

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