venerdì 30 agosto 2013

Service tax o imu 2.0?

la cancellazione della seconda rata imu sulle prime abitazioni, come era ampiamente previsto, sarà accompagnata da una service tax, il cui nome è stato infine svelato ma poi subito ritirato. si chiamerà dovuta chiamare taser, ma nome a parte si tratta di un'imposta sui servizi comunali, che sostituisce la tares, l'imposta sulla raccolta rifiuti mai entrata del tutto in vigore, e conterrà anche le spese dei servizi municipali di base

come funziona la service tax

la taser, che sarà riscossa dai comuni, è costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili, tra i quali rientrano la manutenzione strade e l'illuminazione pubblica. il modello scelto e riabilitato è quello a suo tempo presentato dal ministro calderoli nel 2011, che però allora si chiamava res (mai entrato in vigore perché sostituito dall'imu montiana. il modello di tassazione comunale federale, che entreraà in vigore dal 2014, sarà dunque ispirato ai principi del federalismo fiscale

chi paga la service tax

dal 2014 vale per tutti gli immobili, prime e seconde case, locate o non locate. ci saranno delle esenzioni ancora da stabilire. la prima parte, quella relativa alla raccolta dei rifiuti, dovrà consentire di coprirne completamente i costi e si dovrebbe pagare in base ai metri quadrati. per la seconda, invece, il comune ha la possibilità di scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e i servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell'immobile) che dell'occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali)

service tax e imu

quello che adesso tutti si chiedono, è "quanto pagherò?". c'è il rischio infatti che imu e service tax costino lo stesso. anzi, includendo anche la gestione rifiuti, apparentemente potrebbe risultare più cara la nuova imposta. per il momento non si conoscono le aliquote né i coefficienti di calcolo, che saranno formalizzati con la legge di stabilità del prossimo 15 ottobre. è comunque previsto un tetto al prelievo fiscale, per evitare rischi di uno choc da tassazione



in attesa delle decisioni finali del governo in merito alla riforma della tassazione sugli immobili, cominciano a trapelare le prime indiscrezioni su quella che sarà la nuova service tax, un'imposta di servizio che includerà anche la tares e sarà ampiamente sotto controllo dei comuni. l'imu, almeno sulle prime abitazioni, dovrebbe andare in pensione, ma ciò non significa che non si pagherà più nulla. ecco quanto costerà ad ogni italiano la nuova imposta dal nome ancora segreto

in un'intervista a il messaggero il viceministro all'economia, ha illustrato il quadro generale di riforma dell'imu. la questione principale da risolvere è nota: far quadrare i conti e far stare buoni gli alleati del pdl. siccome un'eliminazione totale è impossibile, salvo aumentando altre tasse, la via scelta è quella di un cambio dell'impostazione generale

ecco le parole di baretta:

introduciamo subito la service tax, la facciamo gestire dai sindaci cui diamo il potere di calibrarla come meglio credono, anche escludendo la prima casa, ma con prima rata da pagare a dicembre. terzo: lo stato dà due miliardi ai comuni, allentando il patto di stabilità, in modo che i sindaci possano garantire ai cittadini che la service tax sarà inferiore all’imu e inferiore anche alla somma di imu e tares, la tassa sui rifiuti, che vi sarà inclusa

spieghiamo bene alla gente che non dobbiamo trovare solo i soldi per compensare l’eliminazione dell’imu, ma anche quelli per evitare l’aumento dell’iva e per il rifinanziamento della cassa integrazione e possibilmente per la riduzione del cuneo fiscale già nel 2014. insomma, qui rischiamo di eliminare l’imu sulla prima casa e poi di aumentare la benzina per riequilibrare i conti dello stato. che senso avrebbe?

ritorno al futuro: la service tax di calderoli

in pratica lo schema proposto è quello approvato dal governo berlusconi nel 2011, con la proposta di legge firmata calderoli e benedetta da tremonti. allora, infatti, si creava la famosa imu, ma si istituiva una tassa unica di servizio, chiamata res, che era diventata necessaria dopo l'abolizione dell'ici prima casa, in seguito alla quale i comuni rischiavano la bancarotta

la vecchia res valeva 3,1 miliardi. ed era strutturata, come isi di un amato degli anni 90, con aliquota al 2 per mille, nessuna detrazione e una rendita rivalutata del 5%

l'imu prima casa vale 4 miliardi e la tares, che in teoria sarebbe dovuta entrare in vigore a dicembre, 1 miliardo. la somma tra le due da quindi 5 miliardi

la service tax, qualunque sarà il suo nome, res o ics, coprirebbe il fabbisogno dei comuni per oltre 3 miliardi, perché non sarebbe una semplice tassa sulla proprietà, ma coprirerebbe anche  l'illuminazione pubblica, i marciapiedi, l'anagrafe, la polizia municipale e la raccolta rifiuti. i restanti 2 miliardi, secondo quanto dichiarato da baretta, li coprirebbe il governo. si pagherebbe ad ogni modo già a dicembre

i conti

il servizio politiche territoriali della uil ha calcolato che in media, ogni famiglia ha pagato nel 2012 225 euro di imu prima casa e 305 euro di rifiuti, ossia in totale 530 euro. in caso di introduzione della service tax il risparmio sarebbe di 115 euro per la parte riguardante l'imu. la libertà dei comuni sarà però ampia e potranno, a seconda delle loro esigenze di cassa, portare questa quota a zero (mantenendo invece attiva la quota servizi), magari aumentando l'imu seconde case, o aumentarla per tutti

il vantaggio è che il controllo su cosa i sindacci faranno con questi soldi sarà diretto e in caso di aumenti non ci saranno scuse sulla manutenzione delle strade e sul livello dei servizi



Per ogni dubbio o aiuto ontattateci allo 059454227





Trattoda idealista.it




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