Nonostante i vari bonus casa, ad essere davvero efficiente è solo il 12% delle abitazioni
Nel mentre però si fa strada il concetto di smart home, soprattutto se collegato alla sicurezza: il 32% delle famiglie considera interessante come funzione smart home l’installazione di sensori per la perdita di gas o acqua, il 28% di videocamere di sicurezza e il 27% di sensori di movimento nell’area della propria abitazione; a seguire anche gli impianti antintrusione (21 per cento). Il risparmio energetico è il secondo elemento chiave: il 28% ha dichiarato di puntare soprattutto su nuovi termostati smart e una quota simile su strumenti “intelligenti” di monitoraggio dei consumi.
«Gli ambienti domestici – dice Matteo Lucchi, amministratore delegato di Eumetra – stanno rapidamente cambiando: sono sempre più tecnologici e connessi (27% oggi, nel 2017 erano il 4%), soprattutto per la gestione dell’intrattenimento (Tv e casse audio), dell’illuminazione e della gestione del riscaldamento attraverso i termostati smart».
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico però, la situazione è più critica, forse complice anche la fine delle agevolazioni. Le case efficienti, anche solo parzialmente (dotate di infissi isolanti, lampade led, o elettrodomestici efficienti), non superano il 34% delle abitazioni, fra le quali quelle veramente efficienti sono il 12%. Al contrario, nel 30% delle case gli impianti di riscaldamento autonomo e gli infissi isolanti superano i dieci anni di anzianità.
«Secondo la nostra analisi – spiega Lucchi – le intenzioni d’acquisto per l’efficienza energetica sono frenate oggi soprattutto dal prezzo di accesso, dal timore che le nuove dotazioni non permettano un effettivo risparmio, da una diffidenza nel rapportarsi con nuove tecnologie, dall’impegno che alcuni progetti richiedono e naturalmente dalla fine della cessione del credito che impatta appunto sulla barriera economica inziale, come accade soprattutto per le opere di isolamento termico perimetrale (cappotto)».