sabato 1 agosto 2020

Riqualificare e abbellire le facciate degli edifici anche con un'adeguata illuminazione, perché e come fare

Riqualificare e abbellire le facciate degli edifici anche con un'adeguata illuminazione, perché e come fare


nuovi incentivi per la casa rappresentano l’occasione giusta per riqualificare e rendere al contempo più bello il proprio immobileidealista/news ne ha parlato con Massimiliano Cacciapaglia Ruzza, amministratore di Homeled.it, proprietaria del marchio Veletta, che ha illustrato in particolare l’importanza di un’adeguata illuminazione delle facciate degli edifici.

Grazie anche ai nuovi incentivi per la casa, si parla molto di riqualificazione degli edifici. Quali sono i benefici di una adeguata illuminazione?

“Questa è una domanda alla quale rispondo molto volentieri perché tocca il cuore del nostro lavoro. La luce ricopre un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni: basti pensare che raccogliamo oltre l’ottanta percento delle informazioni sul mondo che ci circonda attraverso gli occhi per capirne l’importanza. C’è differenza fra ‘far luce’ e ‘illuminare’. Illuminare non è scegliere i faretti o le lampade sui cataloghi, non è dare calcoli complicati per sapere quanta luce mettere e nemmeno copiare qualche foto su una rivista. Non è compito facile, ma se ben fatto trasforma l’ambiente in una gioia per gli occhi. Per questo, nella riqualificazione degli edifici non si può trascurare questo aspetto.

Qualche esempio? Nell’ambito di un negozio, una luce morbida, pulita ed elegante si traduce in un maggior tempo di permanenza del cliente, con le ovvie conseguenze sulle decisioni d’acquisto. In un ristorante invece una luce calda, non invasiva e ad altissima resa cromatica darà l’esatta percezione di ciò che mangio, ricreando la familiarità del focolare domestico, favorendo il relax degli ospiti e quindi i consumi. Lo stesso piatto messo su un tavolo sotto una plafoniera a neon mi darà l’impressione di essere a mensa. Eppure, la pietanza è la stessa, ma sicuramente troverò maggior soddisfazione nella prima ambientazione. Ecco, questo è un esempio di come si usa la luce.

La luce è come la musica: così come se è ad alto volume o è stonata crea sensazioni di fastidio, allo stesso modo, un’illuminazione troppo forte o con bassa resa cromatica renderà poco confortevole l’ambiente. Di un bel posto si dice: ‘C’era una bella atmosfera e si stava proprio bene’. E' la luce che crea l’atmosfera”.



Perché dedicare tanta attenzione alla resa cromatica e alla qualità della luce?

“La maggior parte delle persone divide la luce in ‘calda o fredda’, rispondendo che una è gialla e l’altra è bianca, quando gli si chiede la differenza. La faccenda è un po’ più complicata e merita un approfondimento.



La temperatura di colore (i cosiddetti gradi kelvin) variano durante la giornata. Milioni di anni hanno sincronizzato l’inizio della fase del riposo con luce ‘calda’ e lo star svegli con luce ‘fredda’. L’occhio ha, oltre alla funzione della visione, anche quella di trasmettere al cervello, tramite le cellule gangliari della retina, le informazioni circa la presenza di luce dell’ambiente, il più importante dei segnali che regolano i ritmi circadiani, il nostro ‘orologio interno’. Una volta giunti nel cervello, questi segnali innescano una serie di effetti diversi: nel caso di luce ‘bianca’ inibiscono i neuroni che promuovono il sonno, sopprimono il rilascio dell’ormone melatonina, importante per la regolazione dei cicli sonno-veglia da parte dell’ipofisi, e attivano i neuroni orexina nell’ipotalamo che promuovono lo stato di veglia. Al contrario una luce calda favorisce la produzione di melatonina, rallenta il corpo preparandolo al riposo notturno e favorisce il rilassamento. Eppure, pur con queste evidenze, si continua a vedere un uso della luce spesso casuale, come se l’unica funzione fosse il vederci.

Da qui la risposta alla domanda viene da sola: solo un uso corretto e consapevole della luce può portare a un equilibrio psicofisico, a un sonno di qualità o, nel caso di un luogo di lavoro, al non affaticamento della vista. Ecco perché noi quando progettiamo l’illuminazione degli spazi lo facciamo a tutto tondo, non focalizzandoci solo sull’estetica del corpo illuminante, ma chiedendoci in primis a cosa è destinato il nostro intervento. ‘La luce giusta al posto giusto’ non è uno slogan, ma il pilastro su cui poggia il nostro lavoro.

In sintesi: la luce ‘fredda’ va usata nelle gallerie stradali, nelle officine, nei parcheggi o negli stadi, dove l’attenzione deve essere alta. Tornando alle facciate, la luce ideale va dai 2400k ai 3000k; dopotutto è quello che ci si aspetta dal sole al tramonto”.

Perché decidere, nell’ambito dell’utilizzo dei nuovi incentivi per la casa, di puntare anche sull’illuminazione delle facciate degli edifici?

“Perché è al crepuscolo che inizia la magia della luce. Basti solo pensare alle vecchie mura di un castello; se di giorno appaiono come rovine, le stesse di notte se ben illuminate ti lasciano a bocca aperta. E’ molto difficile illuminare una facciata: di notte le geometrie dell’abitazione scompaiono. Spesso si tende a mettere dei faretti che puntano al cielo, rischiando l’effetto ‘pista di atterraggio’ e favorendo l’inquinamento luminoso, responsabile del fatto che non riusciamo più a godere di cieli stellati. Con un minimo studio si valorizzano anche pareti noiose e senza carattere dando l’effetto ‘Wow’ che ci si aspetta da un buon intervento. Chi non rimane estasiato di fronte ad una casa ben illuminata? Inutile dire che il valore finale dell’immobile è di gran lunga superiore al costo sostenuto per la riqualificazione luminosa”.

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In merito all’illuminazione delle facciate degli edifici, qual è la vostra proposta innovativa?

“Il superincentivo fiscale del 110% impone il miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’unità oggetto dell’intervento; ciò vuol dire che l’isolamento termico delle pareti esterne diverrà praticamente obbligatorio. Ci siamo detti: ‘Perché accontentarsi di un semplice cappotto termico allora? Visto che si deve mettere mano alla facciata, tanto vale sfruttare l’occasione per abbellirla’.

Abbiamo così creato dei moduli con illuminazione LED integrata che hanno lo stesso spessore, si applicano e si decorano come una comune lastra di polistirolo. Quindi in fase di applicazione basta inserire un modulo, collegarlo e dipingere alla fine tutto assieme per ottenere un effetto sorprendente e senza ponti termici.

Non va poi dimenticato il  bonus facciate con la detrazione del 90% grazie al quale si è reso possibile - finalmente - mettere mano al patrimonio immobiliare per ridargli il lustro di un tempo. In questo caso alle solite applique proponiamo dei moduli LED da decorare, sia standard che su progetto, da applicare sulla muratura prima delle dipinture. Oltre a rispettare le norme sull’inquinamento luminoso, l’eleganza dell’illuminazione indiretta che ne deriva lascia davvero compiaciuti”.

Qual è il vostro target?

“A dir la verità non abbiamo un target: la luce va pensata quando arriva il buio e pertanto chiunque ha bisogno di illuminare la propria casa. Certo una lampadina la si può acquistare ovunque, ma se si è alla ricerca di soluzioni di tipo ‘sartoriale’, se si è convinti dell’importanza di una corretta illuminazione, se si vuole valorizzare i propri spazi creando la corretta atmosfera luminosa, allora possiamo essere d’aiuto progettando l’illuminazione degli ambienti. Veletta tra l’altro nasce per gli interventi di ristrutturazione. Al suo interno è possibile fare passare i cavi qualora si voglia, ad esempio, portare il cavo dell’antenna da una parte all’altra della sala minimizzando così scassi, lavori murari e disagi”.

Da Agenzia Farini
viale Gramsci 387
Modena

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