Posso affittare un
appartamento come ufficio?
Locazione a uso abitativo o
commerciale: che succede se la distinzione dell’immobile non coincide con la
categoria catastale dichiarata?
Hai
un un immobile accatastato a uso abitativo e per molti mesi hai cercato
qualcuno che potesse prenderlo in affitto. Finalmente, hai trovato un
potenziale cliente, senonché questi vorrebbe adibirlo a uso ufficio e che ciò
fosse riportato – così come la legge impone – sul contratto. Dovresti cambiare
l’accatastamento e fare una pratica amministrativa, ma non vuoi spendere soldi.
Così ti chiedi: posso affittare un appartamento come ufficio? Cosa dice
la legge a riguardo?
La stessa domanda potrebbe essere
fatta anche al contrario: posso affittare un ufficio come abitazione? Cosa
succederebbe se la polizia dovesse accorgersi che, al posto di un negozio o di
uno studio professionale, vi abita invece una famiglia?
Cerchiamo di fare il punto della situazione.
Destinazione appartamento: va indicata nel
contratto?
La legge impone che, nel momento in cui si dà in
affitto un appartamento, il contratto debba essere necessariamente registrato.
Senza la registrazione il contratto è nullo, anzi inesistente. La
registrazione deve essere curata dal locatore, entro 30 giorni dalla sottoscrizione
del contratto, che deve poi darne comunicazione al conduttore nei
successivi 60 giorni.
Nel momento in cui si registra il contratto di affitto
è necessario, per legge [1], indicare anche i dati catastali
dell’immobile. Questo perché è proprio da tale dato che scatteranno dopo,
le imposte come l’Imu. La violazione di tale obbligo, quindi, costituisce
un’evasione fiscale; in particolare, si evade l’imposta di registro e la Tari
(l’imposta sui rifiuti che, per gli uffici, è più cara).
Pertanto, la mancata, errata o inesatta indicazione
dei dati catastali nel contratto di locazione implica le seguenti sanzioni:
·
il recupero a tassazione dell’imposta
effettivamente dovuta;
·
una sanzione da un minimo del 120 a un
massimo del 240% dell’imposta dovuta.
·
Posso affittare un
appartamento come ufficio?
·
Anche se la legge non lo dice
espressamente, secondo il parere condiviso dagli studiosi, le sanzioni che
abbiamo appena visto e che si applicano nel caso di assente o errata
indicazione della categoria catastale nel contratto di affitto, valgono
anche quando, pur indicata in modo esatto la categoria catastale, l’utilizzo
effettivo dell’immobile è diverso rispetto ad essa.
·
Facciamo degli esempi.
·
Marco affitta la propria casa a Mariano.
Si tratta di un appartamento a uso abitativo. Marco scrive sul contratto che si
tratta di un locale a uso ufficio. Le parti incorrono nelle sanzioni appena
viste.
·
Marco affitta la propria casa a Mariano.
Si tratta di un appartamento a uso abitativo. Marco scrive sul contratto che si
tratta di un locale a uso abitativo ma poi Mariano, nonostante ciò, e con il
consenso di Marco, ne fa uno studio professionale. Anche in questo caso
scattano le sanzioni.
Da quanto appena detto, si
può facilmente desumere che la categoria catastale indicata nel contratto di
locazione vincola le parti: pertanto, non è possibile affittare l’immobile per
un uso differente rispetto a quello riportato nel contratto stesso. Né è
possibile indicare falsamente nel contratto di locazione una categoria catastale differente da quella
effettiva.
Che fare se l’inquilino trasforma
l’abitazione in un ufficio?
Se è vero che le parti, di comune accordo, non possono
affittare un appartamento a uso ufficio, a maggior ragione l’affittuario non
può trasformare l’immobile senza comunicarlo al locatore. Diversamente,
potrebbe subire uno sfratto.
Nello stesso modo, se una persona prende in affitto un
appartamento con lo scopo di farne un ufficio, ma non palesa tale intenzione al
locatore oppure, pur palesandola, è comunque consapevole dell’accatastamento
dell’immobile, non può poi chiedere una risoluzione del contratto. Egli
infatti – sottolinea la Cassazione [2] – ha accettato il rischio
economico dell’impossibilità di utilizzazione dell’immobile stesso come
rientrante nella normalità dell’esecuzione della prestazione.
Regole per affittare un appartamento a uso
ufficio
Per affittare un appartamento a uso ufficio è
necessario, innanzitutto, che le parti siano d’accordo. Il locatore poi, prima
della stipula del contratto di locazione, dovrà eseguire una variazione
catastale. Infine, dovrà essere indicata la nuova categoria catastale nel
contratto di locazione.
Cosa rischio se affitto un appartamento a
uso ufficio?
Chi affitta un appartamento a uso ufficio
rischia:
·
innanzitutto, il recesso dal contratto
da parte dell’inquilino se questi non è stato messo al corrente dell’esatta
destinazione dell’immobile;
·
in caso di contestazione del Comune, una
sanzione amministrativa che va dal 120% al 240% dell’importo dell’imposta di
registro che sarebbe stata dovuta nel caso in cui si fosse indicata l’esatta
categoria catastale;
·
il recupero a tassazione, da parte del
Comune, delle differenze Imu e Tasi non versate correttamente e le relative
sanzioni.
note
[1]
Art. 19 DL n. 78/2010: «la richiesta di registrazione di contratti, scritti o
verbali, di locazione o affitto di beni immobili esistenti sul territorio dello
Stato e relative cessioni, risoluzioni o proroghe anche tacite, deve contenere
anche l’indicazione dei dati catastali degli immobili.
La mancata o errata indicazione dei dati catastali è
considerato fatto rilevante ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro
ed è punita con la sanzione prevista dall’articolo 69 del decreto del
presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131».
[2]
Cass. sent. n. 1398/2011.
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