"Quattro
direttrici fondamentali spiegano com'è cambiato il rapporto tra gli
italiani e l'affitto"
Intervenendo
a immonext
2018 (forum
sul mercato immobiliare organizzato a Milano)
– Silvia Spronelli, ceo di Solo Affitti, ha spiegato in che modo è
cambiato il rapporto tra gli italiani e l’affitto e ha analizzato
le quattro motivazioni principali che spingono a cercare una casa in
locazione.
“Occupandoci
di affitti da oltre 20 anni – ha detto Spronelli – abbiamo colto
le opportunità di sviluppo del mercato della locazione e abbiamo
anche assistito a un cambiamento del rapporto tra gli italiani e
l’affitto. Un’evoluzione del mercato che ha accompagnato e sempre
più accompagnerà anche l’evoluzione della società.
Nell’analizzare questo cambiamento abbiamo individuato quattro
direttrici: chi va in affitto va per scelta, chi per forza, chi per
relax, chi per soldi”.
Come cambia l’affitto
Il
ceo di Solo Affitti ha spiegato che un fenomeno che ha portato gli
italiani a cambiare stile di vita e ad avvicinarsi all’affitto è
sicuramente la mobilità, una mobilità che negli ultimi 20 anni è
cresciuta.
“Gli
italiani – ha affermato Spronelli – sono più disponibili oggi a
trasferirsi all’interno della Nazione da Comune a Comune, questo
porta a scegliere come soluzione l’abitazione in affitto”.
Aggiungendo: “Questa mobilità in larga parte è dettata da ragioni
di lavoro. L’Eurostat ci dice che se gli italiani sono restii a
trasferirsi all’estero per motivi di lavoro, sono invece propensi a
trasferirsi sul territorio italiano per cercare un’occupazione.
Infatti, il 20% dei giovani disoccupati ha dichiarato di essere
disponibile a trasferirsi sul territorio per trovare un’occupazione
e un impiego. Se è vero che gli italiani non vogliono andare
all’estero, è invece vero che tanti stranieri sono immigrati in
Italia e vediamo come negli ultimi 15 anni, con una crescita
costante, è quasi quadruplicato il numero di stranieri residenti in
Italia. Per queste persone alla ricerca di un’abitazione è
naturale cercarla nel mercato dell’affitto anziché in quello
dell’acquisto”.
Affitto per scelta
“Un
altro fenomeno che ha contribuito in larga misura a incentivare
l’interesse degli italiani nei confronti dell’affitto – ha
sottolineato il ceo di Solo Affitti – è sicuramente l’evoluzione
della famiglia. Una famiglia più liquida, come si suol dire. Oggi la
situazione delle famiglie italiane è molto più ricca di sfumature.
In questi 20 anni sono le separazioni sono quasi raddoppiate. E così
anche l’andamento dei divorzi. Chi esce, a volte anche di tutta
fretta, da un matrimonio ed è alla ricerca di un’abitazione si
rivolge al mercato dell’affitto”.
E
ancora: “Così come crescono le separazioni e i divorzi crescono
anche le convivenze. Vediamo come in meno di 20 anni è quasi
decuplicato il numero di convivenze. Le coppie si sperimentano sempre
di più e per sperimentarsi cercano una soluzione abitativa meno
vincolante. Indubbiamente quindi il mercato dell’affitto è il loro
mercato di riferimento. Aumentano le convivenze e aumenta anche la
condivisione degli immobili, non solo tra studenti, ma anche tra
persone già adulte, lavoratori o amici che vanno ad abitare sotto lo
stesso tetto per ridurre il budget”.
Affitto per forza
Ma
a volte l’affitto è anche una scelta obbligata. E questo è il
caso classico della precarietà del lavoro. “Oggi nella nostra
società – ha affermato Spronelli – il fenomeno della precarietà
ha raggiunto quota 16% della forza lavoro. Si tratta di persone
destinate a procrastinare nel tempo l’interesse per l’acquisto
della casa. Questo dato tra l’altro è confermato anche
dall’accesso al mutuo, che in meno di 5 anni è aumentato di 26
mesi. Oggi possono acquistare casa persone che hanno ormai raggiunto
il 41esimo anno di età”.
Affitto per relax
Affitto
non solo come soluzione abitativa stabile, ma anche affitto per
relax, o meglio affitto in alternativa alla classica ricettività
alberghiera. In questo caso di parla di affitto per chi vuole
sentirsi a casa anche in vacanza, oppure per chi vuole il comfort di
una casa anche per brevi soggiorni di lavoro. In merito, Spronelli ha
evidenziato: “Secondo un dato del 2016, dato che è notevolmente
aumentato, sono 200.000 le abitazioni disponibili sui portali online
destinati alle locazioni di breve periodo. Aumenta anche il numero di
locazioni di breve durata. E’ l’extra-alberghiero la nuova
frontiera del turismo? Indagini recenti ci dicono che nel periodo
2010-2016 l’extra-alberghiero è cresciuto del 37,3% contro un più
modesto aumento della ricettività alberghiera, che è cresciuta del
13,7%”.
Affitto per soldi
Il
ceo di Solo Affitti ha poi sottolineato: “Oggi l’affitto è un
fenomeno in crescita, che non ha conosciuto soluzioni di continuità.
Tant’è che il trend dell’affitto è in grande crescita”. E ha
aggiunto: “E’ da notare come l’aumento dell’affitto non sia
strettamente legato alla crisi delle compravendite: nel 2014 con la
ripresa delle compravendite l’affitto ha continuato a schizzare in
alto. Tutto questo boom dell’affitto non sarebbe stato possibile se
molti dei proprietari di seconde case non avessero colto le
opportunità di guadagno che l’affitto può offrire loro”.
Spronelli
ha affermato: “Oggi il mercato dell’affitto può svilupparsi
ancora perché sono quasi 6 milioni gli immobili che potrebbero
essere messi a disposizione del mercato e incentivare ancora il
mercato delle locazioni. Ma è così conveniente affittare casa
piuttosto che tenerla vuota? Sicuramente sì, perché innanzitutto
c’è la possibilità da parte del proprietario di recuperare la
gravosa fiscalità che incide sulla seconda casa, in più il
rendimento da locazione, soprattutto se paragonato a investimenti a
basso rischio (ad esempio i titoli di Stato), è sicuramente
interessante, perché fonte Nomisma ci dice che il rendimento da
locazione è pari al 5,3% lordo. Un rendimento lordo che diventa
particolarmente interessante anche al netto, soprattutto se
applichiamo il canone concordato, che prevede la possibilità di una
cedolare secca al 10% senza avere imposte di bollo e di registro e
anche con uno sconto dell’Imu pagata del 25%”.
Dove stiamo andando
Spronelli
ha infine sottolineato: “E’ vero che c’è stato un boom
dell’affitto, ma è altrettanto vero che il popolo italiano è
ancora legato alla casa di proprietà, tant’è che la popolazione
in affitto è ancora al di sotto della media europea. In Italia la
popolazione in affitto è pari al 27,7% contro un 30,8% della media
europea e siamo molto distanti da nazioni con un’economia più
sviluppata, come Francia, Germania e Svizzera”.
Come
possiamo fare dunque per avvicinarci a queste nazioni e alla media
europea? A tal proposito, Spronelli ha affermato: “Abbiamo provato
a lanciare quattro azioni concrete:
- un’agevolazione fiscale per i giovani inquilini, agevolazione fiscale che proprio come per la prima casa preveda un sostegno per l’affitto della prima casa con misure che possano superare le attuali frammentazioni locali e così spingere i giovani a uscire di casa e a rendersi sempre più autonomi;
- una politica economica a sostegno dell’offerta;
- una riforma dell’attuale normativa che possa eliminare alcune delle attuali rigidità, dalla durata degli sfratti che disincentivano i proprietari a mettere l’immobile in locazione alla durata contrattuale con forme più flessibili;
- una riqualificazione delle periferie urbane attraverso formule di rent to buy del patrimonio pubblico inutilizzato e a volte anche in stato di degrado con formule che possano prevedere la ristrutturazione da parte dell’inquilino e un’eventuale possibilità di riscatto a prezzi agevolati”.
Fonte:
"idealista"
Agenzia
Immobiliare Farini
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