La slot machine del Superbonus
/di Alfonso RomaIl governo studia soluzioni per sbloccare una volta per tutte le cessioni dei crediti fiscali
La maxi detrazione che da più di 2 anni ha ridato vita al comparto edilizio nell’ultimo periodo sta vivendo un periodo non roseo. In questi anni ci siamo abituati ai vari stop and go della detrazione (per ricordarli tutti non basterebbe un intero webinar).
Dopo l’addio di numerosi istituti di credito, anche Poste Italiane (la seconda volta quest’anno) nella mattinata di lunedì 7 novembre 2022 ha annunciato ai propri correntisti la “temporanea sospensione del servizio” riguardante l’acquisto dei crediti fiscali inerenti ai bonus edilizi, portando con sé un ulteriore blocco.
Intanto si prova a cercare delle risposte sul perché si è arrivati a questo, ma in realtà l’unica cosa che potrebbe ridare una nuova vita alla detrazione e ai tecnici del settore edilizio sarebbe soltanto delle risposte certe da parte del governo. Al riguardo sembrerebbe che l’esecutivo stia cercando di venirne a capo con un provvedimento per sbloccare la cessione dei crediti.
Prima di addentrarci all’interno dell’articolo , ti suggerisco un software per la gestione della pratica Superbonus gratis per 30 giorni e una guida PDF sui bonus edilizia. Questo strumento ti consentirà di fare:
- check list superbonus 110 e gestione documentale;
- piani di sicurezza;
- compilazione automatica dei documenti;
- archiviazione e condivisione sul cloud;
- ecc.
Le misure previste dal Governo
Secondo i dati forniti dall’ENEA, sembrerebbe non arrestarsi la maratona al Superbonus del 110%. L’esecutivo starebbe cercando soluzioni al fine di ridare nuova vita alla macchina delle cessioni dei crediti, in modo da aiutare migliaia di imprese, tecnici e famiglie che in questo momento storico vivono nell’incertezza.
Come abbiamo annunciato anche in uno dei nostri articoli pubblicati nei giorni scorsi, la nuova maggioranza avrebbe l’intenzione di sgonfiare leggermente l’agevolazione con una percentuale inferiore – forse pari a 90% – dal 2023, sia per i condomini che unifamiliari. In quest’ultimo caso si farebbe riferimento al limite reddito (15 mila euro). È doveroso ricordare che la soglia potrebbe salire in base al numero dei componenti familiari introducendo così per la pima volta il quoziente familiare, fortemente voluto dalla nuova maggioranza.
Il sottosegretario dell’economia Federico Freni, in un’intervento al convegno dei giovani imprenditori dell’ANCE, ha affermato che il governo è consapevole dei dubbi del settore bancario sulla piena capacità di assorbimento di tutti i crediti fiscali, spiegando inoltre che si starebbe pensando “all’ampliamento del periodo di assorbimento”.
In altre parole si potrà scontare il credito non più in “5 anni ma in 7 o 8 anni” e si starebbe ipotizzando anche all’applicazione di “coefficienti di compensazione che consentano al settore bancario di ricominciare a comprare, senza ampliare la durata temporale”.
Secondo fonti di stampa sembrerebbe che il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, sia al lavoro per sbloccare le cessioni bloccate (che ammontano a quasi 6 miliardi di euro) e di escludere la responsabilità penale per indebita compensazione in caso di assenza o estraneità da una frode, agendo così alla base delle possibili contestazioni di reati tributari su cui poi scattano i sequestri, che non si possono più sbloccare.
Dati ENEA
Nel frattempo, l’Enea ha diffuso la situazione degli incentivi riconosciuti agli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici. Secondo i rapporti forniti dall’ENEA al 31 novembre 2022 sono stati avviati 326.819 cantieri sul Superbonus per un totale degli investimenti ammessi all’agevolazione oltre a 55 miliardi di euro, mentre le detrazioni totali dello Stato previste a fine lavori ammontano complessivamente sui 60,5 miliardi di euro. Entrando più nello specifico e suddividendo questi dati per categoria si evince che:
- 40.522 condomini per un totale di investimento pari a 24,10 miliardi di euro, con un totale di lavori realizzati pari al 67,8%;
- 191.031 edifici unifamiliari per un totale di investimenti pari a 21,6 miliardi di euro, con un totale di lavori realizzati 69,4%;
- 95.230 unità immobiliari indipendenti per un totale di investimento complessivo di 9,4 miliardi, con un totale di lavori realizzati pari a 75,6%.
Nessun commento:
Posta un commento