giovedì 29 maggio 2025

L’offerta abitativa si mantiene stabile nel primo trimestre 2025, segnali di ripresa rispetto a dicembre 2024 (+3%)

Lo stock di abitazioni in vendita risulta essere sostanzialmente stabile nel corso del primo trimestre 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’ultimo report di idealista, portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia. Inoltre, rispetto al trimestre precedente, il quarto del 2024, si osserva una ripresa, con un incremento del 3% dell’offerta di case in vendita sul portale Calo dell’offerta nei capoluoghi A livello cittadino, emerge un forte calo dell’offerta residenziale in 59 dei capoluoghi monitorati da idealista, con le maggiori riduzioni che riguardano Firenze (-27%), Livorno (-26%), Cuneo (-25%), Gorizia (-24%), Lecco (-22%) e Venezia (-20%). Lo stock di abitazioni in vendita risulta essere in calo non solo a Firenze e Venezia ma anche negli altri principali mercati cittadini come Roma (-14%), Catania (-11%), Milano (-6%), Cagliari e Palermo (entrambe in calo dell’1%). Stock di case in vendita per capoluogo
Rispetto ad un anno fa, a Pisa, Caserta e Nuoro, lo stock, in linea con l’andamento nazionale, si è mantenuto stabile. Mentre, incrementi dell’offerta residenziale hanno toccato 47 capoluoghi. I maggiori aumenti dello stock riguardano, infatti, Barletta (40%), Cosenza (32%), Enna (26%), Avellino e Campobasso (24% per entrambe le città). Aumenta l’offerta di case in vendita, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, anche a Napoli (12%), Genova (5%) e Torino (1%). Stock provinciale in crescita Sul versante provinciale, in controtendenza, emerge una prevalenza di aree (60) il cui stock abitativo è in aumento. A trainare gli incrementi dell’offerta troviamo Foggia (21%), seguita da Campobasso col 16%, Avellino (15%) e Brindisi (14%). Lo stock di case in vendita risulta crescere anche nelle province di Napoli (13%), Torino (12%), Palermo e Verona (entrambe in salita del 5%). Genova, Crotone, Latina, Pesaro Urbino, Cagliari e Ascoli Piceno mantengono la loro offerta di case in vendita stabile rispetto ad un anno fa, in linea con la tendenza nazionale. Stock di case in vendita per provincia
In 43 province si evince una riduzione dello stock, con i cali più forti che riguardano Venezia (-17%), Firenze (-15%), Gorizia (-11%) e Lodi (-10%). I ribassi dell’offerta di abitazioni in vendita riguardano anche le province di Roma (-7%) e Milano (-4%). Metodologia I dati sono stati raccolti e analizzati da idealista/data, la proptech di idealista attiva in Spagna, Italia e Portogallo dedicata a fornire informazioni mirate a un pubblico professionale per assisterlo nel processo decisionale strategico. Utilizzando tutti i parametri del database di idealista specifici per ciascun paese, insieme ad altre fonti di dati pubbliche e private, questa piattaforma offre una gamma completa di servizi, tra cui valutazione, investimento, acquisizione e analisi di mercato.

giovedì 22 maggio 2025

Bonus box auto 2025, fino a 48.000 euro per acquistare o costruire un box auto: ecco i requisiti e come ottenerlo

Scopri come funziona il bonus per box auto e quali sono i requisiti per ottenerlo La costruzione o l'acquisto di un box auto legato all'abitazione principale consente di accedere, nel 2025, a un bonus, che consiste in una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro. Questo significa che il rimborso massimo ottenibile è di 48.000 euro, suddiviso in dieci rate annuali di pari importo. A partire dal 2026, per le pertinenze di una prima casa l'aliquota scenderà al 36%, mentre per i box auto associati a una seconda abitazione la detrazione sarà ridotta al 30%. Il bonus box auto trova la sua base normativa nell'art. 16 bis del T.U.I.R., introdotto con il Decreto Legge n. 201/2011. Nel corso degli anni, diverse modifiche legislative hanno ampliato l'agevolazione, portando l'aliquota fino all'attuale 50%. Va sottolineato che la detrazione fiscale relativa all’acquisto del box auto rappresenta una delle poche agevolazioni rimaste invariate nonostante le restrizioni introdotte dal decreto Agevolazioni Fiscali del 30 marzo 2024. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti non potranno più beneficiare della possibilità di scegliere tra la cessione del credito e lo sconto in fattura per questo tipo di agevolazione. In pratica, tali interventi sono stati uniformati al regime fiscale previsto per le altre detrazioni, eliminando opzioni che in precedenza consentivano una maggiore flessibilità nell’accesso ai benefici fiscali. Va sottolineato, inoltre, che la detrazione è valida esclusivamente per box auto di nuova costruzione e non è applicabile nel caso di cambi di destinazione d'uso successivi alla conclusione dei lavori. Chi può beneficiare del bonus? Per accedere alla detrazione fiscale, il contribuente deve soddisfare determinati requisiti: - essere proprietario del box auto o aver sottoscritto un patto di compravendita di cosa futura relativo alla costruzione; - il box deve essere pertinenziale a un'abitazione di proprietà del richiedente; - le spese sostenute devono riguardare esclusivamente la costruzione del box, senza includere costi accessori non ammessi al beneficio fiscale. Documenti necessari per la detrazione Per usufruire della detrazione fiscale, è fondamentale conservare alcuni documenti che attestino la spesa sostenuta. Tra questi: - atto di acquisto o preliminare di vendita, con registrazione e indicazione della pertinenzialità del box; - dichiarazione del costruttore con il dettaglio dei costi di costruzione sostenuti; - copia dei bonifici bancari o postali relativi ai pagamenti effettuati; - se richiesto dalla normativa, ricevuta della raccomandata inviata al Centro Operativo di Pescara, prima della presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all'anno di pagamento. Il vincolo di pertinenza è il requisito fondamentale Uno degli aspetti più importanti per ottenere la detrazione è il principio di pertinenza. Il box auto deve essere destinato stabilmente a servizio dell'abitazione e situato nelle sue immediate vicinanze. La distanza massima consentita tra il garage e l'immobile principale è di 1,3 km. Superata questa soglia, il vincolo pertinenziale viene meno e con essa il diritto alla detrazione. Come richiedere la detrazione? Per beneficiare del bonus, le spese sostenute devono essere dichiarate nel Modello 730, all'interno del Quadro E, nei righi da E41 a E43.

giovedì 15 maggio 2025

Lavoratori stagionali, case gratis per i lavoratori del turismo con il nuovo bando ministeriale 2025: ecco i dettagli

Una nuova iniziativa ministeriale prende le mosse dal modello delle staff house già utilizzate in altre economie turistiche avanzate. Atteso tra pochi mesi il bando per case gratis ai lavoratori del turismo Il turismo rappresenta una componente significativa del PIL italiano e svolge un ruolo fondamentale nell'economia del Paese. Proprio per questo il Ministero del Turismo ha annunciato che, in collaborazione con Invimit (società pubblica che gestisce e valorizza il patrimonio immobiliare italiano), entro fine anno sarà pubblicato un bando per agevolare gli occupati e gli aspiranti lavoratori del comparto. Recuperando ex alberghi e strutture pubbliche, dismesse o abbandonate, grazie a tale iniziativa sarà possibile l'assegnazione di alloggi momentanei appositamente dedicati, con canone mensile azzerato o calmierato. Al contempo, il bando includerebbe regole per l'individuazione dei gestori di questi edifici, adibiti all'accoglienza e alla residenza temporanea dei lavoratori stagionali. L'iniziativa – in realtà – non è fine a se stessa, ma si inserisce nel più ampio Piano Casa di Confindustria, ideato per favorire l'abitare sostenibile dei lavoratori pendolari o stagionali e dare una risposta concreta al problema del disallineamento, in numerose aree del Paese, tra i costi di affitto o di acquisto e il livello di produttività del lavoro e, dunque, l'importo dei salari medi. Oggi, soprattutto nelle località balneari o montane più rinomate, trovare una casa a prezzi accessibili a un lavoratore del turismo, specialmente se stagionale, è diventato difficile. A ciò si abbina il problema della mancanza di manodopera, lamentato da ristoratori e albergatori e segnalato recentemente agli Stati Generali di Federturismo Confindustria: l'offerta di lavoro non manca, ma i giovani - e meno giovani - che rifiutano un contratto a termine, con turni lunghi e stipendi ritenuti non proporzionati ai propri costi mensili per bollette, affitto, trasporti o generi di prima necessità, rappresentano un forte freno all'espansione di un comparto che sta vivendo un ottimo periodo. Con un recente report, Enit rivela che, nella primavera di quest'anno, il turismo italiano sta migliorando ancora il suo trend già positivo, spinto soprattutto dalla domanda turistica proveniente da Germania e Gran Bretagna. Il paradosso è che la mancanza di personale limita, però, la capacità di accogliere nuovi clienti, riduce i servizi offerti e frena la crescita anche in alta stagione. Ben si comprende, allora, la soluzione di combattere il carovita con soluzioni abitative a costo zero o fortemente ribassato e, quindi, accessibili anche ai lavoratori stagionali. Il citato bando del Ministero contribuirebbe, peraltro, a rendere durevole e “strutturale” la crescita del turismo, comparto strategico per l'economia italiana.

giovedì 8 maggio 2025

Con un buon home staging l'agente vende in tempo zero

Che cosa è l’home staging, come si divulga e come si applica? La professione dell’home stager è fatta di molte sfumature, dalla creatività al marketing per la vendita di immobili, che presuppone una conoscenza del mercato e delle tecniche di comunicazione molto avanzata. Una professione mai abbastanza compresa, che tuttavia diventa determinante quando si vuole vendere e comprare casa: la spiega a idealista/news Francesca Greco, home stager e fondatrice di Home Philosophy. Francesca Greco dal 2015 fa formazione sull’home staging in tutta Italia. Direttrice di Home Philosophy e regional manager della European Association of Home Staging Professionals (EAHSP), è orgogliosa di dire che la sua scuola è l’unica ad aver ricevuto il plauso di Barb Schwarz, colei che egli anni ’70 inventò questa professione a Seattle. “In Italia quella dell’home stager è una professione ancora nuova, - spiega Francesca Greco, - non regolata da un ordine o da un albo e pertanto vista spesso come un lavoro che è possibile improvvisare. Non è così: scuole di formazione come la nostra, Home Philosophy, hanno lo scopo di dare delle precise linee guida a questa professione e di comunicarla in modo corretto presso il pubblico, i clienti, gli agenti immobiliari”. Che professione è quella dell’home stager? E’ una professione dalle mille sfumature. Il che presuppone che il professionista abbia una conoscenza approfondita del mercato, delle tecniche di marketing e comunicazione e del ruolo dei principali player, tra cui gli stessi home stager, gli agenti, i costruttori e i proprietari e acquirenti. Si può fare home staging fai da te? Il fatto che non ci sia un albo non significa che chiunque possa fare l’home stager. Certo, legalmente è una professione aperta a tutti, ma la formazione è fondamentale: i nostri corsi si compongono di 50 ore solo per imparare le basi, il che significa che le conoscenze specifiche da acquisire sono moltissime: design, fotografia, mercati specifici (case vacanza, residenziale ecc), gestione del cliente. Un esempio? Può capitare di entrare in una casa ereditata, piena di ricordi, e occorre aiutare gli eredi a staccarsene per renderla neutra e proporla sul mercato. Oppure, nel caso di una casa vuota, nell’immaginare l’uso di una stanza occorre stare attenti a non configurare, ad esempio, stanze per un bebè o con altri usi che potrebbero andare a toccare tasti molto personali del potenziale cliente, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato, ovvero respingerlo anziché farlo innamorare della casa. Per questo dico che si tratta di un mestiere tutt’altro che semplice. Qual è allora lo scopo dell’home staging? In altre parole, creare una proposta su misura per clienti specifici in modo che avvenga già alla fonte la selezione dell’acquirente che è davvero interessato all’acquisto. Il che non significa sminuire il lavoro dell’agente, anzi, significa ottimizzarlo ed esaltarlo: con un buon home staging l’agente vende in tempo zero. La sua presenza sarà poi centrale per i passaggi successivi della compravendita, ma intanto, con una casa ben preparata, si è assicurato il contratto in tempi rapidissimi. In questo modo sia chi vende che chi compra ottiene quello che vuole in modo naturale, senza sforzo, e con la massima soddisfazione da entrambe le parti. Affidarsi a un home stager è davvero utile per vendere casa? I numeri parlano chiaro: stando ai dati della European Association of Home Staging Professionals, nel 2024 tempi di vendita e locazione e scontistiche richieste sugli appartamenti allestiti con l’home staging sono sensibilmente inferiori. Le case preparate professionalmente vengono vendute in media in 27 giorni con una scontistica del 3 per cento, mentre le locazioni avvengono in media in sei giorni e senza sconti richiesti. Secondo la media OMI, i giorni di vendita sono 178 e la scontistica è dell’8 per cento. Quali case sono più adatte per l’home staging? L’home staging è ottimo per ogni casa, tutte hanno il diritto di essere valorizzate, dall’appartamento per studenti alla casa ereditata dalla nonna, perché tutte rispondono a esigenze abitative diverse che aspettano solo di essere soddisfatte. Per questo è importante mostrare ogni casa al meglio; invece tante volte si trovano annunci fatti con noncuranza col telefonino, da chiunque. Questo può bastare in una zona dal mercato molto dinamico, serve meno se una casa deve necessariamente attirare l’attenzione per essere venduta. Ma il punto è che anche in un mercato dinamico l’home staging serve a far sì che anche l’agente immobiliare sia percepito in modo diverso: l’agente che ha in portafoglio delle case allestite con l’home staging di certo è visto come un professionista attento alle esigenze dei propri clienti, e più probabilmente verrà scelto dai potenziali acquirenti. Come è cambiata in dieci anni la professione dell’home stager? Rispetto a dieci anni fa, quando ho mosso i primi passi in questo campo, c’è stata senz’altro una presa di coscienza di quello che è realmente questo mestiere, passato dal semplice “trucchiamo un poco la casa per venderla prima” a qualcosa di più complesso. Non si tratta di semplice make up o di messa in scena, ma di una preparazione professionale che permette di mettere in risalto i punti di forza della casa ma senza nasconderne le criticità. Non basta arredare con qualche mobile per fare home staging, si tratta di progettare al centimetro la scenografia temporanea pensata per esaltare l’appartamento, il tipo di arredamento, di materiale, dei colori, del posizionamento. Una filosofia che ripaga? I nostri corsi sono sempre sold out, e il lavoro, per chi ha voglia di mettersi in gioco, è moltissimo. Abbiamo richieste da Como a Messina, e anche dall’estero. La professione è senz’altro nuova e ancora fragile, ma è in fortissima espansione. Rispetto a dieci anni fa non si vede più l’home staging come la solita americanata, ma si è compreso che il concetto della valorizzazione immobiliare può essere centrale in una cultura come quella italiana, in cui la casa è ricca di tradizione. Esaltarla nella maniera più giusta per tutti è proprio la nostra missione.

giovedì 1 maggio 2025

PREZZI CASE SU DELLO 0,6% A MARZO

Secondo l’Ufficio Studi di idealista, portale immobiliare leader per lo sviluppo tecnologico in Italia, i prezzi delle case usate in Italia sono aumentati dello 0,6% rispetto al mese precedente. Questo incremento ha portato il valore medio nazionale delle abitazioni a 1.801 euro al metro quadrato. Capoluoghi In terreno positivo anche la maggior parte dei principali capoluoghi italiani: oltre il 56%, infatti, mostra valori al rialzo durante il mese di marzo. I maggiori aumenti del periodo si concentrano a Belluno (5,5%), Udine (3,1%), Oristano (2,5%), Salerno e Ferrara (entrambe le città su del 2,1%). Rialzi anche a Catania (1,4%), Firenze (1,2%), Roma (1%), Bari (0,8%), Torino e Cagliari (0,7%) e Napoli (0,2%); mentre, a Milano i prezzi sono rimasti stabili. In calo, tra i grandi mercati, Bologna (-0,2%), Venezia (-0,7%) e Palermo (-0,8%). Oltre a Milano si mantengono stabili altri sei centri: Verona, Messina, Chieti, Lecco, Savona e Barletta. I maggiori indici di ribasso, dopo il mese di marzo, spettano a Pordenone (-4,3 %), Treviso (-4,1%) e Pavia (-3,1%). Milano (4.986 euro/m2) si conferma la regina dei valori immobiliari italiani, precedendo Bolzano (4.598 euro/m2), Venezia (4.4562 euro/m2) e Firenze (4.331 euro/m2). Nel ranking delle città con i prezzi delle abitazioni più elevati troviamo anche Bologna (3.450 euro/m2) che occupa il quinto posto, davanti a Roma (3.124 euro/m2) sesta; Napoli si posiziona come il nono capoluogo più caro con una media di 2.712 euro/m2. In fondo alla classifica dei valori al metro quadro, si posizionano Caltanissetta (696 euro/m2), Ragusa (712 euro/m2) e Biella (774 euro/m2). Province Variazioni positive si registrano in 70 province su 106, con i maggiori aumenti a Isernia (4,7%), Massa Carrara (2,4%), Udine (2,1%) e Firenze (1,5%). In crescita anche la provincia di Roma (1%) e l'hinterland di Milano (0,5%). Al contrario, i cali più significativi riguardano Belluno (-2,1%), Lecco (-0,9%) ed Enna (-0,8%). Per quanto riguarda i prezzi, Bolzano (4.465 euro/m2) è la provincia più costosa, seguita da Milano (3.465 euro/m2), Lucca (3.128 euro/m2) e Savona (3.082 euro/m2). Al contrario, le province con i prezzi più bassi sono Biella (617 euro/m2), Caltanissetta (648 euro/m2) ed Enna (730 euro/m2). Regioni Sono solo tre le regioni che registrano un calo dei valori immobiliari nel mese di marzo: Valle d'Aosta (-0,7%), Calabria e Veneto, entrambe in lieve diminuzione dello 0,1%. All’opposto, gli aumenti più significativi riguardano Sardegna (1,3%), Lazio (1,2%), Campania (1,1%), Friuli-Venezia Giulia (1,1%) e Trentino-Alto Adige (1%). Le altre regioni mostrano aumenti inferiori all'un per cento, con variazioni comprese tra lo 0,9% delle Marche e lo 0,1% di Sicilia e Umbria. Il Trentino-Alto Adige (3.099 euro/m2) è la regione italiana con i prezzi più elevati, seguita da Valle d’Aosta (2.541 euro/m2), Liguria (2.461 euro/m2) e Toscana (2.335 euro/m2). Anche Lombardia (2.167 euro/m2), Lazio (2.100 euro/m2) ed Emilia-Romagna (1.821 euro/m2) fanno rilevare valori superiori alla media nazionale di 1.801 euro/m2. Si collocano sotto questa soglia tutte le altre 13 regioni, con valori compresi tra i 1.750 euro del Veneto e i 910 euro al metro quadro della Calabria, la regione più economica dove comprare un’abitazione nella Penisola. L'indice dei valori immobiliari di idealista A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi). Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d'asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.