venerdì 2 ottobre 2020

Cambio di rotta sul fronte dell'esenzione Imu per i coniugi residenti in Comuni diversi

 

Cambio di rotta sul fronte dell'esenzione Imu per i coniugi residenti in Comuni diversi

La tesi della Cassazione




Con l'ordinanza 20140, la Cassazione è intervenuta in materia di esenzione Imu per i coniugi residenti in Comuni diversi. Una questione trattata più volte, ma che adesso prende una piega diversa. Vediamo quanto stabilito.

La Cassazione ha affermato che l'esenzione Imu per la prima casa non spetta a entrambi i coniugi anche se vivono in Comuni diversi, sottolineando che il cambio di residenza per esigenze lavorative non giustifica il beneficio fiscale.

La Cassazione, con la sua ordinanza del del 24 settembre 2020, ha evidenziato che, per quanto riguarda la stessa unità immobiliare, è necessario che il possessore e il suo nucleo familiare vi dimorino stabilimente e vi risiedano anagraficamente

Non è possibile l'esenzione giustificata da esigenze lavorative anche se gli immobili in cui viene fissata la residenza dei coniugi si trovano in Comuni diversi. Solo la separazione legale permette ai coniugi di fruire del beneficio fiscale. Per poter beneficiare dell'esenzione Imu è dunque necessario che l'intero nucleo familiare dimori stabilmente e risieda anagraficamente nella stessa unità immobiliare.

In base alla tesi fornita dalla Cassazione, non ha pià rilevanza il fatto che gli immobili utilizzati dai coniugi come prima casa siano ubicati nello stesso Comune o in Comuni differenti, quel che conta è il concetto di abitazione principale, costituita dall'unità immobiliare nella quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente

Articolo visto su
Stretta sulle esenzioni Imu ai coniugi (Italia oggi)
    Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

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