domenica 6 novembre 2022

Superbonus: dal 2023 al 90%?

 

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Superbonus: dal 2023 al 90%?

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Secondo nuove fonti il Superbonus 110% dal 2023 potrebbe scendere al 90% per condomini ed edifici unifamiliari, ma a certe regole

Oggi pomeriggio il ministro Giorgietti presenterà al Consiglio dei Ministri la nota al documento Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza).

Ci potrebbe essere spazio anche il Superbonus e un nuovo aiuto per le famiglie in tema di caro energia. Il Governo Meloni, infatti, avrebbe intenzione di sbloccare le risorse per il prossimo decreto bollette e secondo fonti di stampa le risorse complessive ammonterebbero tra i 15 e 18 miliardi di euro per cercare appunto di sbloccare il prossimo decreto bollette.

Prima di parlare delle novità che potrebbero esserci nei prossimi mesi, ti suggerisco un software per la gestione della pratica Superbonus gratis per 30 giorni e una guida PDF sui bonus edilizia. Questo strumento ti consentirà di fare:

  • check list superbonus 110 e gestione documentale;
  • piani di sicurezza;
  • compilazione automatica dei documenti;
  • archiviazione e condivisione sul cloud;
  • ecc.

Superbonus 90%?

In questi ultimi giorni abbiamo focalizzato la nostra attenzione sul Superbonus (dando anche i numeri) e, in particolare, su cosa introdurrà in merito la prossima Manovra con la legge di Bilancio 2023.

Come sappiamo il Governo Meloni sembrerebbe intenzionato a mantenere attiva la maxi detrazione, sebbene rimodulata, diminuendo la percentuale.

Ad oggi, secondo fonti di stampa, il Superbonus verrebbe rimodulato nel seguente modo:

  • 90% dal 2023 per i condomini;
  • 90% per edifici unifamiliari per il 2023 (a patto che verranno utilizzate come prima casa).

Le novità per le unifamiliari

Grandi novità riguarderebbero gli edifici unifamiliari, che con affanno stanno cercando di ultimare i lavori entro la scadenza del 31 dicembre 2022.

Due le novità più importanti: la prima riguarderebbe la detrazione del 90% per il 2023, mentre la seconda novità (quella più importante) riguarderebbe il quoziente del reddito familiare (ancora da fissare).

Il quoziente familiare, fortemente voluto dalla maggioranza del centro destra, verrà calcolato basandosi sul reddito familiare diviso per il numero di componenti, corretti per una scala di equivalenza. In questo modo “ci si avvicinerebbe a una maggiore equità rispetto all’Isee”.

Inoltre, coloro che vorranno usufruire della detrazione dovranno attestare che gli edifici unifamiliari oggetto dell’agevolazione saranno utilizzati come “prima casa“.

 

Ricordiamo, comunque, che l’esame parlamentare avrà potere di cambiare l’aliquota che andrà stabilita nelle prossime settimane. Rimaniamo in attesa di maggiori conferme da parte del Governo.

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