Locazioni commerciali nel decreto Rilancio, come potenziare la misura
Le proposte di Confedilizia
Tra gli interventi previsti dal decreto
Rilancio c'è anche un sostegno
per le locazioni commerciali. Ma la
misura può essere potenziata, vediamo in che modo.
Il decreto Rilancio, all'articolo 28, ha previsto un "credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda". Nello specifico: "Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, spetta un credito d'imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell'attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell'attività di lavoro autonomo".
Chi si batte però per un potenziamento della misura è Confedilizia. Tramite una nota, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha affermato: "Nel corso della sua audizione parlamentare, il Ministro Gualtieri ha auspicato – anche in risposta a una sollecitazione proveniente dalla stessa maggioranza, in particolare da Italia Viva – il potenziamento della misura sugli affitti commerciali contenuta nel decreto rilancio. In effetti, il credito di imposta previsto dal Governo – come diremo in Parlamento venerdì prossimo in occasione della nostra audizione – necessita di interventi sia di rafforzamento sia di miglioramento".
Quali sono gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti? In merito, il presidente di Confedilizia ha affermato: "Anzitutto, occorre estendere la durata della sua applicazione, attualmente limitata ai tre mesi di maggiore crisi, essendo chiaro a tutti che le difficoltà degli esercenti si stanno manifestando anche dopo il blocco e perdureranno ancora a lungo.
Inoltre, va perfezionato il meccanismo della cessione del credito, favorendo quella nei confronti del proprietario-locatore attraverso uno specifico meccanismo.
Infine, vanno introdotte misure per accompagnare la ripresa, riducendo la tassazione sui redditi da locazione in modo da facilitare eventuali accordi fra proprietari e inquilini.
Per salvare le attività commerciali è indispensabile proteggere i rapporti di locazione sottostanti. Altrimenti, lo sfitto e la desertificazione già presenti prima della pandemia saranno la regola in tutte le nostre città".
Riassumento, dunque, gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti sono:
Il decreto Rilancio, all'articolo 28, ha previsto un "credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda". Nello specifico: "Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, ai soggetti esercenti attività d'impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, spetta un credito d'imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell'attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell'attività di lavoro autonomo".
Chi si batte però per un potenziamento della misura è Confedilizia. Tramite una nota, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha affermato: "Nel corso della sua audizione parlamentare, il Ministro Gualtieri ha auspicato – anche in risposta a una sollecitazione proveniente dalla stessa maggioranza, in particolare da Italia Viva – il potenziamento della misura sugli affitti commerciali contenuta nel decreto rilancio. In effetti, il credito di imposta previsto dal Governo – come diremo in Parlamento venerdì prossimo in occasione della nostra audizione – necessita di interventi sia di rafforzamento sia di miglioramento".
Quali sono gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti? In merito, il presidente di Confedilizia ha affermato: "Anzitutto, occorre estendere la durata della sua applicazione, attualmente limitata ai tre mesi di maggiore crisi, essendo chiaro a tutti che le difficoltà degli esercenti si stanno manifestando anche dopo il blocco e perdureranno ancora a lungo.
Inoltre, va perfezionato il meccanismo della cessione del credito, favorendo quella nei confronti del proprietario-locatore attraverso uno specifico meccanismo.
Infine, vanno introdotte misure per accompagnare la ripresa, riducendo la tassazione sui redditi da locazione in modo da facilitare eventuali accordi fra proprietari e inquilini.
Per salvare le attività commerciali è indispensabile proteggere i rapporti di locazione sottostanti. Altrimenti, lo sfitto e la desertificazione già presenti prima della pandemia saranno la regola in tutte le nostre città".
Riassumento, dunque, gli interventi di rafforzamento e miglioramento richiesti sono:
- estensione della durata della sua applicazione;
- perfezionamento del meccanismo della cessione
del credito;
- introduzione di misure per accompagnare la
ripresa con la riduzione della tassazione sui redditi da locazione.
Articolo visto su " Idealista"Agenzia Immobiliare Farini059454227
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