Cosa sono e come sono fatti i dammusi, le abitazioni tipiche di Pantelleria
I dammusi sono le costruzioni tradizionali di Pantelleria (se ne trova qualcuno anche a Lampedusa), costruzioni in pietra di origine araba che risalgono addirittura ai secoli VI e VII d.C., il cui fascino non è stato intaccato dal passare del tempo, visto che sempre più persone vanno a caccia di dammusi in vendita e in affitto (ce ne sono anche su idealista). Scopriamo cosa sono, come sono fatti e un po’ di storia.
Negli ultimi anni i dammusi sono stati riscoperti, e sono diventati sempre più famosi, perché personaggi illustri e abbienti li hanno acquistati e ristrutturati per trascorrere le proprie vacanze nell’incantevole isola di Pantelleria. Per questo, sono in costante aumento le ricerche di dammusi in vendita o in affitto.
Un po’ di storia dei dammusi
In origine, i dammusi (che in dialetto significano “tetto”, “volta”) sono nati come abitazioni per le famiglie contadine che dovevano spostarsi tra le diverse aree dell’isola di Pantelleria a seconda della stagione per seguire le coltivazioni. Avevano quindi bisogno di case che però potevano essere erette solo con le risorse naturali dell’isola stessa.
Per questo, ancora oggi, i dammusi di Pantelleria sono tutt’oggi considerati straordinari esempi di architettura ecosostenibile che hanno permesso agli abitanti dell’isola, grazie ad una straordinaria collaborazione tra uomo e natura, di vivere nel migliore dei modi in un territorio sotto certi aspetti inospitale e difficile.
In origine, per costruire i dammusi venivano usate pietre lavorate, incastrate tra di loro senza usare nessun altro materiale per tenerle insieme. La cisterna, invece, permetteva l'accumulo di acqua. Era una fossa che, dopo essere stata murata, veniva coperta attraverso l'ausilio della pseudo-volta, elemento del tutto innovativo.
Il vero momento di svolta per l'architettura dei dammusi, però, fu la colonizzazione araba dell'835 d.C., visto che gli Arabi modificarono la pianta delle strutture abitative che da circolare diventò quadrangolare e scoprirono la tecnica dello squadro murario.
Questo consentì di allineare diverse unità cellulari, favorendo di fatto la creazione di un tessuto edilizio compatto. Sempre agli Arabi si deve la rivalutazione e l’utilizzo di alcuni materiali locali nella costruzione dei dammusi (pietra lavica e tufo vulcanico). Altra importante modifica riguardò le volte che furono perfezionate e innovate divenendo l'elemento fondamentale dei dammusi.
Come sono fatti i dammusi
Il dammuso è la costruzione abitativa tradizionale di Pantelleria e si caratterizza per la sua vocazione alla condivisione e alla socialità, queste costruzioni, infatti, spesso sorgono ravvicinate tra di loro e vengono posizionate in maniera tale che possa esserci un reale scambio tra i vicini.
Il dammuso prevede infatti degli spazi dedicati alla socialità, è il caso del "passiature" e della "ducchena". I due elementi sono complementari, il primo, un vero e proprio terrazzo, è delimitato dalla "ducchena", una struttura muraria che permette alle persone di sedersi e rilassarsi.
Il "passiature" si presenta in maniera differente in base alla contrada nella quale viene edificato il dammuso. Infatti, a Sud di Pantelleria, spesso risulta coperto da archi che fungono da schermo per il sole e riparano dall'umidità della sera. I dammusi del Nord di Pantelleria, invece, presentano un "passiature" coperto, creato con dei tralicci attraverso i quali si fa inerpicare la vite.
I dammusi della parte a Sud di Pantelleria, sono intonacati con colori chiari, in molti casi completamente bianchi; magari con una cornice rosa a mettere in risalto gli infissi e e sottolineare i bordi dell’abitazione.
La forma è tipicamente quadrangolare; questo facilita il costruttore per un eventuale ampliamento. Internamente invece si trovano, come per il dammuso di campagna, l'alcova e il camerino, che vengono impreziosite attraverso l'utilizzo delle mattonelle in ceramica e attraverso l'arricchimento delle volte con archi e lunette
I dammusi di Pantelleria
Una delle caratteristiche architettoniche principali dei dammusi di Pantelleria sono i tetti a cupola, tanto che il numero degli stessi indica il numero esatto delle stanze. La copertura a cupola, spessa di solito 35 - 40 cm, è realizzata in pietra coperta da uno strato di terra, su cui viene steso un impasto di pomice vulcanica come isolante, e uno strato di tufo rosso e latte di calce, come impermeabilizzante.
Il tetto a cupola dei dammusi di Pantelleria impedisce che ci sia umidità all’interno. Inoltre, la stessa superfice esposta al sole veniva utilizzata per essiccare i prodotti agricoli locali come uvetta, fichi e pomodori. I fianchi rialzati della cupola consentono anche di far confluire l’acqua piovana attraverso un canale aperto, detto "cannalata", che la dirige all’interno di una cisterna (la "jisterna"), dove si conserva la preziosa riserva di acqua.
La porta dei dammusi di Pantelleria, quasi sempre è esposta verso sud, spesso fiancheggiata da due piccole finestre di dimensione 40x50 cm (che di solito sono le uniche della casa), in modo da sfruttare al meglio il calore e la luce negli interni.
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