venerdì 25 marzo 2016

CREDITO D' IMPOSTA PER LE SPESE DI BONIFICA SOSTENUTE DALLA SOCIETA'


CREDITO D' IMPOSTA PER LE SPESE DI BONIFICA SOSTENUTE DALLA SOCIETA'



Credito d'imposta per le spese di bonifica dell'amianto sostenute dalle società
Nel Ddl «Collegato ambientale« (atto Senato n. 1676), è stato approvato un emendamento presentato dal Governo che prevede un credito di imposta del 50% delle spese sostenute nel 2016 per interventi di bonifica dell’amianto anche su beni e strutture produttive (con fondi pari a 5,6 milioni di euro per il triennio 2017-2019). Attualmente, infatti, tali interventi di bonifica dell'amianto sono detraibili solo per le persone fisiche nella misura del 50% e, in taluni casi, del 65% se contestualmente vengono eseguiti interventi di risparmio energetico. Il Ddl, invece, prevede un credito d'imposta del 50% per le società. Il credito di imposta non si applicherà per investimenti di importo unitario inferiore a 20mila euro. L’importo del credito sarà ripartito in tre quote di pari importo da recuperare in sede di dichiarazione dei redditi. Il credito non concorre alla determinazione del reddito né dell’imponibile Irap. Modalità e termini di applicazione del beneficio saranno definite da uno specifico decreto del Mef.

da Il Sole 24 Ore
Agenzia Farini
059 454227

martedì 22 marzo 2016



LOCATARIO ESENTE DA TASI


Legge di Stabilità 2016: locatario esente da TASI
L'art. 4 comma 4 del DDL stabilità 2016 apporta alcune modifiche alla disciplina della TASI. Viene stabilita l'esenzione dalla TASI per le abitazioni principali, ad esclusione di quelle c.d. di lusso, ossia classificate nelle categorie A1, A8 e A9. A seguito di questa importante modifica, in caso di locazione si stabilisce che l'utilizzatore, che destina l'immobile ad abitazione principale, sia esente dalla Tasi. La Tasi sarà, invece, dovuta dal possessore, nella percentuale stabilita dal comune per l'anno 2015, o in mancanza nella percentuale pari al 90% dell'ammontare complessivo del tributo. Il ristoro del mancato gettito verrà effettuato tramite il fondo di solidarietà comunale (per le ragioni a statuto ordinario e Sicilia e Sardegna), e tramite un minor accantonamento per le regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta. Come per l'Imu, anche per la TASI viene anticipata al 14 ottobre la data entro cui i comuni devono pubblicare le delibere sul Portale del federalismo fiscale.

da fisco e tasse
Agenzia Farini
059 454227

venerdì 18 marzo 2016

BONUS MOBILI A DUE VIE


BONUS MOBILI A DUE VIE


Legge di Stabilità 2016: bonus mobili a due vie
Il Ddl Stabilità 2016, nella versione arrivata al Senato, conferma la proroga del bonus mobili per tutto il 2016 con le condizioni finora previste, cioè: detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e/o grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ (A per i forni), su un tetto di spesa di 10.000 euro, a condizione che l'acquisto sia legato ad interventi di recupero del patrimonio edilizio per i quali si usufruisce della relativa detrazione.
Il Ddl introduce, tuttavia, un altro tipo di "bonus mobili" specifico per le giovani coppie, in particolare per le coppie costituenti nucleo familiare da almeno 3 anni, in cui almeno uno dei due non superi i 35 anni, che acquistano una casa da adibire ad abitazione principale. Il bonus in questo caso sarà slegato dalla ristrutturazione e sarà, invece, legato all'acquisto della casa. Il bonus consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese di acquisto di soli mobili (non elettrodomestici) per un tetto massimo di spesa di 8.000 euro (contro i 10 mila del bonus mobili ordinario). Anche in questo caso, la detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il bonus mobili per le giovani coppie non è cumulabile con il bonus mobili ordinario, né con la detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Agenzia Farini
059 454227



mercoledì 16 marzo 2016

LEGGE DI STABILITA' 2016

LEGGE DI STABILITA' 2016

Legge di Stabilità 2016 e locazioni: stretta per combattere il nero
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge di Stabilità 2016 che porterà una mini rivoluzione nel mondo delle locazioni, se confermato poi in sede di approvazione definitiva della legge. L’emendamento, in particolare, modificando il testo dell'art. 13 della Legge n. 431/1998, prevede: la nullità di ogni accordo «volto a determinare un importo del canone superiore a quello risultante dal contratto scritto», cioè le famose “scritture private” con cui si cercava di legalizzare il nero dal punto di vista contrattuale, esponendosi così al solo rischio fiscale; la restituzione da parte del proprietario, in tal caso, di quanto versato in più dal inquilino rispetto a quanto indicato nel contratto registrato. La richiesta da parte del conduttore va fatta entro sei mesi dalla riconsegna dell’immobile locato. Inoltre, il locatore dovrà comunicare la registrazione della locazione all’ amministratore di condominio entro 60 giorni.

da " il Sole 24 Ore"
Agenzia Farini
059 454227

venerdì 11 marzo 2016

La Bce taglia i tassi d'interesse: cosa cambia per i mutui?


La Bce taglia i tassi d'interesse: cosa cambia per i mutui?


La decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse riducendoli al minimo storico potrebbe avere effetti non solo sui mutui ancorati a questo parametro di riferimento, ma anche su quelli legati all'Euribor. Ma vediamo cosa cambia per chi ha già acceso un finanziamento e per chi invece vuole chiederne uno.
Che Mario Draghi stesse preparando l'artiglieria pesante era già chiaro a tutti sin da gennaio, ma il numero uno della Banca centrale europea è riuscito ancora una volta a sorprendere per l'entità delle misure messe in campo. Prima fra tutte quel taglio a zero assoluto del tasso di riferimento, vale a dire permettere al sistema bancario di finanziarsi presso l'istituto centrale senza spendere un centesimo.
Situazione che, combinata con lo 0,40% (prima era lo 0,30%) che le banche dovranno, invece, pagare per tenere fondi presso l'Eurotower è un messaggio chiaro e preciso: per fare utili, i soldi dovete investirli altrove. Il board della Bce vuole che finiscano il più possibile a far girare l'economia reale, finanziando imprese e famiglie.

Effetti taglio tassi bce sui nuovi mutui

Che, a loro volta, avranno più convenienza a spendere i propri soldi e a chiedere finanziamenti che non a investire i propri soldi in titoli di Stato o depositi destinati a non rendere nulla. Il momento ideale, insomma, per chiedere un mutuo. Quelli di nuova accensione sono destinati a essere maggiormente influenzati da quest'ulteriore abbassamento dei tassi di interesse, che si accompagna anche al rinnovato e ampliato quantitative easing da 80 miliardi al mese (a partire da aprile) e che potrà riguardare, per la prima volta, anche titoli del comparto non finanziario, purché abbiano un rating “investment grade”.
Non che possano esserci grandi balzi all'indietro, rispetto ai tassi già piuttosto striminziti che vengono proposti oggi (la media si aggira sul 2,8%), ma qualcosa si finirà per limare ancora. Lo stimolo all'acquisto di case innanzitutto e di altri beni durevoli in seconda battuta è tra gli obiettivi di rilancio dell'economia che la Bce si è posta rendendo ulteriormente accomodante la sua politica.
D'altra parte le analogie della curva del tasso di riferimento con quella dell'Euribor a tre mesi, benchmark di una larghissima fetta dei mutui a tasso variabile erogati in Italia, sono una concreta misurazione di come l'ulteriore calo della prima, fino ad appiattirsi del tutto dovrebbe riverberarsi anche sulla seconda. In misura, però, comunque limitata, dato che codesto saggio è già da tempo in territorio negativo di quasi un quarto di punto ed è impensabile che arrivi a calare di un altro mezzo punto percentuale. Insomma, il costo delle rate dei mutui calerà ancora, ma certamente non il cento per cento del ritocco praticato dalla Bce si trasferirà su questa voce.

Effetti taglio tassi bce sui mutui già accesi

Stesso discorso anche per chi le rate già le paga, per un mutuo a tasso variabile in corso. In questo caso, però, bisognerà avere anche un po' di pazienza, senza attendersi che già la prossima scadenza riporti una cifra inferiore, dato che il calcolo avviene rispetto a una media dell'euribor che di norma non viene rinnovata ogni mese, ma si basa su un arco temporale più lungo. È bene che ognuno, con la dovuta calma, si riguardi bene le condizioni del proprio finanziamento, per valutare se vale la pena cercare un altro prodotto con il quale effettuare una surroga.
Naturalmente si ripropone anche l'annosa alternativa tra fisso e variabile. Il secondo viene offerto anche all'1%, per il primo difficilmente il tasso è inferiore al doppio. Ma, per un orizzonte temporale lungo, può essere un'occasione irripetibile. Bisogna dare la propria personale risposta alla scommessa che riguarda tutti: quanto a lungo potranno durare tassi così? Negli Stati Uniti sono andati avanti per sette anni.

da idealista
Agenzia Farini
059 454227

venerdì 4 marzo 2016

Residenziale: nel 2015 compravendite in crescita del 6,5% (Nota Omi Agenzia Entrate)


Residenziale: nel 2015 compravendite in crescita del 6,5% (Nota Omi Agenzia Entrate)

Residenziale: nel 2015 compravendite in crescita del 6,5% (Nota Omi Agenzia Entrate)

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nota Omi relativa al quarto trimestre 2015. Secondo quanto evidenziato dai dati, a trascinare l’intero mercato è il settore residenziale che, rispetto allo stesso periodo del 2014, guadagna oltre 9 punti percentuali. Anche la compravendita di pertinenze risulta in aumento, sebbene con ritmi più lenti (+ 5,6%). Nel 2015 le compravendite crescono del 6,5%
Nel dettaglio, il mercato immobiliare italiano prosegue il trend di crescita facendo registrare negli ultimi tre mesi del 2015 un tasso tendenziale riferito al totale delle compravendite pari a +6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con 963.903 NTN l’anno 2015 chiude in positivo con un rialzo del 4,7%, che corrisponde a oltre 43mila unità compravendute in più rispetto al 2014. Nel IV trimestre 2015 il settore residenziale con 127.553 NTN guadagna, rispetto al IV trimestre del 2014, oltre nove punti percentuali.
La nota parla di una crescita generalizzata, ma i mercati più vivaci sono al Centro-Nord e nelle città capoluogo, con la significativa eccezione di Roma. Se il residenziale risulta in ripresa, ad arrancare è invece il non residenziale, con gli immobili commerciali che, dopo due trimestri positivi, segnano un calo del 2,8%. Anche il settore produttivo risulta in negativo (-1,3%), mentre il terziario, con poco più di 2.800 unità compravendute (pari a + 0,9%), conferma lo stesso risultato del trimestre precedente.
Residenziale: nel 2015 compravendite in crescita del 6,5% (Nota Omi Agenzia Entrate)
Con riferimento all’intero anno il settore residenziale si avvicina a 445mila unità compravendute che si traducono in una crescita del 6,5% rispetto al dato del 2014. In rialzo risultano anche le compravendite  di pertinenze, quasi 345mila nel 2015 con un incremento del 4,3%. Il mercato nei settori non residenziali si mostra in affanno per gli immobili a destinazione terziaria e produttiva che chiudono il 2015 entrambi in perdita, -1,9% e -3,5% rispettivamente. Il mercato degli immobili a destinazione commerciale cresce invece dell’1,9%, grazie ai buoni risultatinel II e III trimestre dell’anno.