domenica 20 novembre 2022

Superbonus in 10 anni. Meglio o peggio?

 

Superbonus in 10 anni?

Superbonus in 10 anni. Meglio o peggio?

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Cessione del credito e sconto in fattura potranno avere una vita più longeva: 10 anni anziché in 4 anni

Dopo una settimana esatta dall’approvazione in consiglio dei ministri, il dl aiuti quater è prossimo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Pima di scoprire nel dettaglio cosa prevede la nuova modifica alla bozza, ti suggerisco un software per la gestione della pratica Superbonus gratis per 30 giorni e una guida PDF sui bonus edilizia. Questo strumento ti consentirà di fare:

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Dl aiuti quater

Il consiglio dei ministri del 10 novembre 2022 ha approvato il decreto aiuti quater, che sfrutta i fondi certificati dalla Nadef (nota di aggiornamento di economia e finanza) per sostenere e rilanciare il Paese.

Ricordiamo che la bozza contiene svariate misure tra cui l’innalzamento della soglia del fringe benefit, energia elettrica, gas naturale, rimodulazione del Superbonus. In virtù di ciò, la maxi detrazione che ha ridato vita al comparto dell’edilizia ha trovato un trattamento particolare, focalizzando l’attenzione sui condomini e unifamiliari, modificando sostanzialmente il comma 8-bis dell’art. 119 del dl 34/2020 (a tal riguardo, ti rimando all’articolo pubblicato in precedenza “Superbonus: proroga unifamiliari e condomini al 90%” per scoprire tutte le novità introdotte).

Superbonus CENSIS

Il CENSIS, secondo i dati rilasciati da ENEA,  ha stimato che i 55 miliardi di euro di investimenti certificati per il periodo che va da agosto 2020 a ottobre 2022 legati all’utilizzo dell’ecobonus hanno portato 79,7 miliardi di euro (effetto diretto) al mondo delle costruzioni, dove si vanno a sommare anche 36 miliardi di euro di produzione attivata in altri settori del sistema economico connesso alle componenti dell’indotto (effetto indiretto), per un totale di almeno 115 miliardi di euro.

Sulla base di questi dati è doveroso ricordare che il Superbonus è nato in un periodo storico per la nostra nazione, dove l’incertezza e la paura la facevano da padroni. Quella stessa incertezza che si è dovuta trasformare in un’occasione per rilanciare il comparto edilizio e non solo.

Ricordiamo che nel corso degli anni la detrazione ha subito svariate modifiche tra cui anche l’art. 119 del dl 34/2020Il comma 1 presente nell’articolo 119 applicava che la detrazione nella misura del 110% per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, “sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022”, dovevano essere utilizzate in 5 quote annuali di pari importo da ripartire in 5 anni. Lo scorso anno, con la legge di Bilancio 2022, il periodo di fruizione della detrazione è passato da 5 a 4 anni per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022.

Superbonus: cessione del credito in 10 anni

La bozza del decreto aiuti modifica il periodo di detrazione in caso di opzione, rendendo facoltativa la scelta del cessionario.

In particolare, in caso di cessione del credito o sconto in fattura, il cessionario può decidere di ripartire la detrazione in 10 anni in luogo di 4 anni. L’Agenzia delle Entrate può definire ulteriori modalità attuative al riguardo.

In definitiva, meglio o peggio?

Detrazione in 10 anni piuttosto che in 4: meglio o peggio? Bella domanda! “Ai posteri l’ardua sentenza“.

Solo gli effetti prodotti da questa modifica potranno realmente chiarire se sarà stata una misura valida o meno. In realtà, ad una prima analisi veloce, in molti non ritengono che dovrebbe cambiare tanto in positivo; certamente, se c’è capienza, è molto più appetibile una detrazione in 4 anni piuttosto che in 10. Probabilmente, la detrazione sarebbe potuta essere più utile in caso di utilizzo diretto, in luogo di opzione: in quel caso, infatti, ci sarebbe stata maggiore capienza da parte del contribuente, che avrebbe potuto decidere di sfruttare in maniera diretta il beneficio completo, senza necessità di cederlo a terzi.

Sblocco dei crediti?

Considerare l’allungamento a 10 anni come uno sblocco della cessione del credito è certamente molto ottimistico.

Vedremo come reagirà il mercato dei crediti, tuttavia, come da molti sostenuto, il vero modo per rimettere in piedi una situazione in fase di stallo da ormai molti mesi potrebbe essere quella di non limitare il numero di cessioni. Certamente occorrerebbe avere controlli serrati sulla prima cessione, in modo da individuare compiutamente eventuali operazioni fraudolente, ma non limitare la circolabilità dei crediti e la loro appetibilità. Sarebbe importante anche intervenire in maniera opportuna sulle responsabilità del cessionario.

 In parole povere: controlli serratissimi sulla prima cessione e non sulle successive!

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