Il mese di aprile ha fatto registrare un ulteriore segno positivo nella richiesta di mutui, con un +8,6% rispetto allo stesso
mese del 2015, che a sua volta si era caratterizzato per un consistente
incremento. Nonostante una buona parte sia rappresentato da surroghe e
sostituzioni, si tratta comunque del record di domande dall'inizio del
2011. Questi alcuni dei dati della consueta analisi del Barometro Crif.
La positiva performance dell’ultimo mese porta la domanda aggregata dei primi 4 mesi del 2016 a segnare un +24,2% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno. Continua, quindi, il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi, con un piccolo gap che rimane da colmare rispetto al biennio 2010 – 2011.
A questo riguardo va segnalato come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta da un lato le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, dall’altro la consolidata tendenza da parte delle famiglie a privilegiare soluzioni in cui peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile. Senza dimenticare, infine, l’incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui.
Per quanto rigurda la distribuzione delle richieste di mutuo per classe d’importo: la fascia in cui si sono maggiormente concentrate le richieste è, ancora una volta, quella compresa tra 100 e 150.000 Euro, con una quota del 29,5% sul totale, seguita da quella al di sotto dei 75.000 Euro, con il 27,6%.
“Anche nell’ultimo mese la domanda di mutui immobiliari è risultata
vivace, confermando il trend di progressivo recupero verso i volumi pre-crisi.
D’altro canto, sia il basso livello dei tassi interesse applicati sia prezzi di
acquisto ancora appetibili contribuiscono a stimolare il rinnovato interesse
delle famiglie ad investire sul mattone” – commenta Simone Capecchi,
Executive Director di CRIF -.
La positiva performance dell’ultimo mese porta la domanda aggregata dei primi 4 mesi del 2016 a segnare un +24,2% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno. Continua, quindi, il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi, con un piccolo gap che rimane da colmare rispetto al biennio 2010 – 2011.
L'importo
medio dei mutui richiesti
Al contempo, nel periodo di osservazione si conferma la tendenza da parte
degli italiani a richiedere mutui di valore più contenuto rispetto al passato.
Nello specifico, nel mese di aprile l’importo medio richiesto si è attestato a
122.683 Euro, in lieve aumento rispetto i 121.911 Euro del corrispondente mese
del 2015 (+0,6%) ma ben lontani dai 140.942 Euro dell’aprile 2010, quando venne
toccato il picco degli ultimi 6 anni. A questo riguardo va segnalato come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta da un lato le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, dall’altro la consolidata tendenza da parte delle famiglie a privilegiare soluzioni in cui peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile. Senza dimenticare, infine, l’incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui.
Per quanto rigurda la distribuzione delle richieste di mutuo per classe d’importo: la fascia in cui si sono maggiormente concentrate le richieste è, ancora una volta, quella compresa tra 100 e 150.000 Euro, con una quota del 29,5% sul totale, seguita da quella al di sotto dei 75.000 Euro, con il 27,6%.
Per quanto riguarda la
distribuzione della domanda di mutui per classi di durata, quella
compresa tra 15 e 20 anni risulta essere la più richiesta dagli
italiani, con il 23,4% del totale.
Nel complesso va evidenziato
come 2/3 delle richieste (il 66,8% del totale, per la precisione)
prevedano una durata superiore ai 15 anni, a conferma della propensione
verso piani di rimborso che consentono di ridurre il peso della rata mensile sul
reddito disponibile e sui risparmi della famiglia.
Osservando la distribuzione
della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, infine, l’ultimo
aggiornamento del Barometro CRIF mette in evidenza come anche nel mese di aprile
si riscontri una maggior concentrazione nella fascia di età compresa tra i 35
e i 44 anni, con una quota pari al 36,3% del totale.
“La recente approvazione da parte del Consiglio dei
Ministri del decreto legislativo che recepisce la Mortgage Credit Directive
introduce nel nostro Paese, quale elemento di forte novità, la possibilità per
le parti di accordarsi, in caso di inadempimento del mutuatario, per la
restituzione dell’immobile dato in garanzia senza passare dal tribunale –
aggiunge Capecchi -. È ancora presto per stabilire in quale misura l’entrata in
vigore di questo provvedimento potrà dare una ulteriore spinta al mercato dei
finanziamenti per la casa ma, indubbiamente, gli istituti di credito non
dovranno dimenticare la necessità di prestare la massima attenzione in fase di
origination dell’operazione di finanziamento sia alla sostenibilità della rata
del mutuo da parte del richiedente sia al valore dell’immobile in
garanzia”.
da "Idealista"
Agenzia Farini
059 454227
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