Bankitalia: gli agenti immobiliari fiduciosi nel futuro del mattone
Gli agenti immobiliari tornano a sperare nel futuro del mattone. Secondo il consueto sondaggio
congiunturale sul mercato delle abitazioni di Bankitalia, infatti, nel primo trimestre dell'anno si conferma
l'ottimismo degli agenti sull'evoluzione a breve termine del proprio mercato
locale e sulle prospettive del mercato nazionale.
Le interviste del sondaggio, svolte su un campione di 1004 di agenzie immobiliari, evidenziano un miglioramento del mercato nel primo trimestre dell'anno. La percentuale di operatori che hanno venduto almeno un'abitazione è cresciuta, in connessione con le più favorevoli condizioni della domanda. Si è ridotta anche la percentuale di chi segnala un calo dei prezzi e, secondo le aspettative, dovrebbe ridursi anche nel secondo trimestre.
Il miglioramento - si spiega - riflette principalmente gli andamenti riscontrati nelle regioni del Nord Est e nel Sud Italia. Per quanto riguarda le compravendite, la quota di agenti che hanno venduto almeno un'abitazione è salita nuovamente (al 79,9% dal 77,8 dell'indagine precedente) confermando una tendenza in atto dal primo trimestre 2015.
condizioni della domanda si confermano positive: il saldo tra la quota di agenti che riportano un aumento equella di coloro che segnalano una diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è salito a 17,2 punti
percentuali
Secondo il giudizio degli operatori, le principali cause di cessazione dell'incarico rimangono legate al divario tra prezzi offerti e domandati. Sul fronte delle trattative e tempi di vendita, il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è leggermente sceso (al 13,8% dal 14,2 in gennaio) e anche il tempo medio intercorso tra l'affidamento del mandato e la vendita dell'immobile si è ulteriormente ridotto (8,6 mesi da 9,1 dell'indagine precedente) soprattutto per effetto di una riduzione dei tempi medi di compravendita nel Nord Italia.
La quota di operatori che prevede una flessione dei prezzi nel trimestre in corso ha continuato a diminuire (31,8 per cento, dal 35,2), a fronte del rialzo nei giudizi di stabilità (64,7 per cento, dal 62,5); tale andamento è particolarmente accentuato nelle aree non urbane e nelle regioni del Nord Est e del Centro.
Il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale si è confermato positivo per il secondo trimestre consecutivo (9,2 punti percentuali, da 8,1 nella precedente indagine).
Anche in un orizzonte di medio termine (due anni) si rafforza l’ottimismo degli operatori: il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento continua ad aumentare (al 46,4 dal 45,4 per cento).
Le interviste del sondaggio, svolte su un campione di 1004 di agenzie immobiliari, evidenziano un miglioramento del mercato nel primo trimestre dell'anno. La percentuale di operatori che hanno venduto almeno un'abitazione è cresciuta, in connessione con le più favorevoli condizioni della domanda. Si è ridotta anche la percentuale di chi segnala un calo dei prezzi e, secondo le aspettative, dovrebbe ridursi anche nel secondo trimestre.
I prezzi delle abitazioni
Nel primo trimestre del 2016 continua a ridursi la quota di operatori che riporta una diminuzione congiunturale dei prezzi di vendita, che si attesta ora al 44,8% (46,4 nel trimestre precedente, 59,3 nella rilevazione di un anno fa), a fronte di una prevalenza dei giudizi di stabilità rimasti sostanzialmente invariati al 52,4%. Emerge dal Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia della Banca d'Italia.Il miglioramento - si spiega - riflette principalmente gli andamenti riscontrati nelle regioni del Nord Est e nel Sud Italia. Per quanto riguarda le compravendite, la quota di agenti che hanno venduto almeno un'abitazione è salita nuovamente (al 79,9% dal 77,8 dell'indagine precedente) confermando una tendenza in atto dal primo trimestre 2015.
Compravendite
La quota di agenti che hanno venduto almeno un’abitazione è salita nuovamente (al 79,9 per cento dal 77,8 dell’indagine precedente; tav. 3) confermando una tendenza in atto dal primo trimestre del 2015. Lecondizioni della domanda si confermano positive: il saldo tra la quota di agenti che riportano un aumento equella di coloro che segnalano una diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è salito a 17,2 punti
percentuali
Incari a vendere
Per quanto riguarda gli incarichi a vendere, il saldo tra le risposte di aumento e di diminuzione delle giacenze di incarichi a vendere si è stabilizzato a 7 punti percentuali (era 21,1 un anno prima), a fronte di una lieve diminuzione di quello relativo ai nuovi mandati (8,9 punti percentuali, da 10,4 in gennaio).Secondo il giudizio degli operatori, le principali cause di cessazione dell'incarico rimangono legate al divario tra prezzi offerti e domandati. Sul fronte delle trattative e tempi di vendita, il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è leggermente sceso (al 13,8% dal 14,2 in gennaio) e anche il tempo medio intercorso tra l'affidamento del mandato e la vendita dell'immobile si è ulteriormente ridotto (8,6 mesi da 9,1 dell'indagine precedente) soprattutto per effetto di una riduzione dei tempi medi di compravendita nel Nord Italia.
Finanziamento degli acquisti
La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita (al 73,8%, dall'68,5 dell'indagine di gennaio, così come il rapporto tra prestito e valore dell’immobile (al 69,3 per cento, dal 64,7).Locazioni
Sulle locazioni, la quota di operatori che hanno dichiarato di avere locato almeno un immobile nel primo trimestre è salita rispetto al periodo precedente (all'84,8% dall'82,4).Prospettive future del mercato locale e nazionale
Le aspettative degli agenti immobiliari sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento si confermano favorevoli, seppur in leggera attenuazione: sia il saldo fra attese di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso sia quello tra chi si attende un aumento di nuovi incarichi a vendere e chi ne prospetta una riduzione si mantengono positivi.La quota di operatori che prevede una flessione dei prezzi nel trimestre in corso ha continuato a diminuire (31,8 per cento, dal 35,2), a fronte del rialzo nei giudizi di stabilità (64,7 per cento, dal 62,5); tale andamento è particolarmente accentuato nelle aree non urbane e nelle regioni del Nord Est e del Centro.
Il saldo relativo alle attese circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale si è confermato positivo per il secondo trimestre consecutivo (9,2 punti percentuali, da 8,1 nella precedente indagine).
Anche in un orizzonte di medio termine (due anni) si rafforza l’ottimismo degli operatori: il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento continua ad aumentare (al 46,4 dal 45,4 per cento).
da "Idealista"
Agenzia Farini
059 454227
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