giovedì 11 dicembre 2025

I quartieri più richiesti per comprare casa in Italia nel terzo trimestre 2025

Tutte le ricerche portano a Roma. La Capitale, infatti, piazza ben 6 zone su 10 nella top 10 dei quartieri più richiesti da chi vuole comprare una casa in Italia nel terzo trimestre 2025. Il primo e il terzo gradino del podio sono appannaggio di due distretti romani, rispettivamente Garbatella-Ostiense, mentre al secondo posto troviamo il Litorale Leccese. A rivelarlo è un report di idealista/data, che ha misurato la pressione della domanda sull’offerta in ogni area dello Stivale per il mercato residenziale della compravendita. Il report di idealista/data è stato implementato tramite l’indice di domanda relativa, un indicatore che sintetizza la pressione della domanda sull’offerta in ogni area d’Italia per il segmento delle case in vendita. L’indicatore si basa sul numero di contatti (contatti tramite e-mail e condivisioni) ricevuti per annuncio. Sono stati presi in esame ben 1.008 distretti di comuni italiani, filtrando solo quelli con uno stock di almeno 50 immobili sul mercato. Top 10 dei quartieri più richiesti per comprare casa in Italia Come anticipato, la presenza romana nella top 10 dei quartieri più domandati da chi cerca una casa in vendita in Italia nel terzo trimestre 2025 è decisamente nutrita: 6 su 10. Il primo della lista è Garbatella-Ostiense, che totalizza un indice di domanda relativa di 6,2 (mentre il prezzo medio al mq è di 4.146 euro). La grande concentrazione di ricerche in questa zona potrebbe essere letta anche in virtù di uno stock ridotto, con molti appartamenti potenzialmente in vendita che sono stati immessi nel mercato degli affitti brevi (il quartiere ospita una delle basiliche giubilari, San Paolo Fuori le Mura). I quartieri più richiesti d'Italia per comprare casa
Completano il podio Litorale Leccese nel capoluogo salentino (indice di domanda relativa di 6 e 1.149 euro/mq) e l’altro distretto romano del Prenestino (indice di 5,5 e 3.194 euro/mq). La classifica prosegue con un altro quartiere romano, praticamente contiguo a quello che occupa il terzo posto: stiamo parlando di Casilino-Centocelle (indice di domanda relativa di 4,8 e 2.670 euro/mq), segno evidente che la periferia servita da Linea C della metropolitana sta acquisendo sempre più appeal. Seguono, rispettivamente al quinto e al sesto posto, altri due quartieri romani (ma più centrali e signorili): Nomentano-Tiburtino (indice di 4,3 e 5.115 euro/mq) e Prati (indice di 4,2 e 6.517 euro/mq). Il quartiere più caro in top 10 è proprio il Centro di Roma (7.465 euro/mq), che si piazza in nona posizione con un indice di 4. Completano il ranking Marghera a Mestre (settimo posto con indice di 4,2 e 1.745 euro/mq), Arcella a Padova (ottavo posto con un indice di 4,1 e 1.752 euro/mq) e Città Giardino-Via Olevano a Pavia (decimo posto con un indice di 3,9 e 2.083 euro/mq). La situazione nel resto d’Italia Per trovare il primo quartiere milanese in classifica bisogna scendere fino alla posizione numero 103, dove troviamo Porta Vittoria, che totalizza un indice di domanda relativa di 2,5 (con un prezzo al metro quadro di 6.272 euro), segnale evidente di come il mercato immobiliare meneghino sia ormai fuori dalla portata di molti che, magari pur lavorando a Milano, dirottano le ricerche di casa nell’hinterland e nelle province lombarde limitrofe. Passando in rassegna i principali mercati immobiliari, il primo distretto bolognese che troviamo in classifica è Mazzini-Fossolo all’undicesimo posto (indice di 3,8 e 3.247 euro/mq). A Napoli si segnala Vomero-Arenella al trentaquattresimo posto (indice di domanda relativa di 3 e 4.218 euro/mq). Restando al Sud, il quartiere più domandato a Bari è Madonnella (2,8 e 2.619 euro/mq). A Palermo si segnala Cruillas-Resuttana-San Lorenzo (2,3 e 1.571 euro/mq). Il primo distretto fiorentino arriva in posizione 299, è Rifredi (1,8 e 3.914 euro/mq).

giovedì 4 dicembre 2025

I quartieri dove aumentano di più gli affitti nei principali mercati immobiliari italiani

Gli affitti toccano livelli record in Italia. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, la media nazionale è cresciuta del 5% su base annuale, attestandosi sullo stesso valore del mese precedente, intorno ai 14,9 euro mensili al metro quadro (il livello più alto mai registrato da idealista da quando ha iniziato a monitorare il mercato nel 2012). Ma, per capire cosa sta succedendo a seconda delle zone dello Stivale, poniamo la lente d’ingrandimento sull’andamento specifico dei quartieri nei principali mercati italiani. Nel dettaglio, il focus si è concentrato su una selezione di città, che rappresentano i principali mercati per il settore delle locazioni in Italia, si tratta di: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Monza, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Torino, Trieste e Venezia. Scopriamo, per ogni Comune analizzato, quali sono i quartieri che hanno visto crescere maggiormente i propri valori, nel confronto tra mensilità al mq rilevate ad agosto 2025, confrontate con lo stesso periodo del 2024. La top ten dei quartieri con i maggiori rialzi Il quartiere italiano, i cui canoni d’affitto sono cresciuti maggiormente negli ultimi 12 mesi (secondo la media dei prezzi riscontrata dagli annunci pubblicati su idealista) è quello Carrassi-San Pasquale a Bari, che fa registrare un balzo del 28,6% con una media dei prezzi di locazione che si attesta intorno ai 14 euro/mq. Un dato che non deve stupire, vista la vicinanza al centro storico cittadino, sempre più polo turistico di richiamo non solo nazionale, ma anche internazionale. L’elevata concentrazione di case vacanza sta facendo aumentare anche i canoni di affitto tradizionali. Al secondo posto troviamo l’iconico quartiere romano di Garbatella-Ostiense che, con un balzo del 23,4% annuo, si attesta a un canone mensile medio di 18,2 euro/mq. Si tratta di un distretto a forte vocazione universitaria per via della vicinanza a diverse facoltà dell’Università degli Studi di Roma Tre. Inoltre, quest’anno il distretto è protagonista anche dell’anno giubilare (con la Basilica di San Paolo Fuori le Mura). Anche per questo l’offerta di immobili disponibili per la locazione è stata in parte erosa dalla riconversione di appartamenti in case vacanza. Il terzo gradino del podio, invece, spetta al quartiere padovano di Acerra, che in un anno ha visto aumentare la media dei canoni di locazione del 22,2%, per un affitto medio di 12,3 euro/mq, un valore tutto sommato ancora abbordabile, che difatti attira la domanda di studenti e non solo. L’età media dei residenti è più bassa rispetto a quella città e anche la componente multiculturale è una delle caratteristiche principali di questo distretto periferico. Entrano nella top 10 dei quartieri con i maggiori balzi annuali per canone di locazione altri 4 distretti romani: Prenestino (16,7 euro/mq e +22,1%), Aniene-Collatino (15 euro/mq e +18%), Cinecittà (14,4 euro/mq e +13,8%), Casilino-Centocelle (14,4 euro/mq e +13,1%). Bari piazza nelle prime 10 posizioni anche il centralissimo distretto di San Nicola-Murat-Libertà (15 euro/mq e +19,1%). Completano il quadro due zone di Palermo: Altarello-Calatafimi-Montegrappa (8,6 euro/mq e +15,8%) e Cruillas-Resuttana-San Lorenzo (9,2 euro/mq e +13,6%).
I quartieri che aumentano di più in ogni città Ma cosa succede nel resto delle città italiane prese in esame? A Genova, il distretto che è cresciuto di più da agosto 2024 allo stesso periodo del 2025 è Centro Est (11,3 euro/mq e +12,9%). Anche a Firenze è il Centro (26,2 euro/mq e +12,3%), mentre a Napoli è la zona di Fuorigrotta-Bagnoli (12,7 euro/mq e +9,3%). A Milano si segnala il balzo della zona di Vigentino-Ripamonti (21,8 euro/mq e +9,1%), che si appresta ad ospitare il Villaggio Olimpico delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Stesso aumento anche per Centro-San Vito a Trieste (12 euro/mq e +9,1%). A Bologna gli affitti nel quartiere Saffi aumentano dell’8,9% (con una media di 16,7 euro/mq), mentre a Venezia il distretto che ha visto crescere maggiormente i canoni di locazione è Venezia e la Giudecca (21,7 euro/mq e +8,7%). Da segnalare anche il Centro Storico di Monza (15,6 euro/mq e +8,4%) e Centro-Crocetta a Torino (14,5 euro/mq e +8,3%). L’analisi dell’andamento del mercato Da questa analisi di idealista emerge come il fenomeno della riqualificazione urbana di diversi quartieri delle grandi città, insieme all’erosione dell’offerta causata dalla riconversione di appartamenti in case vacanza, sta determinando una vera e propria saturazione del mercato nelle zone più richieste, come avviene da diverso tempo nella Capitale. Tutto ciò potrebbe avere effetti diretti sulle fasce di popolazione meno abbienti, con il rischio di escludere dalla locazione tradizionale studenti, famiglie e lavoratori a basso reddito. D’altra parte, alcune aree un tempo periferiche, come il quartiere Acerra a Padova o Vigentino-Ripamonti a Milano, stanno registrando aumenti significativi, che dimostrano l’espansione dei confini urbani e una crescente richiesta di immobili anche al di fuori dei tradizionali centri cittadini. Questi quartieri, spesso più accessibili, stanno diventando una valida alternativa per chi cerca una casa in una zona ben servita e sempre più viva e dinamica. Infatti, mentre i grandi centri urbani continuano a dominare il mercato con aumenti record, è evidente che anche le periferie stanno vivendo una rinnovata attenzione, segno di un cambiamento nelle dinamiche di locazione, che si riflette in un’ulteriore spinta al rialzo dei prezzi.

giovedì 27 novembre 2025

L'EUROPA CALAMITA I PATRIMONI: L'ITALIA TRA LE METE PIU' AMBITE TRA I RICCHI

L’Europa si conferma calamita globale per i grandi patrimoni. È quanto emerge dalla seconda edizione dell’European Lifestyle Report di Knight Frank, che analizza le nuove dinamiche della mobilità internazionale degli High Net Worth Individuals (HNWI), ovvero individui con un patrimonio netto superiore a un milione di dollari. L’indagine, condotta su oltre 700 milionari e multimilionari di 11 Paesi, offre uno spaccato chiaro: il Vecchio Continente è sempre più la destinazione di riferimento per chi cerca stabilità politica, vantaggi fiscali e uno stile di vita di alta qualità. Europa, porto sicuro tra riforme fiscali e instabilità geopolitica Tre i fattori che spingono i super-ricchi a scegliere l’Europa come base. Primo: la rivoluzione fiscale. L’abolizione del regime non-dom nel Regno Unito, la revisione della flat tax in Italia e le nuove proposte fiscali in Svizzera e Germania stanno riscrivendo le mappe della residenza dei più facoltosi. Secondo: la geopolitica instabile. I conflitti in Ucraina e Medio Oriente, insieme alle tensioni crescenti tra Stati Uniti e Cina, hanno reso il continente europeo un porto relativamente sicuro e “neutrale”. Terzo: la qualità della vita. Sanità avanzata, infrastrutture digitali, scuole internazionali di prestigio e un patrimonio culturale unico mantengono alto l’appeal europeo per famiglie e investitori. Italia: fiscalità competitiva e lifestyle mediterraneo Pur avendo raddoppiato nel 2025 la flat tax per i nuovi residenti – passata da 100.000 a 200.000 euro – l’Italia resta tra le mete più attrattive. A pesare positivamente sono la certezza normativa, la centralità geografica e un lifestyle mediterraneo che continua a esercitare un fascino senza tempo. Il mercato immobiliare ne è la cartina di tornasole. Secondo i dati del report: Milano guida la corsa, con un +7% nei prezzi degli immobili prime nel 2025. La città si posiziona accanto a Londra e Lisbona tra le capitali più ambite dagli HNWI, trainata dagli acquisti di investitori provenienti da Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi. La Toscana rimane un classico intramontabile: i prezzi delle abitazioni di pregio sono saliti del +5% nell’ultimo anno e le prospettive restano positive. La regione affascina britannici, statunitensi e svizzeri, attratti da autenticità, paesaggi e qualità della vita. Il Lago di Como consolida il proprio status di hub internazionale, con un +3,8% nei prezzi prime e volumi di transazioni in crescita. La domanda arriva soprattutto da Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti. Vigneti e uliveti: i “legacy asset” italiani L’appeal italiano non si limita al residenziale urbano o turistico. Sempre più investitori guardano a vigneti e proprietà agricole di pregio, considerati “legacy asset”: beni che uniscono redditività, identità culturale e lifestyle. Nel report vengono citate Toscana, Piemonte e Puglia come aree chiave per investimenti in vitivinicoltura e olivicoltura, con produzioni di alta qualità e forte richiamo internazionale. Roma, tra diplomazia e scuole d’élite Se Milano è la locomotiva del mercato immobiliare e la Toscana il rifugio bucolico dei super-ricchi, Roma si ritaglia un ruolo strategico soprattutto sul fronte educativo. La capitale ospita la prestigiosa St. George’s British International School, istituto scelto da famiglie facoltose e diplomatici per l’offerta formativa internazionale. Questo rafforza l’attrattività della città non solo come destinazione culturale e turistica, ma anche come hub per l’educazione di alto livello. Nuove regole, nuove opportunità Le riforme fiscali non hanno ridotto l’interesse verso l’Italia, anzi lo hanno rafforzato. La flat tax da 200.000 euro, pur più elevata, resta competitiva rispetto ad altri Paesi. Le nuove norme su trust ed eredità introducono maggiore trasparenza e certezza legale. Il capital gains step-up garantisce vantaggi ai non residenti che trasferiscono la residenza. Infine, il restringimento dell’accesso alla cittadinanza per discendenza (ius sanguinis) punta a un approccio più selettivo, ma non riduce l’attrattiva del Paese. I trend della nuova mobilità dei super-ricchi Il sondaggio Knight Frank mette in luce alcune tendenze trasversali: la fiscalità resta il fattore chiave (59%); cresce l’interesse per i Golden Visa (29,7%), soprattutto tra i millennials; lo smart working diventa leva di mobilità, con il 63% degli HNWI che lavora da remoto per oltre il 60% della settimana; si diffonde la relocation “a tappe”, con affitti temporanei prima dell’acquisto; la connettività è imprescindibile: il 71% degli intervistati considera la fibra ultraveloce un requisito essenziale. Le voci degli esperti “Mai come oggi i ricchi stanno esercitando con urgenza la possibilità di spostarsi – non è un semplice cambiamento demografico, ma un vero riassetto della geografia della ricchezza globale”, sottolinea Kate Everett-Allen, responsabile della ricerca globale di Knight Frank. Bill Thomson, responsabile del network italiano della società, aggiunge: “L’Italia, con il suo equilibrio tra competitività fiscale e lifestyle mediterraneo, resta tra le mete più desiderate. Milano, la Toscana e il Lago di Como non sono solo luoghi iconici: sono diventati hub per famiglie e investitori alla ricerca di autenticità, sostenibilità e mobilità”.