La Bce alza i tassi, cosa significa per i mutui?
Giovedì scorso la governatrice della Bce Christine Lagarde ha annunciato che è prossimo il rialzo dei tassi Bce; una decisione per la verità già attesa, ma che non mancherà di avere i suoi effetti sui finanziamenti bancari, in particolare sui mutui casa, che già stanno sperimentando aumenti nella rata a causa della situazione geopolitica e dell’inflazione. Vediamo cosa potrebbe succedere alla rata del mutuo con l’aumento dei tassi di interesse Bce.
Aumento dei tassi di interesse sui mutui
Da inizio anno i tassi di interesse sui mutui sono aumentati sensibilmente, anticipando l’aumento atteso dei tassi di interesse Bce. Per quanto riguarda l’Eurirs, riferimento per i mutui a tasso fisso, a inizio anno si era, per tutte le scadenze, poco sopra lo zero, mentre oggi si viaggia abbondantemente sopra il 2 per cento. La scadenza a 20 anni, ad esempio (una delle più gettonate per questo tipo di mutui), il 13 giugno 2022 si attestava al 2.22%, in rialzo di uno 0.11 per cento.
Per quanto riguarda invece i tassi variabili, le scadenze dell’Euribor sono ancora in territorio negativo tranne la scadenza a sei mesi che si attesta, il 13 giugno 2022, allo 0.11 per cento. E la forbice tra tasso fisso e variabile si ridurrà sempre di più, secondo gli esperti. Milano Finanza riporta per esempio che a giugno 2023 il tasso Euribor a 3 mesi, oggi sul -0.28 per cento, potrebbe arrivare all’1.71 per cento. Certo, sottolineiamo, siamo sempre lontani dai livelli di un decennio fa, ma si tratta comunque di una brusca virata rispetto al panorama di tassi superconvenienti a cui ci eravamo abituati da anni.
Aumento dei tassi Bce, rata del mutuo in aumento
Sempre secondo quanto riportato da Milano Finanza, che cita dati Bankitalia, chi stipulerà nei prossimi mesi un mutuo a tasso fisso avrà interessi vicini al 3%, mentre da luglio si vedranno gli effetti anche sui tassi variabili. In totale, stima il quotidiano, l’aumento delle rate alleggerirà i portafogli degli italiani di circa 680 milioni di euro complessivi.
Secondo una simulazione di Facile.it, gli aumenti dei tassi di interesse Bce, annunciati per luglio e settembre, avranno effetti diretti sull’Euribor, facendo crescere la rata di almeno 120 euro rispetto ad oggi. Prendendo infatti come riferimento un finanziamento da 120.000 euro da restituire in 20 anni e simulando i possibili cambiamenti, considerati i futures sull’Euribor, che rappresentano l’aspettativa che gli operatori hanno sull’andamento dell’indice nei prossimi 5 anni, il comparatore ha rilevato che, se oggi un tasso variabile medio (T.A.N) disponibile online per l’operazione simulata è pari a 0,85%, con una rata mensile di 544 euro, entro fine anno l’indice Euribor a 3 mesi sfiorerà l’1% (oggi si trova a -0,30%) e questo farà salire il tasso variabile a circa 2,20%, con una rata mensile più pesante di circa 75 euro. Tra dodici mesi (a giugno 2023), l’indice potrebbe arrivare a circa 1,75%; questo farebbe salire il tasso variabile a 2,95% e la rata del muto a 663 euro, vale a dire quasi 120 euro in più rispetto a oggi. A dicembre 2027, le previsioni danno l’Euribor intorno al 2,10%; in questo caso il tasso salirebbe a 3,30% e la rata mensile a 684 euro, vale a dire 140 euro in più rispetto ad oggi.
«Sebbene in periodi di grande incertezza come quello attuale sia difficile fare previsioni, è importante non sottovalutare i messaggi che arrivano dal mercato»; spiega Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it «Oggi più che mai, quindi, la scelta del mutuo va affrontata con grande attenzione; il consiglio è di affidarsi ad un consulente esperto in grado di identificare la soluzione più adatta alle esigenze dell'aspirante mutuatario.».
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