giovedì 1 maggio 2025

PREZZI CASE SU DELLO 0,6% A MARZO

Secondo l’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia, i prezzi delle case usate in Italia sono aumentati dello 0,6% rispetto al mese precedente. Questo incremento ha portato il valore medio nazionale delle abitazioni a 1.801 euro al metro quadrato. Capoluoghi In terreno positivo anche la maggior parte dei principali capoluoghi italiani: oltre il 56%, infatti, mostra valori al rialzo durante il mese di marzo. I maggiori aumenti del periodo si concentrano a Belluno (5,5%), Udine (3,1%), Oristano (2,5%), Salerno e Ferrara (entrambe le città su del 2,1%). Rialzi anche a Catania (1,4%), Firenze (1,2%), Roma (1%), Bari (0,8%), Torino e Cagliari (0,7%) e Napoli (0,2%); mentre, a Milano i prezzi sono rimasti stabili. In calo, tra i grandi mercati, Bologna (-0,2%), Venezia (-0,7%) e Palermo (-0,8%). Oltre a Milano si mantengono stabili altri sei centri: Verona, Messina, Chieti, Lecco, Savona e Barletta. I maggiori indici di ribasso, dopo il mese di marzo, spettano a Pordenone (-4,3 %), Treviso (-4,1%) e Pavia (-3,1%). Milano (4.986 euro/m2) si conferma la regina dei valori immobiliari italiani, precedendo Bolzano (4.598 euro/m2), Venezia (4.4562 euro/m2) e Firenze (4.331 euro/m2). Nel ranking delle città con i prezzi delle abitazioni più elevati troviamo anche Bologna (3.450 euro/m2) che occupa il quinto posto, davanti a Roma (3.124 euro/m2) sesta; Napoli si posiziona come il nono capoluogo più caro con una media di 2.712 euro/m2. In fondo alla classifica dei valori al metro quadro, si posizionano Caltanissetta (696 euro/m2), Ragusa (712 euro/m2) e Biella (774 euro/m2). Province Variazioni positive si registrano in 70 province su 106, con i maggiori aumenti a Isernia (4,7%), Massa Carrara (2,4%), Udine (2,1%) e Firenze (1,5%). In crescita anche la provincia di Roma (1%) e l'hinterland di Milano (0,5%). Al contrario, i cali più significativi riguardano Belluno (-2,1%), Lecco (-0,9%) ed Enna (-0,8%). Per quanto riguarda i prezzi, Bolzano (4.465 euro/m2) è la provincia più costosa, seguita da Milano (3.465 euro/m2), Lucca (3.128 euro/m2) e Savona (3.082 euro/m2). Al contrario, le province con i prezzi più bassi sono Biella (617 euro/m2), Caltanissetta (648 euro/m2) ed Enna (730 euro/m2). Regioni Sono solo tre le regioni che registrano un calo dei valori immobiliari nel mese di marzo: Valle d'Aosta (-0,7%), Calabria e Veneto, entrambe in lieve diminuzione dello 0,1%. All’opposto, gli aumenti più significativi riguardano Sardegna (1,3%), Lazio (1,2%), Campania (1,1%), Friuli-Venezia Giulia (1,1%) e Trentino-Alto Adige (1%). Le altre regioni mostrano aumenti inferiori all'un per cento, con variazioni comprese tra lo 0,9% delle Marche e lo 0,1% di Sicilia e Umbria. Il Trentino-Alto Adige (3.099 euro/m2) è la regione italiana con i prezzi più elevati, seguita da Valle d’Aosta (2.541 euro/m2), Liguria (2.461 euro/m2) e Toscana (2.335 euro/m2). Anche Lombardia (2.167 euro/m2), Lazio (2.100 euro/m2) ed Emilia-Romagna (1.821 euro/m2) fanno rilevare valori superiori alla media nazionale di 1.801 euro/m2. Si collocano sotto questa soglia tutte le altre 13 regioni, con valori compresi tra i 1.750 euro del Veneto e i 910 euro al metro quadro della Calabria, la regione più economica dove comprare un’abitazione nella Penisola. L'indice dei valori immobiliari di idealista A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi). Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d'asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

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