Proroga Superbonus unifamiliari e altre novità
/di Nicola FurcoloProroga Superbonus unifamiliari, sismabonus acquisti e quarta cessione ai correntisti: le novità (forse) in arrivo
Il quadro normativo sul Superbonus diventa sempre più complesso e variegato. Tra scadenze differenziate per soggetti, SAL a percentuali prestabilite, visti di conformità, asseverazioni, congruità dei prezzi, diventa sempre più complesso orientarsi tra i vari bonus edilizia (al riguardo ti anticipo che per orientarti correttamente nella giungla dei bonus fiscali in edilizia hai a disposizione 2 strumenti gratuiti: la guida ai bonus edilizia e il software su tutti i bonus edilizi da utilizzare gratis per 30 giorni).
E’ sempre più sentita la necessità di prorogare i termini stringenti del Superbonus, soprattutto per ciò che riguarda gli edifici unifamiliari.
Infatti, allo stato attuale, è previsto l’obbligo del raggiungimento di almeno il 30% dei lavori complessivi entro il 30 giugno 2022, al fine di usufruire del beneficio fiscale. Questa data potrebbe essere scomoda per tanti cantieri che hanno appena iniziato o stanno ancora iniziando i lavori.
Proroghe Superbonus, le novità in arrivo
L’iter di conversione del DL 21/2022 (decreto energia) prevede la possibilità di inserire alcune modifiche relative al Superbonus.
In particolare, dopo le numerose richieste, potrebbe raggiungersi l’accordo in sede parlamentare per:
- proroga del termine per le unifamiliari del 30 giugno 2022 al 30 settembre 2022;
- proroga del sismabonus acquisti al 31 dicembre 2022;
- quarta cessione del credito, che consentirebbe alle banche la cessione ai propri correntisti.
Proroga unifamiliari al 30 settembre 2022
Il meccanismo attualmente in vigore, definito dalla legge di Bilancio 2022, prevede la possibilità di usufruire del 110% per il lavori realizzati entro il 31 dicembre 2022, a patto di realizzare almeno il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 giugno 2022. La proroga consentirebbe ai contribuenti di dimostrare il raggiungimento del 30% dei lavori complessivi al 30 settembre invece che al 30 giugno.
Da notare che per calcolare il 30% dobbiamo riferirci all'”intervento complessivo” e vanno considerati non solo gli importi che superano i vari limiti di spesa ammessi al bonus (come avviene per il SAL del 30% nel caso di cessione del credito o dello sconto in fattura), ma anche gli importi agevolati con altri bonus diversi dal 110% (ad esempio, il bonus casa) o quelli non fiscalmente agevolati (come, ad esempio, una manutenzione ordinaria non assorbita nell’intervento superiore).
Quindi se l’importo complessivo dell’intervento è:
- ecobonus 70.000
- sismabonus 30.000
- altri bonus 20.000
entro il 30 giugno dovrò realizzare almeno 36.000 € di lavori, a prescindere da quali essi siano. Per cedere il credito, poi, dovrò realizzare il 30% di eco e il 30% di sisma.
Proroga del sismabonus acquisti al 31 dicembre 2022
Altra possibilità è quella di prorogare il sismabonus acquisti a tutto il 31 dicembre 2022. Ricordiamo infatti che la scadenza naturale del sismabonus acquisti (DL 63/2013 art. 16 comma 1-septies) è fissata al 30 giugno 2022.
La proroga consentirebbe agli acquirenti di unità immobiliari realizzate da imprese di costruzioni (che hanno preventivamente demolito immobili in zone sismiche) di usufruire di una detrazione fiscale del 110% sull’importo di acquisto fino a un massimo di 96.000 €.
Quarta cessione del credito
Prevista la possibilità per le banche di effettuare la cessione ai propri correntisti in ogni momento e non più solo al quarto passaggio (come si ipotizzava inizialmente). E si prevede anche la rimozione del divieto di frazionamento, con l’attivazione del trasferimento di singole annualità del credito di imposta tra banche e correntisti.
Diversi emendamenti, infatti, sono stati già proposti in Senato: ai soggetti che effettueranno la cessione successiva alla prima, sarà consentita anche la cessione integrale di una o più annualità del credito d’imposta. Quindi, non sarà più necessario cedere il credito in blocco.
Le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario potranno cedere il credito in favore dei soggetti con i quali abbiano concluso un contratto di conto corrente. Questo passaggio tra banca e correntista, in sostanza, non dovrà attendere necessariamente 3 cessioni.
Queste misure dovrebbero rilanciare il mercato delle cessioni dei crediti.
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