Locazione locale commerciale: che fare se mancano
le autorizzazioni?
Autore : Maura Corrado
Data: 18/08/2017
Locazione di un locale commerciale senza le autorizzazioni necessarie
per usarlo in un determinato modo: non sempre l’inquilino può
chiedere la risoluzione del contratto.
Può succedere che una persona stipuli un contratto di locazione di un locale
commerciale ma che, ben presto, si renda conto di non potervi svolgere l’attività, in
quanto l'immobile non è idoneo per l’uso che si intende farne. Che fare in questo caso?
Il conduttore può tirarsi indietro e chiedere la risoluzione del contratto? In altre
parole, se l’immobile non ha le autorizzazioni amministrative necessarie perché possa
essere usato nel modo che il conduttore ha previsto, quest'ultimo può ottenere lo
scioglimento della locazione? Una sentenza del Tribunale di Enna
chiarisce che
solo quando l’inagibilità o l’inabitabilità del bene dipende da caratteristiche proprie
dello stesso - che impediscono il rilascio dei relativi atti amministrativi - e solo se
questa mancanza non consente l’esercizio dell’attività secondo quanto stabilito nel
contratto, può configurarsi l’inadempimento del locato. di chiarire meglio che fare se mancano le necessarie autorizzazioni,
nell’ipotesi di locazione di un locale commerciale: esempi classici sono quello di un
locale da adibirsi a cinema senza uscite di sicurezza oppure di un locale da adibirsi a
fabbrica ma che non ha ottenuto l'agibilità o di quello per aprire un ristorante privo
dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue. Riproduzione riservata - La Legge per Tutti Srl
La vicenda
Un uomo si rifiutava di sottoscrivere il contratto di locazione definitivo sostenendo che
il locatore era venuto meno all’impegno assunto con il preliminare di ottenere
l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue.
Locale commerciale: contratto valido se mancano le
autorizzazioni?
Secondo il Tribunale di Enna, nel contratto di locazione di un immobile per uso diverso
da quello abitativo (come un locale commerciale), se mancano le autorizzazioni o le
concessioni amministrative necessarie per l’esercizio di una determinata attività
(pensiamo a un ristorante, ad esempio), ci si trova di fronte a un inadempimento del
locatore: tanto basta per chiedere la risoluzione del contratto (cioè il suo
scioglimento), a meno che il conduttore non sia a conoscenza della situazione e l'abbia
consapevolmente accettata.
Il vero problema, quindi, è capire su chi incombe l'onere di verificare che il locale
oggetto di una locazione ad uso commerciale ha tutta la documentazione
amministrativa necessaria per essere destinato allo scopo indicato nel contratto. Sul
proprietario o sull’inquilino?
Locale commerciale: chi deve verificarne l’idoneità?
Secondo la Cassazione , nel caso della locazione ad uso commerciale, occorre fare
una distinzione tra:
certificati generali richiesti per tutti i tipi di immobili, come il certificato di
agibilità e
certificati speciali se deve essere esercitata un’attività particolare e
specifica, come un cinema o un ristorante.
Mentre, infatti, per quanto riguarda i primi, è il proprietario a doverli procurare, per i
secondi è l'inquilino che deve verificare se l'immobile possa ottenere la
documentazione necessaria e se possa essere destinato all'uso specifico che intende
© Riproduzione riservata - La Legge per Tutti Srl
farne. Questa è la regola generale che si applica se, all’interno del contratto, le parti
non hanno deciso cose diverse: al contrario, se hanno provveduto a regolare questo
specifico aspetto stabilendo, ad esempio, che il proprietario deve ottenere sia la
documentazione amministrativa generale che quella speciale è evidente che la
responsabilità per la mancanza della documentazione darà addebitabile al
proprietario.
Nel caso della sentenza, le parti all’interno del contatto non avevano stabilito nulla in
merito per cui la domanda di risoluzione è stata rigettata.
Nessun commento:
Posta un commento